Capitolo 23

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<<Mi chiamo Aurora e sono tua sorella>>

Mi si gela il sangue.
Come può questa bambina essere mia sorella? Come può una sorella essere recapitata sul portone di casa, come per posta?

Eppure questa bambina sembra così dolce e indifesa e quegli occhi, così grandi e così scuri, sono così simili a quelli di mio padre, così simili ai miei.

Diego mi guarda sconvolto, ma non so cosa fare. Non reggo il suo sguardo. Troppe cose non sa di me. Troppe cose dovrebbe sapere.

Faccio cenno a mia sorella di entrare e Diego chiude il portone di casa.
Ancora una volta quattro mura conserveranno i miei segreti e le mie paure.

<<È tuo padre questo no?>> mi dice Aurora, mostrandomi una vecchia foto.
È scolorita dal tempo e una macchia rossa si trova in basso a destra, ma i volti sono ben visibili. Questa foto ritrae mio padre che abbraccia felice una donna, una donna che non è mia madre.
E la ferita al cuore si fa ancora più grande.

<<Mi puoi raccontare qualcosa di più? >> le chiedo, quasi pregandola.

Le parole escono spontanee, ma in realtà non vorrei sapere. Vorrei solo sparire nuovamente per altri cinque anni, ma non sarebbe giusto.
Né per me, né per Aurora.

<<In realtà non so molto. Mamma mi ha detto che sono la figlia di Edoardo Rainaldi e che lui aveva già una figlia. Non l'ho mai visto. Ho solo questa foto. Mamma non mi ha detto altro>> mi spiega Aurora, con la sua vocina timida.

Ha paura anche lei. Forse pensa che potrei esplodere da un momento all'altro. Forse dovrei urlare.

<<Tua mamma può dirmi qualcos'altro?>>

<<È.. È morta>> dichiara lei. E capisco che sta soffrendo anche lei.

Che egoista che sei, Dafne.
Questa bambina sta combattendo la sua battaglia, anche lei da sola. E tu non ci avevi nemmeno pensato.

Aurora mi guarda e delle lacrime vagano solitarie nella sua pelle candida.

<<Vieni qui>> le dico, indicandole il divano.

Lei si avvicina e, quasi per istinto, l'abbraccio. E mi sento a casa. E mi sento in famiglia.
Ora Aurora è la mia famiglia.

Aurora mi ha raccontato la sua storia. La sua versione. Non sa molto in realtà.

Sua madre è morta e ora sua nonna si sta prendendo cura di lei, ma è anziana e non è così facile.
Sua madre in punto di morte ha deciso di raccontargli la verità.

Ha deciso di raccontarle quale fosse l'altro ramo della mia famiglia.
Gli ha raccontato che suo padre era morto cinque anni fa. Gli ha raccontato di un'altra sorella e la piccola, quando mi ha visto sui giornali, è riuscita a trovarmi.

Aurora ha visto sua madre morire, così come me. Aurora è stata vicino a lei per tutto il tempo della sua malattia, l'ha vista spegnersi piano piano. Ha sofferto molto anche lei.

La piccola mi ha raccontato che sua nonna in realtà non sa nulla di me e non sa che lei oggi è qui, con me, e così, per non farla preoccupare, ho deciso di chiamarla e le ho chiesto se potessi riaccompagnare Aurora a casa dopo aver cenato insieme.

Domani chiamerò il mio avvocato e gli racconterò della faccenda. Credo che dovremmo fare il test del DNA, ma io so già qual è la verità.

Aurora è mia sorella. Aurora è una parte di me. Aurora sarà la mia luce.

Mangiamo una pizza insieme, io, Aurora e Diego. C'è imbarazzo, è evidente. Diego però spezza l'atmosfera con le sue stupide battute e tutti non possiamo fare a meno di ridire.
Voglio altre di queste serate. Voglio più momenti con lei.
Forse è proprio questa la felicità.

Diego è sconvolto quanto me, ma cerca di non darlo a vedere. Gli chiedo di accompagnarmi a casa di Aurora e lui si dimostra felice di farlo.

Una volta arrivati, un'anziana donna ci accoglie e ci invita per un caffè. Aurora si scusa con lei per l'inconveniente, ma la nonna capisce lo stato d'animo della nipote.
Aurora ora è felice e lei lo è di conseguenza.

Questa piccola bambina dagli occhi scuri e dai ricci capelli forse sarà la mia salvezza.

Capisco dalle condizioni della casa che la sua famiglia vive di ristrettezze economiche. Le pareti sono umide e piene di muffa e la casa è fredda. Aurora e la nonna vivono in salotto su un divano vecchio e malandato; l'altra parte della casa è occupata dalla cucina e dal bagno.

Parlerò con il mio avvocato anche di questo, le aiuterò. Non lascio mia sorella da sola, non ora, non più.

Con la promessa di rivederci domani do un bacio alla piccola e saluto la graziosa nonnina per dirigermi in macchina, sempre affiancato da Diego.

Chissà cosa starà pensando ora.

La strada da percorrere è abbastanza lunga poiché questo quartiere è lontano da casa mia. Al pensiero che la povera Aurora vada in giro da sola in queste vie mi fa rabbrividire.

<<Aurora ha otto anni. Dopo aver lasciato sua madre quello stronzo di mio padre ha iniziato con me>> penso, mentre siamo fermi ad un semaforo rosso.

<<Che cosa hai detto?>> mi domanda Diego.

Forse ho dato voce ai miei pensieri.


Altro capitolo, altra bomba.
Vi aspettavate tutto questo?

Questi capitoli saranno ricchi di colpi di scena e per i DAGO sarà un periodo complicato.
Riusciranno Dafne e Diego a vivere felici la loro storia d'amore?

Fatemi sapere cosa ne pensate. Commentate e votate. Condividete la mia storia, facciamo conoscere anche ad altri questa storia.

Vi ringrazio ancora dell'affetto. Vi voglio bene!

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