Recall

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[Pov Yoongi]

”Pronto?” Risposi leggermente stordito. Non mi preoccupai nemmeno di aprire gli occhi nel prendere il telefono e rispondere alla chiamata. Non mi importava se era ovvio che mi fossi appena svegliato. 

“Possiamo vederci?” 

“Sì, nessun problema. Dove mi vuoi?” 

Aprii gli occhi per vedere l’ora, mentre rantolava sul dove e quando e chiuse la chiamata. Avevo un po’ di tempo, un paio d’ore, ma sapevo che se fossi rimasto a letto mi sarei riaddormentato. Brontolai, rotolando sulla schiena a guardare per il soffitto per alcuni minuti, tentando di mandar via il mal di testa. 

Mi sedetti, strofinandomi gli occhi. Ancora mezzo addormentato, incespicai fuori dal letto e nel bagno, immaginando di aver bisogno di una doccia. Odoravo ancora come un negozio di liquori. Ero orribile. Non ho mai pensato di essere poi così bello, ma adesso, guardando nello specchio, potevo quasi vedere che tipo di nottata avevo passato. 

L’acqua era ancora fredda, ma entrai comunque. Avevo bisogno d’aiuto per svegliarmi. Non ricordavo cosa fosse successo la notte scorsa, ma sapevo che alla fine me lo sarei ricordato. Non mi importava abbastanza per pensarci. Conoscevo dei frammenti; bere, e Jungkook che mi portava a casa. 

“Jungkook?” Chiamai appena dopo aver chiuso l’acqua. Dubitavo fosse ancora in giro, ma lo chiamai comunque giusto in caso. 

Quando non ci fu risposta, immaginai se ne fosse già andato. Ne fui grato, solo perché significava che non mi sarei dovuto preoccupare che avrebbe potuto di nuovo seguirmi a lavoro. Era ridicolo che lo avessi anche solo considerato. Ma pensai comunque di fermarmi al suo dormitorio, solo perché era nella stessa zona. 

Nel lasciare l’ufficio del mio cliente, presi una manciata di ciottoli dalla fontana nell’atrio. Lo avevo fatto più di qualche volta, ma se qualcuno lo avesse notato, non fu mai menzionato. Guardando in alto dal sentiero, notai una figura familiare curvata sulla panchina rivolta verso il lago. La testa era poggiata sulle sue mani, e mi avvicinai silenziosamente per assicurarmi che fosse Jungkook. 

“Dopo sbornia?” Domandai, ricordandomi della prima volta che ci eravamo incontrati qui. 

“Hyung?” Rispose scioccato. “Non- Non dovrei essere io a chiederlo?” 

“Sto bene. Ho preso delle medicine per il mal di testa.” 

Tirai fuori una pietra dalla tasca, soppesandola nella mia mano prima di lanciarla nell’acqua. Non capivo il perché, ma guardare le increspature nell’acqua mi aiutava ad alleviare le mie preoccupazioni. Forse era nostalgia. Jungkook rimase in silenzio mentre ne lanciai altre due, aspettando che l’acqua si calmasse per prenderne un’altra. Mi afferrò la mano questa volta, e io lo guardai, confuso. 

“Ne vuoi una?” 

“No. È solo... Come sapevi che ero qui?” 

“Non lo sapevo, come l’ultima volta.” 

“Allora perché sei qui? Questo posto non è nemmeno così vicino a casa tua. E dove hai preso le pietre? Le hai raccolte mentre venivi qui?” 

“No.” Ridacchiai. “Per rispondere alla tua prima domanda, ero in zona. Le pietre erano in una fontana nel suo ufficio. Mi piace pensare di starle restituendo alla natura o qualcosa del genere.” 

Cigarettes, Liquor, Sweet as Sugar (yoonkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora