Capitolo 7

73 21 11
                                    

Sono crollata.

Io che faccio la forte e la dura crollo dopo la seconda giornata passata a Roma.

Il viaggio in moto non è nulla di eclatante: Diego guida silenzioso e io sembro un automa.

Ad ogni semaforo rosso che incontriamo Diego si ferma e appoggia la mano sulla mia coscia: è un gesto semplice e involontario, ma mi piace.

Sono contenta di averlo di nuovo intorno, forse è l'unica cosa bella di questa città.

Diego mi chiede indicazioni sulla nuova casa e una volta giunti a destinazione, in religioso silenzio, scendiamo dall'auto.

«Ti serve altro?» mi domanda con fare dolce il mio salvatore.

«Resta a dormire da me» dico tutto d'un fiato.

«Sei sicura?» mi chiede.

«Ho una casa troppo grande per una sola persona, ti prego.. resta» gli dico e gli prendo la mano per condurlo a casa.

«Hai mangiato?» mi domanda.

«Direi di no»

«Beh, neanche io e ho fame.. Che mi offre la padrona di casa?»

«Pennette all'arrabbiata a mezzanotte?»

«Pennette all'arrabbiata a mezzanotte» mi sorride lui.

«Non male questa cenetta,eh?» gli chiedo io, non appena finito di mangiare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Non male questa cenetta,eh?» gli chiedo io, non appena finito di mangiare.

«Siamo migliorati.. mi ricordo ancora di quando stavamo per mandare a fuoco la tua cucina per fare delle crêpes!» mi ricorda lui.

Eravamo proprio due marmocchi pasticcioni, stavamo per mandare a fuoco la casa e ad Anna era quasi venuto un infarto quando ha visto il disastro che avevamo combinato. Mamma e Cinzia ci avevano vietato di avvicinarci ai fornelli senza il permesso di qualcuno più grande di noi.

Una lacrima solca il mio viso senza che me ne accorga e Diego nota subito il mio cambiamento d'umore.

«Ehi, facciamo che stasera pensiamo solo al futuro senza rimuginare sul passato» mi dice lui.

«Io non credo di avere un futuro»

«Io invece nel mio futuro vedo solo te»

Non riesco più a resistergli quindi prendo coraggio e lo bacio. È il bacio più liberatorio di tutta la mia vita: un bacio che mi libera da tutti i problemi e che mi fa dimenticare di tutto. Non so se sia soltanto per via della situazione che si è creata questa sera o se lo volevo davvero. Credo che sia la prima volta dopo tanto tempo che ho la testa svuotata, senza i miei mille pensieri, e il cuore pieno di gioia. Ѐ una sensazione strana e indescrivibile, ma i formicolii allo stomaco mi fanno capire che evidentemente lo amo ancora. Credevo di averlo dimenticato e il mio amore per lui invece di diminuire, è cresciuto sempre di più.

«E questo cos'era?» mi domanda lui.

«Che cosa? Io non ho fatto niente!» dico con fare innocente alzando le mani.

Iniziamo così a giocare come dei bambini, facendo come facevano da piccoli quando giocavamo a rincorrerci.

Lui,però, è ancora il più veloce.

Mi prende e mi bacia ancora.
Stavolta il bacio è più rovente ed è ricco di desiderio. La sua lingua si fa strada nella mia bocca e io poso le mani dietro la sua testa per approfondire ancora di più il bacio.

«È tardi, andiamo a dormire» gli dico staccandomi da lui.

«Tu nella stanza degli ospiti e io nella mia» specifico, dopo aver visto il suo sguardo malizioso.

«Ma io non ho sonno!!»si lamenta lui.

«Inizia a contare le pecore! 1, 2, 3, 4..»e continuo a contare fin quando non siamo davanti la stanza degli ospiti.

«Buonanotte Dafne» mi dice lui sullo stipite delle porta

«Buonanotte Diego»

Non faccio in tempo ad arrivare in camera che, cinque minuti più tardi, Morfeo arriva a chiamarmi.

Ti bastan poche briciole,
lo stretto indispensabile
e i tuoi malanni puoi dimenticar.
In fondo basta il minimo,
sapessi quanto è facile
trovar quel po' che occorre per campar.

Canto insieme all'orso Baloo, prima di venir bloccata sul più bello da mio padre che entra in camera mia.

«Topolina, mamma e Anna dove sono?» mi domanda papà.

Lo fisso per un attimo prima di rispondere: i suoi occhi cioccolato fondente sono arrossati, mi sembra che abbia in mano una bottiglia di brandy e puzza.

«Sapevano che saresti arrivato tra poco e così sono andate a fare la spesa» gli dico

Attento ai fichi d'India perché
hanno tante spine, ma invece se
tu trovi un fico che è normal
te lo prendi e non ti farai del mal.
Hai capito sì o no?
Vicino a te quel che
ti occore troverai.

«Spogliati che devi fare il bagno» mi dice digrignando i denti.

«Sei arrabbiato, papà?»

«Ho detto spogliati!!» mi urla contro arrabbiato.

E poi mi tocca, mi bacia sulla mia intimità, mi bacia dappertutto.

«Basta papà, ti prego!» dico piangendo.

«Non è sbagliato, topolina, non è sbagliato!»

SPAZIO AUTRICE

Baci per i nostri Dafne e Diego ed ecco che il mostro di Dafne gli appare in sogno!

Riuscirà Diego a far trovare un po' di pace alla nostra Dafne?

Per quanto riguarda la ship avevo pensato al nome DAGO ma vorrei la vostra benedizione

Votate, votate, votate in cambio pasticcini per tutti ahahaha!

A presto, readers!❤

Non è sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora