5 - Love game

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Federica apre gli occhi nell'abitacolo della Panda. L'ora segnata sul cruscotto informa che sono le sette e mezzo di mattina, ma a giudicare dal cielo sembra quasi l'alba. Un'alba nuvolosa e cupa.
Damiano è steso sul sedile del conducente, una mano sul grembo e l'altra abbandonata sul sedile, con il viso rivolto allo sportello, dorme ancora.
A parte un gran mal di testa e una forte nausea, Federica si sente abbastanza lucida. Ricorda che avevano bevuto come cisterne ed erano entrati in auto totalmente ubriachi solo verso le quattro del mattino. Avevano riso senza un motivo preciso. Poi ricorda che Damiano le aveva urlato qualcosa tipo: «Lucré baciame mo che stamo 'mbriachi, tanto poi se scordamo tutto». Federica gli aveva mollato uno schiaffo sia perché l'aveva scambiata per un'altra persona, sia perché era meglio chiarire subito la situazione prima che degenerasse. Ma il dubbio le era sorto: chi è Lucrezia?

In quel momento Damiano rantola, sbuffa, borbotta qualcosa, poi si alza su un gomito e si stropiccia gli occhi, andando a peggiorare la situazione del trucco sfatto.
«Buongiorno principessa» lo prende in giro Federica.

Lui alza lo sguardo, assonnato al punto che non riesce ad aprire bene gli occhi. Difatti si sdraia di nuovo sul sedile. «Come te va de sta sveja... Dormi, piccolé»
E lei lo sta a sentire, prova a riaddormentarsi, ma mille domande le frullano per la testa. A partire dall'identità di quella ragazza per la quale è stata scambiata, fino al perché Damiano abbia deciso di stare con lei tutto il giorno e tutta la notte. Era il suo compleanno, certo, ma addirittura spingersi a tanto?

Non riuscendo a riaddormentarsi, Federica prende il cellulare. Lo trova quasi scarico tanto che la luminosità si è abbassata, ma decide comunque di accendere la connessione e controllare i messaggi. L'hanno sommersa. Note vocali, foto, messaggi, chiamate, videochiamate. Tutti si chiedevano che fine avesse fatto Federica Fallani il giorno del suo compleanno, dalla mattina alla sera.

La ragazza manda un messaggio sbrigativo nel gruppo della sua famiglia e quello delle sue amiche, dissipando dubbi e chissà che altri brutti pensieri, con un conciso: "Sto bene. Giornata a vagabondare per Roma e sbronza notturna".

Non attende le risposte, stacca la connessione e spegne il cellulare. Cerca di dormire ancora un po' ma alla fine decide di scendere dalla macchina e cercare di svegliarsi con l'aria fredda del mattino. Resta a guardare il panorama, davanti a lei si estende una Roma dormiente come non aveva mai avuto l'occasione di vedere. Anche quella notte aveva visto Roma dall'alto, meravigliosa nelle sue luci, e pensa che è stato il miglior compleanno della sua vita.
Si volta verso la macchina, attraverso il vetro del finestrino guarda il volto dormiente di Damiano. È grazie a lui se ha visto Roma di notte, se ha visto Roma che si sveglia.

Decide di entrare nel locale e prende un paio di cornetti con un paio di bicchieri di caffè sigillati, e torna alla macchina, posando tutto sul cruscotto. Posa una mano sulla spalla di Damiano, lo scuote piano.

«Ehi, sveglia» gli sussurra.

Lo vede aggrottare le sopracciglia e borbottare qualcosa di incomprensibile.

«Ho preso i cornetti e il caffè, facciamo colazione insieme» lo scuote ancora un poco.

Con un po' di fatica, alla fine apre gli occhi. Se li strofina, sbadiglia, e poi le sorride. «Mi vizi»

Si mette a sedere e si allunga per prendere la sua parte, la ringrazia e mangia in silenzio. Poi beve il caffè. «Ce voleva proprio. Quando arrivo a casa buco il letto»

«Dopo il caffè?» ridacchia lei.

Damiano mette in moto. «Ma non è perché c'ho sonno, è che me fa male la testa» e sbadiglia di nuovo.

«Chi è Lucrezia?» gli domanda, incuriosita.

Lui all'inizio resta sorpreso, ma poi si adombra, esita a rispondere e si accarezza la mascella. «La mia ex, perché?»

I WON'T SLOW DOWN ▸ Damiano David [Måneskin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora