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"Problemi in paradiso?" Sento dire da una voce dietro di me. Mi giro, è Alisha che avanza verso il mio tavolo per infastidirmi.
Non ci credo, usa la mi sofferenza e quella di Austin per farmi sentire ancora più una persona schifosa. Per fortuna proprio quando sta iniziando con la tortura, intravedo Bea che avanza spedita verso il tavolo a cui sono seduta, da sola.
"Vattene via, nessuno ha bisogno di vedere i tuoi capelli biondi ossigenati già di mattina, metti il malumore. Perciò smamma bambola" Alisha se ne va sculettando, e io ringrazio mentalmente la mia amica, invidiandola per il suo carattere forte e determinato.
Sto fissando Austin, da almeno un quarto d'ora mentre sta ficcando la lingua in gola a... indovinate un po' chi? Tiffany.
La ragazza che credevo essere mia 'amica', o almeno una specie, ma che a quanto pare è diventata una delle tante ragazze con cui il mio migliore amico 'si diverte'. Lo sapevo che qualcosa in lei non quadrava. Mi ha solamente usata per arrivare a lui. Da un lato mi dispiace perché mi ero affezionata un po' e sono stata solamente un mezzo per lei, dall'altro solo contenta che si sia finalmente rivelata per la bugiarda che è. Sarebbe stato peggio se avesse continuato con la sua solita farsa.
Abbasso la testa e la scuoto, non mi sono mai sentita male come in queste due settimane. Eh si, sono passate due settimane dalla morte della madre di Austin, due settimane da quando non ci parliamo, da quando ci evitiamo persino con lo sguardo, da quando i nostri cuori si sono spezzati completamente, separandosi.
Da quel giorno, come avevo previsto, lui non è stato più lo stesso. Va a letto con più di una ragazza al giorno, a scuola i suoi voti sono calati notevolmente e non rivolge più la parola a nessun membro della sua o della mia famiglia.
Ha alzato dei muri per difendersi, oramai sta diventando il gemello cattivo e insensibile del mio migliore amico. Mi scende una lacrima lungo la guancia.
Era da giorni che non tornavo a scuola, ma lui si comporta come se io non esistessi e nulla fosse accaduto, e questo fa ancora più male. Anche al funerale di sua madre Austin non ha versato nemmeno una lacrima, è rimasto zitto tutto il tempo e poi se n'è andato con la sua auto non so dove.
"Ehi..." sussurra la mia amica vedendo che sto iniziando a singhiozzare "ti prego non piangere, fai stare male anche me... vuoi dirmi che ti frulla in questa testolina?"
Le racconto tutto e lei mi abbraccia forte a se, come se in questo modo potesse assorbire un po' del mio dolore, alleggerendomi. Ho bisogno di qualcuno con cui potermi forgiare. Mi sento come se sto per essere risucchiata per sempre in un posto buio e freddo e mi basterebbe veramente poco per finirci dentro a capofitto.
Quando ho finito di parlare non riesco più a trattenere il fiume di lacrime, che sgorgano dai miei occhi impazienti di uscire. Corto via dalla mensa, sotto gli occhi della mia amica e di tutti i presenti, compreso Austin.
Sento che qualcuno mi sta seguendo e spero che si tratti di lui, ma non è così.
Mi giro e vedo Bea "Per favore J, non mi allontanare, voglio solo starti vicina" a sentire quel soprannome mi sento solo peggio, ma lei non può sapere, non ha colpe, anzi, mi sta solo cercando di aiutare. Inizio a piangere e singhiozzare e mi accascio per terra. Lei mi abbraccia e cerca di consolarmi, sono grata che sia diventata mia amica. È fantastica e non potrei chiedere di meglio.
Suona la campanella ma io non riesco a muovere un muscolo, rimango immobile a piangere. Apro gli occhi e vedo che davanti a me si è fermato Austin.
Restiamo a fissarci per qualche minuto, senza proferire parola.
Non ce la faccio più, mi manca troppo, balzo in piedi e lo abbraccio forte a me, anche se lui non ricambia, e piango sulla sua spalla.

Austin
La persona che amo di più al mondo sta piangendo sulla mia spalla, stringendomi a se con tutte le sue forze, dopo avermi spezzato il cuore.
Un cuore che ormai non batte più, è inesistente. Il dolore per la perdita di mia madre è qualcosa che mi sta lacerando dentro, come se una lama stesse tagliando lentamente ogni fibra del mio corpo. Ma la cosa straziante è che non si tratta semplicemente di un dolore fisico, ma un dolore molto più profondo, indelebile. Che io, fino a questo momento, non sono ancora stato in grado di affrontare.
La vedo mentre cerca di reggersi a me, di non crollare, ma ora io non sono in grado di sorreggerla, non sono in grado di affrontare il dolore di entrambi. Non ce la faccio. La prendo per un braccio e la porto sul retro della scuola. Lei saluta l'amica e le da appuntamento in classe.
Appena arrivati la attacco al muro e la bacio.
La verità è che io non ci credo, non credo affatto che lei non provi nulla per me, non posso. Non mi può abbandonare anche lei. Già l'altra donna più importante della mia vita mi ha lasciato da solo, lei non farà lo stesso.
Vedo che è riluttante sulle mie labbra "Ti prego Tweet, ho bisogno di te ora" sussurro mentre una lacrima mi scende lungo la guancia.
Lei mi guarda con le lacrime agli occhi e annuisce, unendo le nostre labbra in un bacio lento e pieno di sentimento.
Non è un bacio normale, le mordo le labbra, e lei fa lo stesso con me, è il nostro modo di affrontare il lutto, la perdita, il vuoto, il dolore.
So che mia madre per lei era come una seconda mamma, so quanto fossero legate e quanto si volessero bene, perciò so anche quanto dolore lei stia provando.
"Mi dispiace" sussurra sulle mie labbra, e lo ripete per almeno altre dieci volte.
So anche che si sente in colpa ma non è colpa sua. Il fatto che mi abbia spezzato il cuore lo stesso giorno in cui lei è morta non la rende colpevole dell'accaduto. Deve saperlo: "Non è stata colpa tua Tweet"
Lei è l'unica che può aiutarmi a superare il lutto. Le nostre labbra di uniscono in un ultimo bacio disperato, si mescolano con il sapore di salato delle nostre lacrime e si fondono come a formare una cosa sola.
So che il dolore non è qualcosa che può svanire all'improvviso, soprattutto il dolore provocato da una perdita così importante, e che sarà solamente il tempo che potrà guarire le mie ferite. Ma in questo preciso momento, mi sento completo. Per un secondo il mio dolore viene azzerato dalle sue labbra premute contro le mie e da quel familiare sapore di lampone che invade la mia bocca.
Non mi importa se mi ha spezzato il cuore, perché quest'ultimo batte solo per lei. E sarà per sempre così.

Il mio Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora