Quando Jimin riprese coscienza era tutto buio.
Aveva ancora gli occhi chiusi.
Si era addormentato? Quando si era addormentato?
Provò a muovere una gamba, ma non ci riuscì.
Si chiedeva se quello fosse il letto di camera sua, la camera che condivideva con Rose,
ma un rumore di macchinari, non confermò quella sua ipotesi.
Aprì gli occhi e ciò che si trovò davanti, non somigliava per niente alla sua abitazione.
Era in un triste ospedale, dalle spoglie pareti.
Con nessuno al suo fianco, se non un'infermiera che armeggiava con i macchinari che lo tenevano in vita.
Provò a parlare, ma ci riuscì a stento.
"M-mi...sc..scusi."
La donna si girò di scatto, facendo ricadere i lunghi capelli neri sul volto.
"Finalmente ti sei svegliato Jimin! Non ci speravamo
più, ora vado a chiamare il dottore per avvisarlo."
Jimin riconobbe quella faccia, l'avrebbe riconosciuta tra milioni.
"Cosa...intende p-per svegliato?"
"Jiminie, sei stato in coma per quasi un anno..."
Rispose, fissando un punto imprecisato della stanza.
"In coma..perché?"
"Tentato suicidio."
Un anno...Un anno di coma.
Quindi tutto ciò che era successo in quell'anno...era solo frutto della sua immaginazione?
No, non poteva essere così.
"Lei..come chi è ?"
La ragazza sorrise timidamente prima di rispondere.
"Sono Rose."