21.2 - Can you feel my heart? [DAMIANO]

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Il giorno in cui la incontrai alla Sapienza, mi turbò. Rimasi a mangiarmi il fegato per tutta la mattina e tutto il pomeriggio, ripensando a quell'incontro del tutto casuale. Che cazzo, me sei piombata addosso come 'na calamita. Uno scricciolo che ha portato solo scompiglio.

Dopo cena, più o meno, mi decisi di scriverle. Chi ha più buonsenso lo usi, in fondo, e io ho cercato di farlo. Stavo per scriverle un poema di proporzioni bibliche, su quanto mi abbia fatto arrabbiare, su quanto mi abbia ferito, su quanto io sia stato male per la sua lontananza. Ritrovare la chat con lei tra le "archiviate" di Whatsapp è stato quasi un dolore fisico, ma certe questioni vanno risolte altrimenti si rimane con l'amaro in bocca tutta la vita. E io mi deprimevo a pensare ad un Damiano trentenne o quarantenne, con una brillante carriera artistica, ma con uno scheletro nell'armadio che gli impediva di dormire. Un Damiano realizzato professionalmente, che ogni tanto si metteva a guardare fuori la finestra e chiedersi: "Com'è che ci siamo allontanati, io e Federica? Perché? Che starà facendo ora della sua vita?".
In realtà immaginavo pure la sua: sicuramente sarebbe tornata su un palcoscenico. Per recitare o danzare non potrei dirlo, probabilmente entrambi. Oppure una rinomata artista, ma di questo sono più dubbioso. Insomma, diciamo che i miei pensieri, più correttamente, erano: "Perché non siamo più insieme? Ha la vita che voleva? È felice?".
Mi sarei fidanzato con una donna solo perché mi avrebbe ricordato lei, ma poi avrei rivisto Federica in un qualche spettacolo e mi sarei reso conto che la mia compagna sarebbe stata solamente una sua pallida imitazione.

E con questi pensieri, da futuro sentimentalmente apocalittico, mi spronai a scriverle un messaggio che avrebbe rivaleggiato con l'Iliade e l'Odissea per lunghezza.
Ma ecco che accadde il miracolo: lei mi precedette. Un messaggio tanto banale quanto importante, per me.

Ed è così che andò: Andiamo di qua, no meglio di là, vabbè io te aspetto a Termini.

Che ve lo dico a fare, l'ansia di rivederla, stavolta sicuro, mi ha tenuto sveglio altre notti. Quelle che precedevano gli esami non bastavano.









Come d'accordo, mi sono presentato a Termini. La aspetto all'entrata, vicino alle macchinette per fare i biglietti e scommetto che lei non l'ha neanche fatto per venire qua.

Poi eccola, la vedo. Nel solito caos della stazione, lei è bella come il sole e ribelle come il mare. Al solito. È piccolissima, si perde nella folla.
Indossa un abito corto bohémien sulle tinte del rosa scuro e converse bianche, e qualche ornamento di bigiotteria ai polsi e alle dita. Amo i suoi capelli, sono onde nere, ribelli e sempre disordinate.
Mi vede e si lascia sfuggire un sorriso; sorrido anch'io, compiaciuto.

«Ehi, Indiana Jones» mi strizza l'occhio.

Mi sporgo verso di lei per salutarla con un bacio sulla guancia, e lei arrossisce. Fa la simpatica, non ha capito che me la mangerei. Darei spettacolo qui, se solo le regole del pudore non mi frenassero.

In silenzio scendiamo la via, fino al Burger King. Dobbiamo parlare, lo so, ma ancora non mi escono le parole di bocca, devo organizzare un discorso, riordinare le emozioni. Ho pure lo stomaco chiuso, perché l'ansia mi fa questo effetto. Federica spende pure i bronzini, ma come fa? Non ha l'ansia? L'ansia non le blocca lo stomaco?

Il parco di Colle Oppio è ancora mezzo vuoto, c'è poca gente e di ragazzi dell'età nostra non se ne vedono molti. Le faccio cenno di sedersi su una panchina, vista Colosseo come promesso.
Però io non guardo quello, io guardo lei che inghiotte una patatina fritta dietro l'altra. Per niente aggraziata e leggiadra in realtà, ma è comica, è buffa, e la adoro anche per questo. Potrei guardarla tutto il giorno non solo perché la trovo maledettamente sexy, ma anche perché è divertente. È una specie di meme umano, non se ne accorge neppure. Non conosco nessuno capace di tante espressioni facciali in pochi attimi, come lei.

I WON'T SLOW DOWN ▸ Damiano David [Måneskin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora