Parte 43

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STO in ascensore,aspettando di arrivare al quinto piano.
Esco di qui per raggiungere l'ispettore,ma vengo subito fermato da due agenti.
Polizia,polizia prima arrestano mio padre e poi mi chiedono la foto.
Celo la mia inquietudine mista a tristezza con un sorriso, attendendo il flash sul mio viso.
Fatto.
Camminando per il corridoio penso alle mie domande senza risposta,tante da non saper da dove cominciare.

Isp.Castaldo:"Ah eccola,finalmente."dice lui quando lo raggiungo.

Io:"Si,buonasera.Mi dice che diavolo sta succedendo?" dico volendo che arrivi subito al dunque.

Isp.Castaldo:"Si calmi,che le racconto tutto."dice aprendo una porta dietro di lui.Con un cenno mi invita ad entrare,ed io cosi faccio.
Entro nella stanza non molto illuminata,notando subito un ragazzo seduto al tavolo.Ha la mia età, mai visto prima e insieme a lui un altro agente in piedi.
È ammanettato e ha il capo chino,mentre l'ispettore mi chiede di sedermi.

Isp.Castaldo:"Quello che vede difronte a lei,è uno dei responsabili di quello che è successo a Simona."dice a me.

Io:"C-Cosa?" dico nervoso.

X:"Si Ghali,è anche colpa mia."dice il tipo ammanettato.
Mi ribolle il sangue,incrocio il suo sguardo e mi guarda impassibile.

Io:"E tu che cazzo sei? Cosa le hai fatto? Pezzo di merda!!"dico gettandomi su di lui.
Gli prendo il collo e con la mano libera,inizio a tirare dei pugni in viso.
Non ci vedo più dalla rabbia,i due della polizia cercano di farmi smettere.Ma ho il viso di Simona in mente,non quello angelico,ma quello mal ridotto e pieno di lividi.
Come ha potuto toccarla?!

Io:"Cazzo!! Mollatemi.Tanto voi non farete un cazzo e con un buon avvocato,questo essere non sconterà nulla."dico urlando.

Isp. Castaldo:"Ghali basta,dovremo chiamare i rinforzi di questo passo.Smettila.La giustizia farà in suo corso,invece.Ma vuoi almeno sapere le ragioni di tutto questo?"dice tenendomi immobile,alle spalle al muro.

Respiro,cercando di fare come mi viene detto.Ma non mi calmo,vedendo ancora quello.

X:"Cazzo Ghali,picchi duro."dice lui,con il sangue colante e un mezzo sorriso sul viso.

Io:"Cazzo c'hai da ridere? Lurido pezzo di fogna."mi siedo dinuovo sulla sedia difronte.

X:"Nulla,non ho nulla da ridere.In realtà non mi resta che piangere.
Ah..mi chiamo Andrea.
Shhh ora taci un secondo e fammi parlare,so che mi odi e odierai.È solo che ti voglio aiutare,vi voglio aiutare.
È orribile ciò che è successo a Simona,ma non avrei voluto si arrivasse a tanto.Giuro.
Il fatto è che ho riversato la mia frustrazione e l'odio che ho per me stesso,su di lei.In più mi hanno offerto un mucchio di soldi per aiutarli,ma la cosa è degenerata.Parecchio."dice non  distogliendo lo sguardo dal mio.

Io:"Loro? Ma loro chi? Dannazzione parla,ma dì tutto."dico a denti stretti.

Andrea:"Diego e sua sorella Lucia,sono stati loro.
Lei è una matta fuori controllo ossessionata da te e lui...lui peggio ancora.Vi odiano. I patti erano chiari.
Io dovevo allontanare Simona da te,ma non ci sono riuscito.Allora l'intenzione fu quella di spaventarla,rapendola e rilasciarla dopo un giorno. Ma poi il tutto è andato di male in peggio,mi faccio schifo da solo e non ho scuse.Ma,vedi,io mi sono costituito alla pula perché loro due hanno intenzione di ucciderla.
Ora Simona non si ricorda, ma lei li ha visti in faccia perché non hanno nemmeno sfiorato il passamontagna come progettato e temono di rimetterci il culo.
Ma io non potrei vivere con questo peso,quindi preferisco rinunciare a degli anni della mia libertà per dirvi di rinchiudere anche quei due.Sono folli,completamente.
Game over,basta.Non è mai stato un gioco in realtà. Ma salvala finché sei in tempo.
Se si ricorderà di me,di tutti,dille solo che mi dispiace."dice riabbassando poi la testa.

Come andare in paradiso ma senza morire.  GHALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora