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Sono nata alle 22:45 del 9 Aprile 1999. Lui alle 22:44 del 9 Aprile 1999.
Siamo cresciuti insieme, abbiamo fatto tutto insieme, abbiamo condiviso tutte le nostre 'prime volte'.
Eravamo insieme la prima volta che ho iniziato a gattonare, quando ho detto la mia prima parola, quando ho imparato a mangiare da sola con forchetta e coltello, quando ho fatto la mia prima pedalata in bici, quando ho imparato la tabellina del due, era con me il primo giorno di asilo e anche l'ultimo, era con me quando per sbaglio ho dato fuoco al tappeto nuovo di mamma, quando ho imparato a leggere e persino quando ho imparato a nuotare.
È sempre stato al mio fianco e lo sarà sempre. Sempre.
È mio dal primo giorno che l'ho visto che sono sua. Siamo inseparabili.
Non ho dubbi, è la persona più importante della mia vita da sempre, mi conosce meglio di chiunque altro al mondo, sa sempre qual'è la cosa giusta da dire per rallegrarmi il morale, conosce i miei segreti più intimi e io conosco i suoi. È come il fratello gemello che non ho mai avuto.
È sempre qui quando lo voglio con me e io ci sono sempre quando ha bisogno di me.
È il mio migliore amico.
È con lui che conservo i ricordi più belli della mia infanzia, in realtà, ora che ci penso, lui è presente in tutti i ricordi più belli che ho.
Le nostre famiglie sono amiche dai tempi del college e le nostre madri, beh loro sono veramente molto unite.
Quando eravamo piccoli sua madre era molto spesso impegnata col lavoro e per non lasciarlo solo a casa, mia mamma si è proposta di tenerlo tutti i pomeriggi, tanto sarebbe comunque dovuta rimanere a casa per badare a me. Penso di aver trascorso più tempo con lui che con i miei, beh, con mio padre è certo.
Ma tornando ad argomenti più allegri, posso felicemente affermare che quest'estate è stata la più bella di tutta la mia vita. Le nostre famiglie si sono organizzate per una specie di campeggio, siamo stati tre giorni interi in un parco naturale, dove abbiamo dormito in tende e mangiato mashmellow ogni sera davanti al falò.
Il parco era stupendo, gli alberi erano di tutti i colori e la notte si sentiva il rumore dell'acqua del ruscello che scorreva accanto a noi.
Una delle cose che non scorderò mai di questi tre giorni sono state le sere, quando, subito dopo la scorpacciata di dolci, andavamo a sederci abbracciati sulla riva del fiume per vedere la luna riflessa sull'acqua. Era un momento così semplice e intimo ed era proprio lì seduti aggrovigliati l'uno all'altra che mi sentivo legata a lui più che mai.
Ma il momento che ho preferito in assoluto era la mattina: il sole filtrava attraverso la nostra tenda illuminandola e, appena aprivo gli occhi, lo vedevo li, nel suo sacco a pelo, a dormire beato. I raggi gli illuminavano le guance e si potevano intravedere le piccole lentiggini che ha sotto gli occhi. Era tenerissimo... quando dorme tiene sempre le labbra carnose semichiuse e potevo vedere le sue palpebre fremere a ogni suo respiro. Ogni mattina, appena sveglio, si passava una mano fra i capelli spettinati e arruffati, e alcuni ciuffi gli ricadevano sul viso... avrei tanto voluto avvicinarmi per scostarglieli, ma era perfetto anche con i ciuffi ribelli sulla fronte. Lo è sempre stato, a contrario mio.

Questi pochi giorni di vacanza sono passati in un batter d'occhio, quanto darei per tornare indietro... e dormire ogni notte accanto a lui...

Insomma: Austin è sempre stato il mio migliore amico, il mio complice, il mio angelo custode, la mia anima gemella, il mio tutto. È vero: forse non ho ricevuto tutta la bellezza, l'intelligenza o il talento di questo mondo, ma il destino mi ha donato Austin Coleman, l'unica cosa perfetta che posso rivendicare come mia e che non baratterei con nient'altro al mondo.

Il mio Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora