23- Salad with no Salad

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Avete mai sentito parlare dell'effetto del Lunedì del ritorno?

L'effetto del lunedì del ritorno è una sensazione chiamata anche depressione per il ritorno alla normalità, ovvero quando tutto ritorna alla solita e noiosa routine o come quando per una settimana si sperimenta la bontà della vera mozzarella italiana e poi si deve tornare alla triste realtà Americana, ovvero quella in cui al posto della mozzarella ci mettono in formaggio su quella che osiamo chiamare pizza.
Questa sensazione è la stessa che proviamo quando dopo una lunga e piacevole vacanza torniamo a casa e il giorno dopo ci svegliamo, nel nostro letto e non più in quello comodo e bianco dell'hotel, è la sensazione che proviamo nell'entrare in cucina e trovare un misero caffè ad aspettarci per colazione e non un ricco buffet oppure quella sensazione che si prova uscendo di casa e non sentendo più l'odore tropicale ed estivo o vedere i paesaggi a cui ormai eravamo abituati.

In poche parole, l'effetto del lunedì del ritorno è quella sensazione vuoto che si prova dopo aver esperimentato qualcosa di bello e poi essere tornato alla solita, noiosa, triste e deprimente normalità.
Ed io mi sento come in un lunedì del ritorno.

E non cercate su Google l'effetto del lunedì del ritorno perché me lo sono inventato.

Mi sono alzata stamattina ancora prima che la sveglia suonasse, i raggi del sole che ogni mattina in camera di Nick apparivano facendo cominciare a predicare quel ragazzo troppo stressato per la sua età mi hanno colpito anche stamattina ma non è stata la stessa cosa, niente parolacce, niente "buongiorno un cazzo", niente andatevene da casa mia, solo silenzio.
Sono rimasta nel letto venti minuti fissando il vuoto cercando un singolo buon motivo per alzarmi oggi, uno scopo da completare, una faccenda da fare, un compito da svolgere o una persona da salutare, ma niente, zero, vuoto più totale.

Mia madre è entrata nella mia camera verso metà mattina salutandomi come ogni singolo giorno prima di andare al lavoro vestita con il suo bell'abito, come ogni giorno ho sentito la porta automatica del garage aprirsi e il motore della macchina di mia madre accendersi, come ogni giorno ho guardato la sua monovolume voltare l'angolo e come ogni giorno sono rimasta a letto altri dieci minuti prima di alzarmi e dirigermi verso la doccia.

Ho acceso l'acqua attendendo che diventasse bollente ripercorrendo con la memoria il ricordo di Harry che ogni volta che usciva dalla doccia mai una volta si presentava senza maglietta davanti a me, era sempre vestito e ben coperto, l'unico dettaglio che era differente erano i suoi lunghi ricci bagnati e ancora gocciolanti che lasciavano cadere sulla sua maglietta alcune piccole e forse fastidiose gocce d'acqua.
Ho scacciato il pensiero perché ricordare è solo un sentire ancora di più la mancanza di qualcosa e ho fatto la doccia, senza musica, senza una performance come al solito, stavolta c'ero solo io sotto il getto dell'acqua caldo, nel silenzio più totale.

Beh, a parte per Jerry il vicino che oggi ha deciso di tagliare il prato.

Ho cercato qualcosa da fare oggi, ho cercato un posto dove andare per uccidere il tempo o un modo per potermi sentire anche la metà di come mi sentivo viaggiando con Harry, ma ogni cosa sembrava noiosa, ogni singolo mio gesto che per me era quotidianità ora mi sembra solo inutile e noioso.

"Ha chiamato Calum prima, ha chiesto se ti andava di andare a casa sua, ha comprato delle nuove mini moto da spiaggia, non chiedermi cosa siano, so solo che era molto esaltato nel raccontarlo" Mi dice mio padre versandomi nel bicchiere un po' di succo mentre pranziamo solo io e lui in assenza di mia madre.
"Sì, posso passare da lui più tardi credo" Dico alzando le spalle e mangiando una forchettata di insalata all'avocado mentre mio padre sorride felice.

"Bene, sono felice che tu sia tornata, mi era mancata la mai bambina" Dice mio padre passandomi una mano sulla testa scompigliandomi i capelli rossi leggermente prima di alzarsi.
"Già, evviva" Sorrido ricambiando e lui mi guarda per un istante prima di alzare le spalle e inscenare sul suo volto uno sguardo dispiaciuto.
"None essere afflitta perché il riccio non ti parla più, molti ragazzi sono così, in privato sono dolci e teneri con te e poi tornati alla loro normalità tornano i soliti stronzi e fingono di non conoscerti" Dice presumendo che io sia afflitta per questo ed io lo guardo per qualche secondo prima di scuotere la testa decidendo di assecondarlo.

PROMISE\ HARRY STYLESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora