Moving On (to better things)

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[Pov Jungkook]

Ho imparato che non sai mai quanto possiedi finché non provi a fare entrare tutto in delle scatole. Quando mi sono trasferito nel dormitorio, non avevo molto. Pochi vestiti, un paio di libri, cose qui e là. La mia camera era abbastanza piccola, ma in meno di un anno ero riuscito a riempirla e cominciavo a chiedermi come avessi fatto ad accumulare tanta roba. 

Mi ci volle un mese per impacchettare tutto, anche se principalmente fu perché feci una scatola un mese fa e poi mi arresi per un paio di settimane perché era una scocciatura e io ero pigro. All’improvviso la data di scadenza cominciò ad avvicinarsi e mi sbrigai per rimediare alla mia svogliatezza. 

Yeobjung se ne andò non appena gli dissi che Jimin mi avrebbe aiutato a trasferirmi. Ma fino ad ora, l’unico che effettivamente si era presentato, era Yoongi. Però lui era venuto presto perché doveva provvedere al furgone. Era il furgone di Namjoon, a quanto pare, e Yoongi lo aveva convinto a prestarcelo così non ne avremmo dovuto affittare uno. Voleva sbrigarsi e finire tutto non appena fu arrivato, ma lo forzai a restare seduto e aspettare con me finché Taehyung e Jimin non arrivarono. 

“Aw. Che carini.” Miagolò Jimin quando oltrepassò la porta, reagendo esageratamente alla vista del mio braccio intorno a Yoongi. 

Yoongi si alzò il più velocemente possibile e iniziò a prendere cose e a portarle giù per le scale, mormorando nel frattempo. Noi ridemmo, ma poi lo seguimmo, dovevamo portare via tutti i miei averi entro la fine della giornata. Le scale erano la parte peggiore, ed ero così grato che la camera in più di Yoongi era al piano terra. 

Io ero l’unico fuori quando si presentarono. Avevano parcheggiato accanto al furgone, e mi videro prima che io potessi vedere loro. In qualche modo, i miei genitori erano qui. Mi attraversò un brivido quando sentii la voce acuta di mia madre chiamarmi. 

“Jungkookie? Che sta succedendo?” 

Mi bloccai, non sicuro di come poterlo spiegare. Non gli avevo detto che mi stavo trasferendo. Non volevo che lo sapessero. Non volevo che sapessero dove sarei stato così che non avrebbero potuto fare quest’esatta cosa; arrivare a caso e farmi congelare il sangue. 

“Mamma? Papà? Che ci fate qui?” Dissi, provando disperatamente ad ignorare la stretta che avevo alla gola. 

“Che vuoi dire? È passato un mese dall’ultima volta che ho visto mio figlio. Ho bisogno di un motivo per essere qui? Eravamo nei dintorni. Seoul è una città così grande e tu sei così lontano adesso e non possiamo farti visita spesso. E tu non ci hai fatto molte chiamate.” 

“Beh, io...” Mi affievolii. Mio padre non le aveva detto quello che era successo? Lo guardai attentamente, e sembrava ancora arrabbiato. 

“Yah! Jungkook! Che cazzo hai di così pesante?” Sentii Yoongi sbuffare da dietro di me. 

Grato per la distrazione, mi sbrigai ad andare a prendere la sua scatola. Fu uno spettacolo da vedere quando mi voltai, la sua minuscola figura che si sforzava per portare quella che era letteralmente la scatola più pesante. Mi guardò sbalordito quando la presi facilmente, come se non pesasse niente. Certo, era pesante anche per me... ma volevo vantarmi. 

“Che cazzo mangi, ragazzino? Come fai a essere così forte? Non è giusto-”

La sua invettiva si fermò quando vide la coppia proprio lì a lato, che ancora aspettava una spiegazione. Guardai come la sua espressione imbronciata si trasformò in una molto più spaventosa, ed ero combattuto fra il farlo andare via o lasciarlo fare qualunque cosa stesse pensando di fare. Per quanto sapessi che era la decisione sbagliata, optai per la seconda, pensando di poterlo fermare se le cose si fossero fatte troppo violente, e che Taehyung e Jimin non erano troppo lontani da lui. 

Cigarettes, Liquor, Sweet as Sugar (yoonkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora