Parte 22

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STO fissando lui impassibile e non so nemmeno io il perchè,forse in attesa che mi dica qualcosa lui.E' vestito completamente di nero,con un maglione a collo alto e un berretto scuro.Lo guardo dinuovo negli occhi e mi accorgo che siamo piu vicini di quanto voglio,passa le dita sul mento tormentandosi la lieve barba che ha,questo lo faceva quando era pensieroso.Piu che 22 di anni sembra averne 30,perchè prima si conciava in modo strano e colorato e ora mi chiedo perchè si gia uscito,per quello che ha fatto doveva stare un bel po di tempo in una vuota e fredda cella.

Io:"Andrea che ci fai fuori?"dico curiosa,perchè trattandosi di lui sarebbe capace di scappare da ovunque.

Andrea:"Ah quindi ti ricordi ancora il mio nome?Mi hanno rilasciato prima e sono venuto a trovarti"dice facendo un mezzo sorriso,io faccio una smorfia ricordando l'ultima volta che l'ho visto.

Io:"Perchè che vuoi?Sei stato tu a mandarmi le rose?Perchè ti disturbi a disturbarmi?" dico io fredda,guardando dritto nei suoi occhi blu.

Andrea:"Le rose e i biglietti ti piacevano prima,ricordi?Sai in questi 2 anni ti ho pensato spesso,ho sbagliato a fare quella scommessa e per questo ti chiedo scusa.Voglio provare a costruire qualcosa con te,sono cambiato e mi sono reso conto solo ora che per me sei importante.Mi mancano i tuoi sorrisi,i tuoi baci e le tue parole e...."

Io:"Cosa?Sei serio?" dico io facendo una risata isterica,interrompendo le sue belle paroline.

Io:"Allora fammi fare un riassunto della situazione,2 anni fa ti ho conosciuto e sono iniziata ad uscire con te perchè mi piacevi,ma tu mi hai trattata come un oggeto si dall'inizio.Mi dicevi belle parole,mi dicevi quello che volevo sentirmi dire,mi davi attenzioni che allora nessuno mi dava come te,mi sorridevi,mi baciavi e per cosa?Per potermi portare a letto e vincere la tua scommessa del cazzo,mi fidavo,ma ora sono cambiata perchè questo è un mondo infame come te.Io e te non siamo mai stati insieme e mai lo saremo,ti presenti ora per chissà quale cazzo di motivo e mi dici questo,tieniti la frasi fatte che ho di meglio da fare."dico cercando di mantere la calma,ma mi da i nervi il solo vederlo.Lui non professa parola e io colgo il momento per andarmene via,via da lui. Vado alla fermata e prendo l'autobus che arriva come al solito in ritardo,sono le 11 passate di sera e ci sono dei pirla che urlano minchiate,allora per non sentirli prendo e metto le auricolari facendo partire Le luci della città di Coez,mentre guardo la strada dal vetro.Arrivo davanti casa di Giulia e dico a me stessa di non pensare a quello,perchè non voglio avere la faccia imbronciata per chi non ne vale la pena.Busso e mi apre Matilde.

Matilde:" Hey finalmente,ti aspettavamo"dice abbracciandomi e io ricambio il saluto,per poi entrare dentro casa.

Io:"Mati ma sei diversa,gli occhiali?"dico guardando i suoi grandi occhi color nocciola.

Matilde:"Ah si,mi sono messa le lentine perchè Giulia mi assilava dicendomi che dovevo provarle,come sto?"dice legando i suoi lisci capelli castani in una coda.

Io:"Benissimo"dico mentre raggiungiamo le altre,apro completamente la porta e sento Umbrella di Rihanna al massimo del volume ,mentre Melissa è in piedi sul letto con il telecomando e finge di cantare la canzone.La guardiamo e scoppiamo a ridere per le facce e mosse che fa,poi la saluto gridando e mi avvicino a Cristina e Giulia che parlano sdraiate sul tappeto.

Io:"Hey bimbe!"dico gridando per colpa del volume.

Giulia:"Hey riccia!Non puoi sapere quanto mi sei mancata"dice sedendosi e ci abbracciamo,manco fossi stata lontana anni.

Cristina:"Dai stronzetta vieni vicino a noi"dice tirandomi per mano e facendomi cadere sul tappeto.

Io:"Minchia sei la delicatezza fatta persona"dico ridendo e mi accorgo solo ora che la Giulia ha trasformato i suoi capelli,da neri ora sono viola.

Come andare in paradiso ma senza morire.  GHALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora