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Mi risveglio.

Sono ancora sdraiata nello stesso letto.

Il letto di Austin.

Devo essermi riaddormentata quando mi aveva aiutata a stendermi per riprendermi dal mal di testa, mi ricordo che mi aveva dato un'aspirina. Per fortuna ha funzionato, almeno per il mal di testa. D'altronde, non ricordo altro di ieri sera, a parte il fatto che ero ubriaca fradicia.
Non voglio nemmeno immaginare che aspetto ho in questo momento.
Non mi sono ancora guardata allo specchio, cavolo come minimo assomiglierò al mostro di Lokness. Se sono fortunata.
Cerco di muovermi ma non ci riesco, c'è qualcosa di pesante che mi trattiene.
Sento che si muove e mi attira a se.
È il braccio di Austin che mi cinge in vita.
Ora capisco perché ho dormito cosi bene. In effetti non dormivo così da un bel pò di tempo.
Ma che ore sono? Oh cavolo, fuori c'è il sole, deve essere primo pomeriggio.
Forse dovrei svegliarlo, o forse... no.
Cavolo, e ora che faccio?
Potremmo rimanere cosi abbracciati un altro pò...
Se fosse per te rimarresti fra le sue braccia per sempre.
Hai ragione.
Il suo odore che inebria l'aria... il suo braccio muscoloso che mi cinge in un abbraccio affettuoso e caloroso che mi fa sentire importante e al sicuro, la sua guancia appoggiata alla mia spalla sinistra...  è tutto cosi perfetto... che cavolo, mi chiedo se forse io non stia ancora nel mondo dei sogni.
Quanto vorrei potermi svegliare ogni mattina così. Il sogno di una vita.

Mi tiro un pizzicotto sul braccio. Ohio, che male!
Cavolo, allora è tutto reale, Austin è davvero accanto a me... abbiamo dormito insieme... oddio. Mi sento le guance avvampare. Beh ovviamente lo abbiamo fatto altre volte, ma mai cosi. Mi stringe come se fossi la cosa più preziosa del mondo. Magari mi reputa tale...
Okay no! Non voglio mettermi in testa idee strane perché poi finirei per farmi uno dei miei soliti filmini mentali.
Continua a respirare nel sonno ed a ogni suo respiro mi sento mancare il fiato, mi fa il solletico con i capelli che pizzicano il mio collo.
Dio vorrei davvero vedere la sua espressione in questo momento.
Non voglio rovinare il momento quindi decido di aspettare ancora un attimo. O forse qualcosa di più...
Sento che si sta muovendo, sposta il braccio dalla mia vita e se lo porta dietro la testa, io ne approfitto per alzarmi e darmi una ripulita prima che si svegli e si accorga in che stato portino mi trovo. Prima però rimango qualche secondo -almeno credo- a fissarlo imbambolata.
Cavolo quanto è bello...

Dopo essere tornata dal bagno lo ritrovo che sonnecchia nella stessa posizione di prima, è cosi carino... e maledettamente sexy. Ma si può sapere come fa?
Un giorno gli chiederò di svelarmi il suo segreto.
So che dovrei tornare a casa, parlare con mia mamma e spiegarle com'è andata ieri sera, d'altronde non mi vede da almeno 13 ore -non le ho mai scritto neanche un messaggio, niente di niente- ma ora conta solo lui.
Non vorrei essere da nessun'altra parte al mondo se non qui adesso con lui.
Si muove nel letto e cerca qualcosa di fianco a lui protendendo le braccia alla sua destra.
Aspetta ma... Sta cercando proprio me, il mio corpo, per potermi abbracciare di nuovo.
Perché sono stata cosi stupida da alzarmi?
Dio, sono una stupida. Potevo restare ancora un po' lì coccolata dalle sue braccia muscolose.
Sarei tentata di rimettermi li accanto a lui ma oramai si è accorto che mi sono alzata e si è svegliato.
Chiama il mio nome ancora mezzo addormentato.  "Tweet" ripete, il suo tono è cosi dolce che mi sento il cuore scoppiare nel petto, non avevo mai sentito la venature della sua voce così roca e sensuale. Un'altra prima volta solo per me.
Non trovando nessuno e non ricevendo alcuna risposta si stropiccia gli occhi e li apre. Il suo sguardo cade subito su di me.
Sono in piedi davanti al letto, incapace di muovermi perché completamente ipnotizzata dai suoi occhi, della sfumatura più verde che abbia mai visto, che risplendono sotto i primi raggi di sole che filtrano dalla finestra.
Come minimo avrò la faccia da pesce lesso in questo momento. Ma dico... come si fa ad essere così perfetti anche appena svegli? Non me lo spiegherò mai.
Mi fissa per un lungo istante, prima in viso poi scende sulla sua maglietta che copre una parte delle mie cosce nude, credo di stare per avere un infarto, quando si alza e si mette a sedere senza togliermi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. "Buongiorno bellissima" mi sento arrossire all'istante. Ancora quella voce roca e sensuale che non mi stancherò mai di sentire "Sei così sexy con i miei vestiti addosso..." sono fottuta, sarò paonazza in questo momento, spero solamente che non ci sia abbastanza luce perché lo riesca a notare.
Sorride. Se n'è accorto. Cavolo. Mi conosce troppo bene, sa perfettamente che effetto mi fa, e questo mi fa arrossire ancora di più.
"Austin la tua stanza è come una giostra" dico con la mano premuta sulla fonte e lo sguardo incollato al suo splendido sorriso. Lo ricambio con uno innocente.
Quanto darei per svegliarmi ogni mattina così...
Mi si avvicina e mi stringe a se, sfiorandomi l'orecchio con le labbra mi sussurra: "Anche se rimarrei molto volentieri un altro pò a letto abbracciato con te, dovremmo proprio darci una mossa ... tua mamma ti starà aspettando da un pezzo, conoscendola" Si alza e per un momento scompare. Chiudo gli occhi e quando li riapro lo vedo di fronte a me, con in mano un paio di boxer a scacchi bianchi e verdi e una maglietta bianca. Sono confusa.
"Indossi i boxer scozzesi?" domando, lasciando ricadere la testa all'indietro e richiudendo gli occhi.
"Qualche volta. Perché?"
"Non ti ho mai immaginato con addosso i boxer scozzesi" dico. Sento il tessuto degli indumenti intimi sfiorarmi il braccio mentre lui si siede accanto a me.
"Mhh... quindi hai appena ammesso di pensare a me senza vestiti... che mente perversa Tweet"
Oddio. "N-no... cioè io-io intendevo..."
Ride vedendo la mia faccia paonazza "Su. Mettiti questi. Vado a prenderti dell'acqua e un'aspirina" La sua voce è cupa e rauca.
"Come faccio con mia madre? Non posso andare a casa in questo stato... "
"Vedrai che adesso starai meglio, se farai tutto quello che ti dico"
Sento i suoi passi che attraversano la stanza, ma si fermano quando piagnucolo "Austin! Non riesco a tirarmi su. Aiutami!" Alzo entrambe le braccia, puntandole dritte verso il soffitto.
Che pale, proprio adesso mi dovevano venire i giramenti di testa?
Sento le sue mani calde che prendono le mie e mi sollevano. Ondeggio da una parte all'altra un paio di volte prima di stabilizzarmi. Armeggio con la chiusura dei jeans, ma il bottone continua a sfuggirmi dalle dita. "Se la memoria non mi inganna, prima della festa c'era un solo bottone sui miei jeans, ma evidentemente ha avuto dei bambini, perché adesso ce ne sono quattro" mi accorgo di aver parlato ad alta voce solamente quando sentì il mio migliore amico sbellicare dalle risate.
Guardo Austin impotente, battendo le palpebre, e biascico: "A quanto pare ho qualche problema qui". Ridacchio a mia volta. Lui si inginocchia di fronte a me, mi sorride e sussurra: "Ti aiuto io".
Mi sfila le infradito e le mette da parte, infila prima una gamba e poi l'altra nei jeans. Mi alzo, aggrappandomi a lui per mantenere l'equilibrio e lui me li tira su, dopo aver slacciato il bottone e j suoi figlioli, li fa scivolare lungo le mie cosce.
Un brivido mi percorre da capo a piedi quando mi sfiora la pelle con le dita. Mi guarda negli occhi e dice: "Vado a prenderti acqua e aspirina intanto che ti cambi". Fa per dirigersi verso la porta.
Tento di alzarmi e finire il lavoro. Quando mi protendo leggermente in avanti, la stanza comincia a vorticare. Mi accascio sul letto. "Austin ho bisogno di te"
Lo sento avvicinarsi in fretta "Tutto bene, Tweet?"
"Si, ma mi serve il tuo aiuto. Non lasciarmi" lo imploro. Lui si inginocchia di nuovo davanti a me e dice: "Non ti lascerò mai. Aggrappati a me"
Poso le mie mani sulle sue sue spalle e mi allungo in avanti. Mentre mi alzo, i miei seni toccano il suo viso. Mi viene subito la pelle d'oca, la mia testa riprende a girare, ma finché posso reggermi alle sue spalle forti, riesco a restare in piedi.
Austin infila le dita nei passanti dei jeans e li fa scivolare ancora più su. Abbasso lo sguardo e noto che si sta sforzando di non guardarmi le gambe nude né le culotte di pizzo viola. Sento il suo respiro caldo sulle mutandine. Rimaniamo immobili per qualche istante, poi lo sento deglutire a fatica. Mi aiuta ad allacciare i bottoni del jeans e tira su la cerniera lentamente. Il suo imbarazzo fa davvero tenerezza.
Dopo essersi schiarito la voce, mormora: "Sono sicuro che riuscirai a fare il resto da sola" indica la sua maglietta, che ho ancora addosso e me ne passa un'altra pulita.
Non so perché ma mi sento un po' delusa.
Non capisco ancora perché con me non ci prova come con tutte le altre.
Beh, in effetti, forse lo so.
Ci prova con quelle carine, molto carine, le più belle della scuola. Le conquista tutte, le disarma con un solo sorriso. Non deve neanche sforzati perché molto spesso sono loro a cercare lui. E come biasimarle.
Riflettendoci bene, anche se ci diciamo tutto sono felice che non mi racconti delle sue esperienze... intime, con quelle. Non so come la prenderei.
Probabilmente non molto bene.
La mia conclusione e quindi che, ovviamente, io non sono abbastanza carina per lui, quello era ovvio, voglio dire, non ho proprio chance comparandomi allo standard di ragazze con cui esce: cheerleader, ginnaste, pallavoliste ecc... e questo mi fa sentire una mezza calzetta.
Quello che mi sorprende ogni volta è che loro si presentano da lui senza voler nulla in cambio, perché Austin è cosi, non vuole storie ma solo divertimento. E loro sono disposte a tutto pur di averlo, persino solo per qualche minuto.
Deve essere proprio bravo... insomma se tutte cadono cosi ai suoi piedi. Nell'ultimo periodo le ragazze che gli ronzano attorno sono aumentate, moltiplicate oserei dire e hanno iniziato a provarci con lui anche davanti a me, che schifo, volevo sotterrarmi venti metri sottoterra ogni volta, ma sono rimasta lì come un'imbecille. Forse neanche quello starebbe bastato a mascherare la vergogna, l'irritazione, e... beh quel fastidio che provavo nello stomaco. Dannazione ogni santissima volta che una ragazza arrivava e gli si strusciava addosso davanti ai miei occhi -tralasciando l'insignificante dettaglio che l'avrei uccisa MOLTO volentieri- sentivo una morsa al pezzo e la bile rigirarsi nella stomaco.... Okay non scendo nei dettagli.
Cavolo siamo in quarta e lui si è già portato a letto il 90% -senza contare il gruppetto di secchioncesse troppo impegnate sui libri per accorgersi del Dio Greco che si trovano sotto il naso- del corpo studentesco femminile del nostro liceo! È a dir poco una calamita per le ragazze, un vero predatore, nessuna gli riesce a resistere.
Beh di quel 20% rimanente ne fanno parte le ragazze meno belle -per non dire ciorre-, la mia amica Bea, per fortuna mi ha risparmiato questa sofferenza, e
,ovviamente, la sottoscritta.
Non dico che vorrei essere "sbattuta" (scusate il termine) nel bagno della scuola come alcune sue galline ma non mi capacito di perché non mi rivolga nessun tipo di attenzioni... beh, avete capito.
Cos'ho che non va?
Possibile che sia così orrenda?

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