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Il tuo mondo può cambiare in un attimo, quando inizi a guardare qualcuno con occhi altrui.

In meno di due ore è diventato il ragazzo più ambito del liceo.
Tutte le ragazze si piegherebbero ai suoi piedi e io non le biasimo, ha un fisico scolpito, i capelli mori scurissimi gli risaltano gli occhi verdi acqua, insomma... è perfetto.
E chi non se ne accorge o è cieco o è dell'altra sponda.

Prima di sentire i commenti delle ragazze in mensa non mi ero mai resa conto di quanto fosse bello.
Non riesco più a smettere di pensare ai suoi bicipiti che guizzavano fuori della maglietta... continuo a guardarlo mentre guida la sua bici nuova, sperando solamente che non si accorga che lo continuo a fissare, oppure sarà davvero l'ora che io mi sotterri per la vergogna.

Oddio, ma che sto dicendo?! Non posso iniziare a fare discorsi sconci sul mio migliore amico, devo imparare a tenere a freno il subconscio.

Non ostante i miei sforzi la mia mente ritorna sempre al suo viso che mi guarda e sorride e al suo bellissimo fisico. È tutta colpa di Alisha, mi ha tirato dentro questa storia, devo uscirne al più presto.

Per fortuna a ginnastica non ci fanno correre, odio correre, soprattutto perché il campo si affaccia sulle altre classi. Posso ben immaginare i commenti che fanno i ragazzi delle ragazze che corrono e fanno streccing davanti ai loro occhi in pantaloncini. E se parlassero anche di me?
Impossibile.
Grazie cara gemella interiore di ricordarmi ogni volta quanto faccio schifo, davvero.
Faccio una smorfia e scaccio via quel brutto pensiero dirigendomi verso l'uscita.

Appena fuori dall'istituto, mi piazzo nel punto che giudico il lontano da dove è in atto un'ennesima battaglia di gavettoni -ma non si stufano proprio mai?- e aspetto Austin, come avevamo concordato, sperando faccia presto.
La giornata però non poteva concludersi in modo più imbarazzante, poiché appena lo vedo arrivare, in tutta la sua bellezza, un altro ragazzo che mi sembra di aver già visto in corridoio qualche ora prima, mi colpisce in pieno petto col suo gavettone stracolmo di acqua e, come se non bastasse, un'altra ragazza mi tira da sopra un pacco di farina e uova mischiate.
Ma che schifo!
È definitivamente la cosa più disgustosa che mi sia mai capitata.
Non riesco a parlare dal disgusto, sento l'uovo colarmi giù dalla fronte fino ad arrivare alla guancia... blah.
Rimango per qualche secondo a bocca aperta con gli occhi chiusi e i pugni serrati lungo i fianchi, poi apro gli occhi e vedo la faccia del mio aggressore: fa una smorfia di soddisfazione e divertimento, penso sia proprio fiero di sé.
Un istante dopo, la sua faccia assume un'espressione completamente diversa, ha uno sguardo di sorpresa misto eccitazione. Noto che il suo sguardo cade sul mio... petto... Oh, oh no!!
La mia maglietta è fradicia ed essendo bianca si vede tutto sotto... vorrei sotterrarmi in questo preciso momento... a quanto pare oggi intraprenderò un vero e proprio viaggio sottoterra, buono a sapersi.
Se inizi adesso forse potrei essere in Cina per mezza notte". Ed eccola ritornata la mia gemella interiore, con le sue perle di saggezza.
Però, devo ammettere, che potrei farci un pensierino. Sicuramente i cinesi non si lanciano uova addosso senza motivo.

Il ragazzo mi continua a fissare imperterrito, mi pare si chiami Ben, penso frequenti chimica con me ma non ne sono sicura.
"Wowww!..." esclama con un ghigno verso di me, senza scollarmi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Mi copro con una mano ma non serve a molto... tutti i ragazzi attorno a lui nel frattempo si sono girati e mi fissano come se nella loro vita non avessero davvero mai visto un paio di tette. In quel momento mi accorgo che qualcuno mi trascina indietro per un braccio, è Austin che prende le mie difese.
Li guarda in cagnesco e gli dice: "Ma che siete scemi, che fate li imbambolati?" poi, non ricevendo risposta da nessuno di loro -quegli imbecilli sembrano entrati in una specie di stato di trans- si gira verso di me e per un secondo rimane a fissarmi anche lui.
Continuando a tenermi stretta per un braccio mi dice <<Tweet, vieni, andiamo in bagno che ti presto la mia maglietta del Football così puoi cambiati>> faccio esattamente ciò che mi dice, arriviamo avanti al bagno delle ragazze ed entriamo.
<<Tu non potresti essere qui dentro>> gli dico ricordandogli che siamo nel bagno femminile, e che per questo potrebbe essere sospeso, ma per nostra fortuna è deserto. Sembra che tutto il corpo studentesco femminile sia fuori a fare la battaglia di gavettoni. Contente loro.
<<Non mi importa, tieni, metti questa maglietta>> poi mi passa la sua maglietta del Football.
Mi tolgo la maglietta e lui sgrana gli occhi <<Porca Puttana Tweet>> vedo che mi fissa il reggiseno di pizzo blu elettrico. Per un attimo mi ero dimenticata che lui è proprio qui davanti a me, ero troppo presa da quella maglietta al sapore di Austin e a domandarmi sul perché cavolo fossero tutti così trogloditi in questa scuola.
Cambio la mia con la sua... sa menta e decido che quello sarebbe stato il mio nuovo profumo preferito.
Arrossisco per i suoi occhi che fissano il mio corpo
Lui si gira dalla parte opposta e rimane cosí fino a quando non ho finito di cambiarmi.
Non so se non mi guarda perché non mi trova carina oppure solo per rispetto.

Sicuramente la seconda opzione.
Sempre carina tu eh..

Usciamo da quella maledetta scuola e recuperiamo le bici, sento i ragazzi dietro di me fissarmi e parlar, immagino di cosa. Austin li incenerisce con lo sguardo e loro cambiano argomento all'istante.
Guardò il mio migliore amico mentre slega la bici e contrae la mascella.
Non riesco a capire a cosa stia pensando e questa cosa mi manda in bestia, vorrei moltissimo sapere se mi trova così orribile come mi ha descritta Alisha. O forse, è meglio che io non lo sappia...?!
Sto quasi per chiederglielo, ma poi penso al fatto che mi sipezzerebbe il cuore se mi dicesse che la pensa esattamente come lei. E allora si che sarebbe il peggior primo giorno di scuola della storia dei primi giorni di scuola. Eh già, meglio evitare.
La cosa strana è però che il mio migliore amico non mi rivolge la parola per tutto il tragitto di ritorno... ma che gli è preso? Questo non è affatto da Austin, voglio dire, di solito mi riempie la testa con le sue cazzate ma ora... sembra strano e pensieroso.
Ci salutiamo e ognuno torna per la sua strada, poiché mi ha detto che ha un impegno e quindi non può accompagnarmi a casa poiché è di fretta.
Lo guardo sfrecciare via, e vorrei tanto capire cosa gli passa per la testa in questo momento, perché capisco benissimo quando mente.

Decido che non posso stare a pensare lui per tutto il pomeriggio così decido di andare al centro commerciale -già, non è affatto da me andare a fare shopping ma in questo caso ho bisogno di distrarmi-.
Decido di fare tutto quello che non avrei mai fatto: così entro in un negozio di trucchi.
Non so da che parte girarmi, ma ho deciso che da oggi in avanti mostrerò alle persone che, forse, posso essere carina anche io.
Appena vedo una commessa mi fiondo da lei e cerco di spiegarle ciò che sto cercando, appena si gira, vedo che è molto giovane, avrà la mia età.
"Eh... ciao! Scusami, ti disturbo"
"No, dimmi pure, cosa cercavi?" Risponde
"Beh... in effetti non sono molto esperta di trucchi, stavo cercando quel trucco che si applica agli zigomi per renderli più evidenti..." probabilmente mi starà guardando come se fossi un'imbecille, mentre cerco di spiegarmi accompagnando il tutto a gesti ridicoli.
Finalmente ho il coraggio di guardarla in faccia e noto che sta sorridendo "Ho capito, cerchi il Fard"
"Mhh... sisi quello! Credo proprio si chiami così!"
"Vieni, ti faccio vedere le diverse tonalità che abbiamo, così puoi decidere quello che ti piace di più" mi sorride e ricambio raggiante... mi ha capita! Wow.
"Grazie!" Esclamo al settimo cielo.
Appena mi mostra tutte le tonalità mi viene da piangere: ce ne sono un miliardo e per me è come trovarmi davanti una montagna di chicchi di caffè e doverli dividere in base al paese di provenienza. Un'impresa impossibile insomma.
Vedendo la mia faccia, la ragazza ride e poi dice "D'accordo, ti di una mano"
Passo un'ora dentro quel negozio di trucchi e ne esco più che rifornita. Devo dire che ha fatto davvero un bel lavoro, sembro molto più grande e ... carina!
Comunque questa ragazza mi è familiare così le chiedo "Per caso... non so, mi sembra di averti già vista da qualche parte... tu mi riconosci?"
Ci pensa un po' su "Ommioddio! Vai anche tu alla Peters Hight School?"
"Si! Ecco dove tu ho vista: in mensa!"
"Oddio!"
"Già!"
"Piacere, Jessica"
"Bea" mi risponde dandomi la mano.
"Beh, Bea, che ne dici se uno di questi giorni mi dai 'ripetizioni di trucco'?" Rido e lei mi segue a ruota
"Con piacere! Ti lascio il mio numero così mi puoi contattare"
"D'accordo, grazie mille, non so come avrei fatto senza di te" arrossisco "sono così imbranata su queste cose!"
"Già" ride "ho notato"
Ci salutiamo e ci promettiamo di passare più tempo insieme anche a scuola... mi sta super simpatica e credo che anche a lei io non dispiaccio.
Potremmo diventare amiche.

Secondo voi ora cosa succederà? Perché Austin era così strano alla fine?
Xoxo Marghe

Il mio Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora