Jackson guidava lentamente.
Non voleva raggiungere la sua meta.
Aveva un brutto presentimento...
"Jackson! Insomma muoviti."
L'amico lo colpì sulla spalla.
Lui sospirò e premettere sull'acceleratore.
Come si era ritrovato lì?
Come si era ritrovato in quella situazione del cazzo?
Perché aveva buttato all'aria il suo futuro?
Poi vide la motivazione.
Gli apparve in mente, con tanto di capelli rossi e uno stupido sorriso ebete.
"Aaah Mark...tutta colpa tua." Pensò.
Poi si domandò una cosa.
"Mh...Bam, dov'è Mark?"
Chiese allora, cercando di dimostrare disinteresse.
"Ah...è già lì."
Questa notizia portò Jackson ad andare sempre più veloce.
Arrivarono nel giro di quindici minuti.
Ma Mark non era lì.
"Dov'è?"
Bambam ghignò.
"Scusa Jackson...ma stavi andando troppo lentamente."
Il ragazzo si trattenne dal tirargli un pugno in pieno viso.
Prese invece una sigaretta e iniziò a fumare.
"Aish Jackson...morirai così."
"Ah mio caro amico...morirò lo stesso."
I due sentirono un clacson.
"WANG!"
Era arrivato Mark.
Sembrava un bambino...era così sereno e contento.
I due amici si abbracciarono.
"Mh piccioncini..dobbiamo andare."
Arrivarono anche gli altri.
Ora il clan era al completo.
Si avviarono verso il capanno in cui avevano pianificato di decimare o disintegrare il clan nemico.
"Le pistole le avete prese?" Chiese JB, il capo clan.
Gli altri annuirono.
"Perfetto."
Caricò la pistola.
"Il gioco è iniziato."
Entrarono nel capanno.
Passò forse una mezz'oretta e i i membri della
Yakuza arrivarono.
Entrarono nel capanno.
Si scatenò l'inferno.
Spari.
Urla e corpi che cadevano a terra.
L'odore di morte era palpabile.
Jackson e Mark erano insieme.
Erano nascosti dietro una macchina insieme.
Ripeterono il loro patto:
"Finiamola come l'abbiamo iniziata...insieme."
Iniziarono a sparare anche loro.
Gli altri sembravano invincibili e Namjoon era illeso.
Sorrideva tranquillo, con un chupa-chups blu in bocca...come se stesse avendo una conversazione con un suo amico di vecchia data.
Il ragazzo dai capelli bianchi spalancò gli occhi.
Venne pervaso da un dolore lancinante.
Era stato ferito alla spalla.
Un proiettile gli stava lacerando la pelle...strato dopo strato.
Si accasciò a terra.
Credette che quella fosse la fine.
La vista iniziò ad appannarsi...ma riusciva ancora a pensare lucidamente.
Aveva un'immagine fissa in mente.
Rose.
"S-sorellina..."
Sussultò.
Era la prima volta che la chiamava in quel modo.
"Sorellina ti prego perdonami...s-sono stato un pessimo fratello.
Non..non ti sono stato vicino come avrei dovuto.
Avrei voluto s-solo che tu sapessi chi sono davvero.
T-ti ho amata con tutto il cuore sorellina mia."
Jackson stava per addormentarsi quando sentì un urlo.
Mark.
Namjoon l'aveva colpito dritto al cuore.
"MARK!"
Jackson strisciò verso l'amico.
"J-Jackson."
L'amico stava sorridendo.
"Mark...resisti... ti prego."
Mark continuava a sorridere.
"Perché sorridi?"
"È finita Jackson...è-è finita.
Guardami...i-io sto morendo."
Disse puntando in direzione del suo cuore.
Il ragazzo iniziò a piangere.
"N-no Mark..n-non dire così.
I-io ti salverò Mark!"
Il sorriso del ragazzo si allargò.
Era così bello...anche in punto di morte.
Il suo sorriso illuminava quella dannata costruzione in cui stava avvenendo una carneficina.
"J-Jackson...n-non esistono gli eroi...e e se esi-esistessero...noi...non...faremmo parte di essi."
Jackson portò una mano sulla guancia dell'amico.
Il corpo iniziava ad irrigidirsi.
Fu allora che pronunciò le sue ultime parole.
"T-ti amo...Jackson Wang."
Chiuse gli occhi.
Il respiro si fermò.
Il cuore cessò di battere.
"MARK...NO...NO."
Si accasciò sul cadavere dell'amico.
Lo abbracciò.
"T-ti amo anch'io."
Non era mai riuscito a dirglielo.
Non era mai riuscito a pronunciare quelle tre fottute parole.
Ma Jackson lo amava...eccome se lo amava.