Capitolo 17

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Non sono sicura sia una buona idea.
Insomma i sette membri della banda bassotti in una festa con duemila uomini d'affari con le loro mogli pronte a mostrare il loro gioiello più prezioso e che con il loro abito lungo nasconderanno i peli sulle gambe. Poi ci saranno i loro figli, dei montati, scapestrati e con il mondo sotto i loro piedi.

Uno schifo questo mondo. Il mio mondo. Il mondo in cui io sono l'ereditiera di una fortuna immensa che dovrà tenere a bada gli azionisti dell'azienda, gli amici di famiglia, i pezzi grossi del mondo dell'economia e dal mondo farmaceutico.

Ho paura. Ho tanta paura. Per questo ho bisogno di loro. Di questo gruppo di amici che mi ha accettato, che nonostante non sappia nulla o quasi nulla di me, è riuscito a comprendermi e a farmi entrare nelle loro vite.

Ho chiesto anche a Diego di accompagnarmi. Non ci parliamo, è vero, ma ho bisogno di lui. Sono una egoista, ma non l'ho mai negato.

Sto rifacendo il letto. È sabato ed è il giorno della festa.
Cosa indosserò? Cosa dirò? Cosa farò?

Domande. Domande. Domande.

Era il mondo di mio padre e, ancora una volta, ha deciso lui per me. Ha deciso chi farmi diventare. Ha deciso quale università dovrò scegliere.

Ha deciso la mia strada e non ci sono altre via da percorrere.
Piango ancora.

Poi suona il campanello e la mia mente si riconnette alla realtà.

Apro il cancello e mi ritrovo un fattorino con una lettera, tre rose blu e una scatola enorme.

«Credo ci sia un errore, signore» dico a un uomo alto che mi porge il tutto.

Non mi sono nemmeno resa conto della condizione in cui sono scesa. Avrò il mascara colato e questo pigiama con i pinguini non sarà il massimo.

Poveri corrieri.

«Nessuno errore signorina Rainaldi. Un piccolo regalo per lei. Firmi qui» mi dice con gentilezza.

«Va bene, allora.. La ringrazio. Posso sapere chi è il mittente?» domando curiosa.

«Credo che lo scoprirà da sola» mi dice lui, sorridendo.

Dopo aver chiuso la porta e salutato il corriere mi precipito ad aprire il pacco. Uno splendido abito blu è disposto con cura nella scatola e, Dio, è stupendo.

Mi ero quasi dimenticata della lettera, sono curiosa.

"Alla ragazza più forte e insicura del mondo, a quella che ha paura e che affronta tutto con le unghie e con i denti, a colei che è c'è sempre stata anche quando non c'era.
A te che sei un Angelo in questo mondo di mostri.
Spero di aver indovinato la taglia, a stasera tigre."

Capitolo scritto all'improvviso, di getto, mentre sto vedendo un film che mi ha fatto finire le lacrime.
Sono una pappamolle e una smoccolosa e non capisco perché mi ostini a vedere questo genere di film.

Buona domenica ragazzi!

Non è sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora