Austin
Sono un ciglione. Con la C maiuscola.
Non dovevo comportami così, reagire in quel modo quando mi ha detto del suo appuntamento. Avrei dovuto essere felice per lei, come un bravo migliore amico. E invece l'ho abbandonata. Da sola.
La cosa peggiore è che non l'ho nemmeno salutata quando è uscita, pur sapendo che lei stava piangendo, dalla voce nasale e rotta che aveva quando aveva lasciato casa mia.
Sono uno stronzo.
Ma in quel momento ero incazzato e offuscato dalla rabbia per rendermi conto di quello che stavo facendo. O meglio, non facendo.
Sarei dovuto rimanere con lei. E non dovevo baciarla e dirle quelle cose quando l'ho trovata in intimo in camera mia. Ma era così bella, e sexy, e dannatamente Tweet. Mi ha fatto impazzire. Per circa mezz'ora non ho capito più nulla.
Non mi sono approfitto di lei, mai lo avrei fatto. E questo lo sa anche lei ne sono certo. Ma quello che abbiamo fatto... era così dannatamente giusto, naturale.
Non mi sono neanche posto il problema se baciarla o meno, mi è venuto spontaneo, ed è stato in assoluto l'esperienza più bella della mia vita.
Non so cosa voglia dire tutto questo, o quello che stava accadendo fra di noi prima dell'arrivo del messaggio di quello stronzo di Logan... ma qualcosa stava cambiando.
Almeno per me era così.
Per tutto il resto della giornata non ho fatto altro che pensare a lei abbracciata a me, al suo profumo, al suo sapore, alla sua pelle liscia a contatto con la mia, ai brividi e mugolii che solo io sono in grado di provocarle.
Lei è la persona più dolce, intelligente, carismatica, altruista e perfetta che io conosca e non meritava il trattamento che le ho riservato ieri, per questo adesso mi trovo vicino a casa sua, per parlarle e scusarmi, e fare pace, se lei accetterà le mie scuse. E magari chi lo sa, far saltare il suo appuntamento.
Appena arrivò davanti a casa sua però riconosco la macchina di Logan, e sento che suona due volte clacson, probabilmente facendo sapere a Jess che è arrivato. Si alza e si dirige verso la porta di casa sua.
Dovrei esserci io al suo posto...
Noto che si è sistemato... non pensavo ci si mettesse s'impegna onestamente ma forse mi sbagliavo... o forse no... fatto sta che non me la racconta giusta quel ragazzo è lo terrò d'occhio perché nessun farà soffrire la mia piccolina. È vestiti con una camicia, addirittura stirata, e dei jeans attillati stracciati. Non mi avvicino, rimango dietro ad un albero e osservo la scena.
Aspetto con ansia che la mia fata faccia ma sua comparsa. Mai avrei immaginato una cosa simile. La porta si apre e sento che Tweet sta urlando qualcosa alla madre, compare e io rimango folgorato.
Porca troia. Non ho mai visto nulla di così eccitante. Austin non proferisce parola. Immagino che anche lui sia rimasto incantato dalla sua bellezza. E come biasimarlo. Lei è la ragazza più sensuale e sexy del pianeta. Con quel vestito rosso che le segna tutte le curve alla perfezione, come fosse fatto su misura. I tacchi a spillo neri che la slanciano ancora di più, le gambe toniche abbronzate che si intravedono attraverso lo spacco laterale del vestito. Cazzo. Credo che stanotte farò un sogno erotico su di lei. Perché nella realtà non posso averla.
Anche se la voglio disperatamente ogni giorno della mia vita. Ma non ho il coraggio di ammetterlo a me stesso.
Resto li, a fissare la scena che mi spezza il cuore in mille pezzetti, mentre lei lo bacia sulla guancia e lo trascina alla macchina per scappare dalle grinfie della madre.
Lei che se ne va da me. Con un altro.
Neanche nei miei sogni peggiori ho sofferto come sto soffrendo adesso.
Ho bisogno di distrarmi e togliermela dalla testa per almeno un minuto.
Anche se so che fallito miseramente.
Scrivo ad Alisha.
"Ehy bambola 😉 , stasera passi da me che ci divertiamo un po'... "
"Non aspettavo altro. Sono da te fra 15 min"Jessica
Non avevo ancora avuto il tempo di osservare il ragazzo che avevo affianco. Mi giro e lo vedo in tutta la sua bellezza. Ha una camicia nera e dei jeans strappati che gli segnano perfettamente la muscolatura atletica. È molto carino.
Vero che accosta e mi fissa per un istante.
"Jessica... sei davvero stupenda... voglio dire..." mi guarda ma gamba che sporge dallo spacco del vestito "davvero stupenda".
"Grazie" rispondo raggiante "anche tu non sei niente male" e gli faccio l'occhiolino.
Lui mi sorride e riparte.
"Allora, come sta la mia Bad girl?" Inizia alla conversazione mentre tiene gli occhi serrati sulla strada.
