13 - Try

1.9K 62 3
                                    

«Ah» dice solo, come uno stupido resta lì fermo a fissare la sua foto.

«Eh, sì. Sei proprio tu» lo fulmino.

Damiano si morde il labbro e capisce che voglio una spiegazione. E che la voglio ora. «Beh però mi donavano»

Io lo prendo a schiaffi. No no, Federica, non fare così. Ritrova lo zen.
Chiudo gli occhi, mentre nella mia testa sto facendo un corso accelerato di meditazione e controllo della rabbia. Mi passo una mano sul viso ed espiro con calma. Quando riapro gli occhi, mi sta fissando come se si aspettasse di vedersi arrivare contro una sedia.
E non è che sono false aspettative, diciamocelo.

«Perché non me l'hai detto prima? Credevi che t'avrei menato s'avessi saputo che eri un concorrente de X-Factor?»

La calma che riesco ad esibire è malsana e innaturale. Il corso accelerato funziona.

«Posso spiegare»

«Sicuramente lo farai»

Minaccia velata. Coglila.
Gli faccio un cenno per invitarlo a sedersi sul divano. Lui obbedisce senza tanti preamboli e allaccia le mani tra le gambe, pronto a darmi spiegazioni concrete e sensate, o in alternativa sorbirsi la mia scenata di drama queen per l'alto tradimento.

«C'hai ragione a esse arrabbiata. – esordisce. – Ma te posso spiega'. Io non t'ho voluto di' niente perché... no' 'o so, ormai me conoscono tutti. Pe' tutti so' quello co' i tacchi a spillo, quello che se trucca e che se mette l'orecchini, quello che hai visto pure te a X-Factor. Quando me so' reso conto che te non c'avevi idea de chi ero, a Porta Portese e poi all'università... me so' sentito quasi libero. Perché sai, con il successo te stanno tutte addosso e 'sta cosa da 'na parte me piace pure perché era quello che volevo e che voglio, ma dall'altra a volte è stressante perché non c'è occasione de ricomincia' da capo. Avere l'occasione di conoscere qualcuno davvero: dopo X-Factor, a parte chi me conosceva già, se so' tutti avvicinati perché so il frontman dei Måneskin. Gente che non me s'è mai cacata de pezza manco a pagalla, e mo tutti amici. Invece co' te che non me conoscevi, è stato diverso»

Questo cambia tutto, ecco.

«Sei il mio momento di tranquillità» aggiunge, incerto, mordendosi il labbro come quando è a disagio.

Io sospiro, gonfiando le guance, e resto a fissarlo per un attimo prima di sorridere. «Ma adesso anche io so chi sei»

«L'hai sempre saputo. – replica. – Ormai mi conosci, hai sempre saputo chi sono. Scoprendo X-Factor e la mia fama, conosci solo un altro aspetto di me e un pezzo di passato. Ma tu sai chi sono»

E ha ragione. «Cinquanta sfumature di Damiano» sorrido, per sdrammatizzare.
Tutta questa storia si è fatta più seria del previsto, subentra una componente psicologica che non avevo previsto.
Io il suo momento di tranquillità. Io. Proprio io?

E in questo momento mi viene in mente una frase letta su internet, applicabilissima per la nostra situazione: Già ti conosco, ma ti voglio conoscere.
Quanto sappiamo del passato l'uno dell'altra? Quasi nulla. Ma forse non ci importa. Noi esistiamo in questo momento.
E mo me paro Moccia co' le frasette del cazzo sue. So' 'na filosofa a metà. Una metà un po' marcia ma pur sempre una metà.

Comunque lui sorride alla battuta idiota, poi si sfrega le mani. «Vabbè che se magna?»

«In realtà devo andare via»

«Davvero?»

«Sì. Dimentichi che do una mano a Valentina alla sala del centro per bambini»

Damiano aggrotta le sopracciglia. «Oh, niente Damerica oggi. Ma hai mangiato?»

I WON'T SLOW DOWN ▸ Damiano David [Måneskin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora