Capitolo 38

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Levi's Pov

Era tutto così maledettamente vero. Tutto. Dalla sua prima espressione sperduta, alle facce sbalordite delle persone presenti.

-Vattene via-

Furono le uniche parole udibili in quell'aria congelata. Due parole taglienti. Parlavano di una delusione. La mia, per l'appunto.

Lui mi guardò con sguardo assente, per poi sgranare gli occhi smeraldo e tendere verso di me la mano come per inseguirmi.

Oh no, bellezza, tu non starai con me da nessuna parte da ora in avanti.

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Mi butto esausto sul letto. Non che oggi fosse stata una giormata pesante. Diciamo che era stata più una serata carica di emozioni contrastanti, soprattutto negative.

Non voglio pensare a nulla. Pensare fa male. Fa più male dei giudizi delle persone. Fa più male anche quando la persona che ti è più vicina ti tradisce, forse.

Rivedo le scene nella mia mente.

-Eren, per favore, stasera alla festa non bere. Siamo appena tornati dalla montagna e tra poco la scuola ricomincia, non  puoi stare male o foare cose di cui potresti pentirti proprio ora.-

-E calmati Levi, lasciami un pò stare! Non fai che assillarmi!-

Eren era cresciuto in questo ultimo periodo, troppo in fretta forse, e non parlo solo di altezza. Era entrato in quella fase che io chiamo "del giovane ribelle e spericolato". Credeva sempre di avere ragione, negava l'evidenza, pesava che tutte le persone che gli vietassero di fare qualcosa stessero negando la sia libertà.

Maledetti ormoni sballati.

-Certo che amo te Mikasa. Sì, sarò anche stato attratto per un periodo da quel depresso di mio fratello, ma te sei meglio. Te sai cosa significa vivere la vita e divertirsi, non pianti sempre scuse cercando di ostacolarmi qualsiasi cosa faccia. Non ti lamenti sempre!-

Le sue labbra rosee si erano unite a quelle della ragazza, che dopo quelle parole era crollata tra le sue braccia, come rapita da Eren.

Il ragazzo sarà anche stato sotto l'effetto dell'alcohol, ma mi aveva ferito. E tanto. Non pensavo sarebbe arrivato a queste esagerazioni, che grande prova di maturità.

Sinceramente in quel momento non provavo nulla. Sono abituato a perdere le persone.

I suoi amici si erano girati a guardarlo severamente. Credo sia stata una delle cose più giuste che abbiano mai fatto. Nessuno fiatava, era giusto lasciare Eren a riflettere nel suo silenzio. Quando lui realizzò il danno che aveva fatto, era troppo tardi.

Non sarebbero state delle lacrime di un ragazzino mezzo sbronzo a concedergli il perdono dopo una cosa così grave.

Dei boati irrompono nella stanza vuota. Che in realtà era riempita dai miei pensieri.

-Vattene via. Te l'ho già detto milioni di volte. Anche se credo che la prima volta sia bastata-

-Mi dispiace!- mugugnava dall'altra parte della parete. Posso sentire il suo respiro pesante e immaginare le sue palpebre che si chiudono

-Per cosa?- lo sbeffeggio

-Lo sai...-

-Non sai nemmeno ammettere i tuoi errori. Ora vai, stare senza di te mi farà solo che bene!-

Credo che il mio obbiettivo sia farlo stare male come ho sofferto io. Lo so, non è molto corretto, ma mi pare giusto vendicarsi un pò, no? Ovviamente non indendo farlo morire nel dolore.

-Lasciami almeno entrare, mi manchi. Nemmeno i miei amici vogliono più vedermi-

-Perchè pensi che io lo voglia? Senti, ora mi interessa solo dormire, smettila di parlare e lasciami stare, non fai che assillarmi!- ringhio tra i denti ripetendo le stesse parole che aveva detto lui.

-O-ok, ciao Levi-

Se ne va sconsolato con passo pesante. Chiude la porta della sua stanza. Non ci sono più rumori in casa.

"Sei destinato a stare solo, Levi"

Solo nella stanza rimane l'urlo assordante della mia mente che risuona tra queste quattro pareti chiuse, in modo che si formi un fastidioso eco che rimbomba ripetutamente.



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Capitolo finalmente!

Ho provato a cambiare un pò lo stile della mia scrittura, spero si sia notato. Penso sia un pò più "maturo"? O quantomento è l'impressione che spero di dare. Sto provando a scrivere come in un libro vero per allenarmi per il prossimo che voglio scrivere, quello del progetto di cui vi ho parlato. E sto anche cercando di migliorarmi per raffinare il gusto di scrivere.

Mi dispiace per il capitolo depresso ma... SIAMO GIUNTI AL FATIDICO MOMENTO!

Kuss Kuss, Jordan





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