"Bene dai, a parte il fatto che fa un caldo bestiale e non ho voglia di tornare a scuola domani, e ho litigato con Austin..." abbasso la testa dispiaciuta al solo ricordo. Perché ne sto parlando con lui? Forse perché ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, forse perché non ho nessun altro con cui parlarne. Beh... avrei potuto farlo con Tiffany, ma le ho detto che ieri mattina e notte era stata da mia cugina per non insospettirla, quando mi ha chiesto il motivo per cui doveva reggermi il gioco con mia madre. Non mi andava di raccontarle che ero con Austin.
"Mi dispiace molto... dopo se ti va mi puoi raccontare cosa è successo fra di voi. E per inciso, nemmeno io ho una voglia matta di tornare a scuola, se non per il fatto che domani avremo l'assegnazione della gita scolastica!"
"Cavolo! È vero... me ne sono completamente dimenticata... chissà dove ci manderanno... spero in un posto fantastico visto che è l'ultimo anno!" Mi ha decisamente tirato su l'umore e per questo lo ringrazio mentalmente. Non voglio pensare a Austin e alla nostra litigata adesso.
"Allora" dico incuriosita girandomi verso di lui "Dove mi porta vostra maestà?"
"È una sorpresa mia signora, non glielo posso rivelare, ma ne sarà entusiasta. Almeno credo" e mi fa l'occhiolino.
Ok, è tenero e gentile per ora. Non mi lamento.
Accende la musica e ascoltiamo gli AC/DC... gli adoro! Il silenzio non è per niente imbarazzante visto che è intervallato da occhiatine che ci scambiamo mentre guida. Mi mette una mano sulla coscia e io ho l'impulso di togliergliela ... poiché non mi ha mai toccata nessuno così... beh, in effetti una persona si... ed è stato fantastico ma quella è tutta un'altra storia.
E in fondo non sta facendo nulla di male, così non dico nulla e guardò fuori dal finestrino. Ora sì che il silenzio si fa imbarazzante.
Dopo circa 10 min arriviamo in un ristorante. È davvero bello... da sulla spiaggia ed è all'aperto. Abbiamo un tavolo separato da tutti gli altri, vicino al mare. Non voglio sapere quanto gli sia costata questa cena.
"Ti piace? Sai questo è il ristorante di un caro amico di papà ed è anche il mio preferito... così ho chiamato ieri e ho chiesto di riservarci il tavolo migliore."
"Cavolo puoi scommetterci che mi piace! È davvero stupendo e la vista... a dir poco mozzafiato" ero davvero sorpresa, non mi aspettavo tanto da lui, almeno non tutto questo. Il tavolo ero circondato da petali e ovunque verbo candele che illuminavano i nostri volti sorridenti.
"Ne ero sicuro" sorride orgoglioso.
Ci portano i menu e sorrido ripensando a quanto avevo detto prima sulle ragazze che di solito si spogliano ancor prima di aprire il menu, arrossisco.
"Che c'è piccola?" Mi chiede notando il mio rossore.
Oddio... piccola? Non so se essere felice o meno di questo soprannome ... insomma è la nostra prima uscita e non è nemmeno iniziata... lascio perdere e sto zitta.
"No niente. Sono le candele, sai..."
Ma che cavolo sto dicendo?
Da quando le candele fanno arrossire?
Forse mi fanno caldo e allora arrossisco.
Se vabbè.
Fanculo.
Gli sorrido imbarazzata al 100%.
"Io mi sa che opterò per una bistecca ai funghi, tu?"
"Insalata mista di gamberi e granchi"
Non amavo molto il pesce, così mi limito a sorridere e annuire.
Parliamo un po' della scuola, dei compagni, del fatto che anche se lui fosse più grande di me saremmo andati insieme in gita e infine toccammo il tema che cercavo di evitare da giorni.
"Allora... ti va di raccontarmi che è successo con Fell?"
Al solo sentir pronunciare il suo cognome avvampai, nessuno sapeva che cosa avevamo fatto, o stavamo per fare... a quel pensiero strinsi le cosce fra di loro.
"Ohh... beh... di-diciamo solo che non era proprio contento che avessi un appuntamento e così abbiamo iniziato a discutere" forzai un sorriso.
Non vedevo il motivo per cui gli avrei dovuto mentire, così non lo feci.
"Oh, davvero?" Disse con un sorriso in faccia, che non seppi interpretare "come mai?" chiese incuriosito.
"Sinceramente credo sia solo molto possessivo nel miei confronti... ci conosciamo da così tanti anni... e probabilmente il fatto che tu sia il mio primo appuntamento lo ha turbato" confesso.
Spero solo che non mi chieda 'Perché?' di nuovo perché no saprei come rispondere ma questo è quello che penso della situazione con Austin.
"Ah... quindi sono il tuo primo appuntamento eh?" Ammicca
"Già..." confesso guardando in basso
"Ne sono onorato, il primo si ricorda per sempre, almeno così dicono" mi fa l'occhiolino "e se ti fa sentire più a tuo agio... anche tu sei il mio primo appuntamento" mi sorrise.
"Ma... ma come? Tu e tutte quelle ragazze... insomma. Non sei mai uscito con nessuna di loro? Neanche Tiffany?" Chiesi incredula.
Rise "diciamo che la relazione con loro avveniva esclusivamente fra le quattro mura della mia stanza" confessò.
"Oh... capisco" ma in realtà non capisco affatto "non hai mai voluto conoscere nessuna di loro meglio, magari portarle a cena come hai fatto con me?"
"Onestamente?" Annuii "no"
"Capisco"
"Ma con te non è così, ne è prova il fatto che siamo qui seduti a un ristorante e che non abbiamo ancora fatto niente"
Per quanto cerchi di farmi sentire meglio, il fatto che abbia appena usato la parola 'ancora' non mi piace affatto. Sono sicura che non vorrò fare nulla con lui, fino a molto molto tempo. È carino e gentile ma quel passo è molto importante per me.
Sese... fai così la saltarellina ma a farti toccare da Austin non hai avuto problemi ieri.
Se potessi uccidere qualcuno, ucciderei la mia gemella interiore dopo avergli urlato 'vai all'inferno strega'... Comuqnue con lui tutto sembrava essere... non so... naturale.
E non posso far altro che immaginare dove mi avrebbe portata a cena Austin... credo che avrebbe optato per qualcosa di più intimo e soprattutto speciale.
La devo smettere di pensare al mio migliore amico e concentrarmi invece sul ragazzo che ho difronte.
Finsi una risatina e ci arrivarono i piatti.
"Hai ragione, qui il cibo è squisito" dico fra una forchetta e l'altra.
"Eheh te lo avevo detto, vacci piano con quella carne" mi fece un altro occhiolino, ma no è che diventa un tic sta cosa, che ne fa 5 in soli due minuti. Sono carini, ma quando ne fa troppi e ci fai l'abitudine non sono più tanto speciali.
Continua dicendo "Comunque ho intenzione di chiederti di uscire altre volte, quindi dovresti chiarire con Austin che con te voglio qualcosa di serio, non sto giocando"
"D'accordo" sorrido. Non so me fare a dirglielo ma sarà un problema che affronterò più avanti.
Tutt'un tratto mi sento in colpa per le parole che ci siamo scambiati io e Austin, non siamo mai stati lontani per più di un giorno, e noi non ci parliamo da uno e mezzo.
"Vado in bagno" avverto Logan, che annuisce e continua a mangiare. Ho bisogno di sentirlo.
Appena raggiungo il bagno delle ragazze mi assicuro che tutte siano uscite e lo chiamo in viva voce. Lo so, se potessi non lo farei ma il fatto è ho lo stesso telefono da 3 anni molto spesso non si sente bene l'altra persona quando sono in chiamata.
Risponde dopo 5 squilli, tantissimo.
Ha la voce ansimante, mentre dice "Si, chi è?". Sento la voce di una ragazza che lo chiama e gli dice di raggiungerla, che lo sta aspettando... e ho capito già tutto.
Riattacco con le lacrime agli occhi reggendomi al lavello, poiché se no cadrei a terra come una sfigata.
Guardò il suo nome sul display e spendo il telefono. Ho le lacrime agli occhi.
E io che lo chiamavo per dirgli che mi dispiacevo che avessimo litigato e che gli volevo bene e mi mancava.
Lui ovviamente si è trovato già un'altra amichetta che li intrattenga, non ha certo bisogno della sua migliore amica.
Torno al tavolo con lo sguardo cupo. Per fortuna Logan non se ne accorge e finiamo in silenzio di mangiare.
La strada de ritorno è imbarazzante. Lui mi chiede se voglio fermarmi a casa sua ma io uso la scusa del coprifuoco per dargli buca.
Questa volta il tragitto è molto più lungo poiché nessuno dei due sembra in vena di conversare. Arriviamo davanti a casa mia e spegne il motore. Lo ringrazio moltissimo della serata.
Lui mi si avvicina e mi bacia sulle labbra in modo delicato. Non provo nulla.
Nulla a confronto del ragazzo che vorrei davvero baciare in questo momento ma che si trova con un'altra ragazza a fare non so che. Ed è meglio che non lo sappia.
Mi stacco da Logan e corro in casa. Do la buonanotte a mia madre e le prometto che l'indomani avrei risposto a tutte le sue domande riguardanti il mio appuntamento. Non ho voglia di parlare con nessuno adesso.
Metto in carica il telefono che automaticamente si accende e compaiono 9 chiamate e 4 messaggi da parte di Austin ed un messaggio di Tiffany. Apro solo quello di Tiff, che mi chiede come fosse andato l'appuntamento. Le rispondo che le avrei raccontato tutto a scuola il giorno seguente ma era andato bene.
Spengo subito il telefono e dopo essermi cambiata e struccata, e aver fatto lo zaino per il giorno dopo cado nelle braccia di Morfeo, sognando un ragazzo da due bellissimi occhi verdi che mi abbraccia su un'amaca in riva al mare.
Il mio paradiso in terra.
Ma lui non lo sa.
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Il mio Bad Boy
RomanceLei: Jessica, ragazza semplice, viene da una famiglia per bene, voti alti e condotta impeccabile, molto insicura di se stessa. L'unica sua certezza? Il suo migliore amico, o meglio il suo mondo, la sua costante, il suo tutto. Lui: Austin, il ragazz...