Il povero ragazzo continuava a vagare.
Verso dove?
Lo sapeva? O stava soltanto vagabondando per quell'enorme città?
Camminava da quasi venti minuti, quando finalmente lo vide.
Vide quel parco nella quale era solito recarsi da piccolo quando era triste.
Si sedeva sempre sulla medesima panchina.
Quella infondo al parco, vicino a quella vecchia quercia che gli faceva ombra nelle calde giornate estive.
Vi si sedette nuovamente.
Incrociò le gambe al petto e iniziò ad osservare le foglie presenti sul terreno.
Erano così tristi..o forse era lui.
Perché era di nuovo lì?
Su quella panchina, che occupava in quei giorni in cui non ne poteva più.
In quei giorni nella quale aveva pensato al peggio.
E solo quella fresca aria e quel verde smeraldo delle foglie, riuscivano a calmarlo.
E allora perché era ancora lì?
Era tutta colpa di quella ragazza.
E lui si fosse in...no, niente.
Fate finta che non abbia detto niente.
Che lui non abbia detto niente.
Passò qualche altro minuto e il Sole iniziava a giocare a nascondino.
Iniziava a tramontare.
E il cielo si tingeva di quel malinconico rosso.
Il tempo passava e i primi lampioni si accesero.