-Eren, ti andrebbe di uscire con Levi per fare un giro del quartiere?- mi chiede Hanji prima di uscire per lavoro. Io annuisco e vado a chiedere al corvino che, dopo varie insistenze, accetta di malavoglia.
Usciamo andando nel parco e vediamo il centro di questa cittadina, piccolo ma funzionale. Passiamo davanti alla nostra futura scuola e infine di fronte alla palestra.
-Ehm.... senti ti andrebbe di andare ogni tanto insieme ad allenarci?- mi chiede titubante ma in tono calmo.
-O-ok! Molto volentieri!- rispondo stupito dalla richiesta. Lui sembra rilassarsi e lascia un sospiro.
-Tutto ok?- domando appoggiandogli la mia mano sulla spalla. Lui si ritrae seccato e mi fissa in modo truce, per poi continuare a camminare. Cavolo, per avere delle gambe corte è veramente veloce! Lo raggiungo a fatica e vedo che si ferma davanti ad un bar.
-Aspetta qua- dice entrando dentro il locale e uscire dopo poco con in mano due lattine di Coca Cola.
-Fa caldo. È meglio bere- me ne porge una e io la bevo avidamente.
-Grazie...- sussurro imbarazzato
-La smetti di imbarazzanti per ogni cosa che succede?- mi rimprovera con tono monotono.
-I-io non voglio, è un riflesso spontaneo!- dico arrossendo ancora di più.
-Smettila!-
-Allora non guardarmi!- urlo con voce isterica coprendomi il viso.
-Tsk, come vuoi- riparte e arriviamo a casa.
Mi siedo al pianoforte e lui prende la chitarra, siedendosi su una sedia affianco alla mia.
Cominciamo a cantare Don't stop me now dei Queen, canta veramente bene! La sua voce è leggera e melodiosa, a volte roca e passionale.-B-bravo- balbetto alla fine della canzone.
-Hmmm- mugola sollevando lo sguardo e per la prima volta mi perdo nei suoi occhi. Mi perdo letteralmente, come un naufrago in un mare in tempesta. Ma sono il primo a interrompere questo contatto abbassando lo sguardo imbarazzato e uscendo dalla stanza farfugliando delle scuse a caso.
Mi chiudo nella mia stanza finché non sento la voce di Erwin, probabilmente rincasato da lavoro, che annuncia la cena. Scendo ancora imbarazzato per la storia di questo pomeriggio. Ma non è successo nulla, perche mi fa questo effetto! Eppure Levi ha quella faccia fredda e impassibile che mantiene fin da quando l'ho visto. Vado nella sua stanza e lo trovo seduto sul bordo del letto che mi da la schiena. Mi avvicino silenziosamente e, di soppiatto, noto che ha in mano quelle famose pagine di taccuino con i disegno che mi avevano attirato la sera precedente. Mi siedo al suo fianco, ha lo sguardo perso e non nota nemmeno la mia presenza così gli appoggio una mano sulla spalla facendolo sobbalzare.
-Hey è pronta la cena- sussurro con un tono di voce dolce. Devo provare ad essere gentile anche se è un grandissimo asociale.
-Hmm- mugola infastidito
-Cosa ti turba Levi?-
-Non sono affari tuoi-
-Lo so, ma magari ne possiamo parlare insieme e proviamo a risolvere i tuoi dubbi!- spiego tranquillamente
-Non sono dubbi, sono solo certezze. E ora vattene, scendo io.- dice alzandosi di colpo e rimettendo via nel cassetto i fogli.
-Ok ok, scusa volevo solo essere gentile!- sbotto arrabbiato
-Nessuno te lo ha chiesto!-
-Perchè non bisogna chiedere per essere gentili, è spontaneo Levi!-
-E dimmi, sei gentile con me perchè ti faccio pena eh?-
-No! Volevo solo stabilire un rapporto più solido come due fratelli!-
-Ragazzino, mettiti in testa che tra di noi non c'è nessun tipo di rapporto!-volta la testa verso di me e di nuovo ricompare quel contatto che mi fa arrossire. Che nervoso che mi da! Sbuffa ed esce dalla stanza lasciandomi impalato davanti alla porta ancora tutto rosso in volto.
Io ci rinuncio, se lui non vuole...
Decido di scendere e mi siedo a tavola, chiacchierando come se nulla fosse e ignorando il mio 'presunto fratello'.