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Una volta a casa, Federica si è concessa una colazione abbondante e un bagno caldo con sali profumati. Ha chiuso sia la porta principale che quella sul retro, in modo da evitare ogni invasione a sorpresa da parte di Damiano. Sarebbe arrivato dopo pranzo, ma aveva imparato che quel ragazzo faceva come voleva e "dopo pranzo" poteva trasformarsi in prima mattina, dopo cena, o tardo pomeriggio. Senza preavviso.
Comunque l'accordo è questo, al momento, e dunque Federica ha la mattina libera per fare ciò che desidera. In realtà il frigo e la dispensa chiedono pietà, quindi deve fare la spesa.
Dopo essersi asciugata i capelli ed essersi vestita, controlla quanti soldi ha nel portafogli. Non molti, quindi una volta al supermercato dovrà prendere i prodotti più economici e quelli in offerta. Ha anche la carta di credito di sua madre, ma preferisce usarla solo in casi eccezionali.

Esce di casa con le cuffie nelle orecchie, e si avvia verso il supermercato.
Si aggira tra i reparti controllando i prezzi e le offerte, quando sente il telefono trillare Stray Heart dei Green Day sobbalza e controlla lo schermo.

«Che voi?» risponde con un sorriso, incastrando il cellulare tra l'orecchio e la spalla mentre si allunga a prendere un pacco di biscotti in alto.

«Ma ndo cazzo stai? So du' ore che te citofono!» esclama Damiano.

Scoppia a ridere. «Sono al supermercato. L'appuntamento era dopo pranzo»

«L'ho anticipato»

«Ma che strano. – rotea gli occhi. – Mi raggiungi o mi aspetti?»

«Arivo» e riattacca.

Federica ridacchia e continua a girare tra i reparti, saltando di tanto in tanto sul carrello e lasciandosi trasportare. È sicura che Damiano sarebbe arrivato a breve: ormai sa persino dove fa la spesa, e il supermercato non è lontano da casa della ragazza.
Gli altoparlanti trasmettono qualche tormentone dell'anno, ormai Federica li conosce tutti così bene che li fischietta distrattamente. Attende il suo turno al banco degli affettati con il numeretto in mano. Allunga il collo per guardare oltre le spalle degli energumeni che le stanno davanti.
Quando arriva il suo turno sa già cosa prendere e viene servita in fretta.
Si volta con il pacchetto d'affettato tra le mani e incrocia gli occhi di Damiano, appoggiato con le mani al bordo di una vasca frigorifera. Vestito completamente di nero, la maglietta a collo alto, la guarda da sotto le ciglia con un sorrisetto divertito e seducente.

«Ma che bella prociuttara che sei»

«Faccio provviste per sfamarti» replica ammiccando, mentre posa il pacchetto.

«Che se magna a pranzo?» le domanda allegro, mentre spinge il carrello. Si è praticamente auto-invitato, ma ormai Federica ci è abituata. Tra l'altro, per pranzo, lo aveva già contato. Si sono organizzati senza dirsi niente.

Lei dà un'occhiata alla lista della spesa, controlla ciò che ha preso e ciò che le manca. «Pasta»

«Ajo, ojo e peperoncino?»

Federica annuisce distratta, mentre continua il suo inventario. Si tocca il labbro inferiore, quasi lo stesse massaggiando. Damiano le lancia un'occhiata, ingoia un groppo e schiocca la lingua sul palato. Poi imbocca un reparto deserto. La blocca tra uno scaffale e il suo corpo, mentre le tiene il viso con le mani e la bacia. Le morde il labbro inferiore, tirandolo leggermente.
Lei viene colta alla sprovvista, lasciandosi sfuggire un gridolino di sorpresa, ma poi sorride contro le sue labbra.

«Perché devi fa' così, perché. Me fai 'mpazzì» mugola Damiano sulla sua bocca.

Sorride. «Che ho fatto?»

«Sbrigamose a torna' a casa, piccolé»

«L'idea de magnasse la pasta è troppo allettante?»

Lui inarca le sopracciglia, simulando un'occhiata innocente. «È allettante l'idea de magnamme n'altra cosa, veramente»

I WON'T SLOW DOWN ▸ Damiano David [Måneskin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora