Jackson uscì dalla stanza, convinto che Jimin lo seguisse, ma non lo fece.
Il ragazzo rimase lì, immobile, vicino Rose.
Si sedette ai piedi del letto.
Avrebbe voluto parlare,
Dirle qualcosa.
O magari non qualcosa...tutto.
Avrebbe voluto rassicurala.
Dirle di non provare mai più a fare qualcosa del genere.
Non sapeva da dove iniziare.
Con Rose aveva parlato sì e no due volte in tutto l'anno scolastico, nonostante avessero un amico in comune.
Al pensiero di Hoseok il viso di Jimin si rabbuiò.
Si ricordò del pugno che gli aveva tirato e della sua fuga.
Si ricordò della storia di Namjoon.
Jimin era devastato da tutto ciò.
Quella era la sua seconda famiglia.
E in pochi giorni aveva appreso di non aver mai conosciuto la verità.
Di aver vissuto con degli estranei.
Okay...non tutti.
Non tutti e sei i ragazzi erano a conoscenza di quella storia.
Però tre di loro sì...Hoseok, Namjoon e...e Jin.
Quello della quale ti fideresti ciecamente.
Quello che con il suo comportamento da "mammina" ti fa sentire apprezzato e ti da la forza di andare avanti.
No...da lui non se lo sarebbe aspettato.
Jin l'aveva deluso...e anche tanto.
Ma non era questo il momento per pensare a tutto ciò.
La sua preoccupazione era un'altra: Rose.
Fece un respiro profondo e parlò.
"Hey Rose..."
sospirò.
"so che abbiamo parlato a stento due volte, che tu probabilmente non sai nemmeno il mio cognome...ma volevo dirti che io mi sono affezionato a te."
Jimin si bloccò e cercò di analizzare quello che aveva appena detto.
Aveva ammesso di essersi affezionato a Rose...wow.
Riprese a parlare.
"ho letto tutto il tuo diario...beh si, so che non è educato.
Avrei lasciato perdere se avessi visto che era un diario normale, quello dove voi ragazze raccontate la vostra giornata...ma tu non mi sembravi persona da avere un diario del genere.
Infatti ho constato di avere ragione.
In quel diario hai scritto tutti i tuoi pensieri, i tuoi stati d'animo....tutto, hai scritto tutto.
Ho trovato anche qualche pagina in cui parlavi di Jackson.
Gli volevi bene, vero? So che gliene vuoi ancora.
Non puoi mentirmi.
Non puoi negare l'evidenza.
So che si è comportato da stronzo con te...ma, ascoltami , l'ha fatto per proteggerti.
Sei sua sorella.
Sei la persona a lui più cara.
Capiscilo Rose, capiscilo.
Hoseok...beh.
Non ho giustificazioni per lui.
Ha torto.
Ti ha abbandonata nel momento del bisogno.
Ti ha abbandonata quando avevi disperatamente bisogno di qualcuno al tuo fianco.
Non credo sia umano questo...lasciare una creatura indifesa sola, contro questo mondo infame.
Ha sbagliato.
Non ti chiedo di perdonarlo.
Anzi.
Non farlo Rose...non perdonarlo.
Non lo merita, non dopo quello che ti ha fatto.
In fin dei conti la vittima non è lui, no?
È nel bel mezzo della sua storia d'amore con Yoongi.
Direi che sta da Dio.
Mi sto divulgando troppo.
Scusa.
Scusa se non ti ho aiutata.
Scusa se ,pur sapendo quello che stava accadendo, non ho fatto assolutamente niente per impedirlo.
Scusa se sono inutile.
S-scusa..."
Gli occhi di Jimin iniziarono a riempirsi di lacrime.
Stava tremando.
La stanza gli sembrò gelida.
Quel poco di colore sembrò scomparire del tutto.
Mille voci risuonavano nella sua testa.
Le immagini gli passavano davanti agli occhi come un vecchio film in bianco e nero.
Un film muto.
Dove non puoi sentire le voci dei protagonisti.
Ma puoi benissimo percepire le emozioni.
Tutto quello che percepiva erano tristezza e dolore.
E si stava addossando la colpa di tutto.
Una mano pallida si appoggiò su quella tremante di Jimin.
Il ragazzo alzò lo sguardo dal pavimento, per vedere a chi appartenesse.
Non riusciva a credere ai propri occhi.
Quella mano...