Cataclysm (Finale alternativo)

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[Pov Yoongi]


Andai nel panico. Non mi interessava ci fossero solo due gradi fuori e non mi preoccupai di mettermi le scarpe o prendere un giacchetto. Non mi interessava non avessi mai corso un giorno nella mia vita e che ora stavo schizzando in strada nonostante non sapessi in che direzione andare. Non mi interessava che forse stavo reagendo eccessivamente e lui forse stava bene perché tutto ciò a cui riuscivo a pensare era forse non è così. Non volevo avere ragione. 

Ce l’avevo. 

Trovai l’incidente appena in tempo per vederlo venir portato via in un’ambulanza, privo di sensi. Li supplicai di lasciarmi andare con loro ma rifiutarono, dicendomi a malapena in quale ospedale erano diretti prima di chiudere le porte e correre via. Guardandomi intorno, l’altra persona era appena ferita e parlava con l’agente di polizia. 

Volevo urlare, urlargli per essersi distratto. Urlargli per aver avuto il coraggio di uscirne illeso mentre Jungkook era ferito. Rimasi in silenzio, camminando via e chiedendomi silenziosamente cosa fosse successo. Non mi piacque la risposta. Aveva deviato nella sua corsia senza vederlo, colpendolo su un fianco e spingendolo verso il lampione. Aveva sbattuto contro il palo e distrutto la macchina, mentre lui non aveva nemmeno un livido. 

Fui costretto ad affrontare tutto lì, nonostante volessi correre da Jungkook. Mi dissi che stava bene, che era in buone mani, che sarebbe stato bene. Non era morto, solo svenuto. Si sarebbe svegliato presto e sarebbe stato bene. Questo è ciò che mi dissi. 

Gli tenevo le mani nel letto d’ospedale e odiavo che non me le stringesse a sua volta. Odiavo i muri bianchi, l’odore sterile, i suoni e il fruscio delle macchine. Odiavo la sedia rigida e le coperte inamidate sul suo letto. Odiavo il tono fin troppo gentile dell’infermiera. Odiavo che non riuscissi nemmeno a parlare quando gli altri venivano e mi chiedevano cosa fosse successo, perché sapevo che la mia voce non avrebbe funzionato. Odiavo sentirmi come se stessi soffocando perché dannazione perché non ti svegli e basta. 

Quando si presentarono i suoi genitori, scoppiai. Provai ad urlargli contro, dirgli di andarsene, ma tutto quello che uscì fu un piagnucolio, un singhiozzo, prima di ricadere sulla mia sedia ed esplodere. Non rimasero a lungo, forse perché li mettevo a disagio senza nemmeno parlare. Quando la stanza si svuotò, urlai a Jungkook, minacce spente e avvertimenti insignificanti di svegliarsi immediatamente, altrimenti. Altrimenti... 

“È passata una settimana, Yoongi.” Sussurrò Seokjin, la sua voce calma, cercava di essere confortante. “Non hai nemmeno mangiato...” 

“Mangerò quando si sveglierà.” Mormorai. 

“Potrebbe non svegliarsi.” 

“No, cazzo. Non dirlo.” 

“Yoongi-”

“Chiudi la bocca! Non lo sai cosa succederà.” 

“Il dottore a detto-”

“Non me ne frega un cazzo di quello che ha detto il dottore. Jungkook...” La mia voce si spezzò. “Si sveglierà. Deve.” 

“Solo ti prego, mangia... o non sarai qui quando si sveglierà.” Jin sospirò, poggiando una borsa accanto a me prima di lasciare la stanza. Dentro c’erano una scatola di bento e un paio di bottiglie d’acqua, ma la ignorai.

Mangerò quando Jungkook si sveglierà.

Provai ad aggrapparmi a quello, ma non ce la feci. Alla fine mi costrinsero a uscire dalla stanza. Mi costrinsero a mangiare, a dormire... non dormivo bene. Non ci riuscivo. Come avrei potuto? Jungkook era ferito e non si svegliava e... 

Cigarettes, Liquor, Sweet as Sugar (yoonkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora