Continuano a suonare alla porta, e Wanda non aiuta sicuramente il mio bisogno di riposare.
«Avanti! Vai o no ad aprire?!».
«Lasciami dormire, se ne andrá!» è quello che vorrei rispondere, ma il mio sistema nervoso ultimamente sta andando a...
Probabilmente dalle colleghe di Lain.
Okay, questa era pessima, lo ammetto.
Non ho voglia di reagire.
Non ho nemmeno più voglia di risponderle a tono.
*Ding Dong*
...
*Ding Dong
Ding dong
Ding dong*
«Aaarg! Accidenti! Non può semplicemente andarsene e staccare quel lurido dito dal campanello!».
Wow, bentornato umore da ciclo.
Mi sei mancato.
Serviva davvero un demente alla porta per farmi alzare dal letto e "risollevarmi" il morale?
«Questa è la scorbutica che conosco» aggiunge la ragazzina divertita mentre mi segue per le scale.
«Sí sí... Ridi tu» l'ammonisco, anche se non nego di essere contenta di non essere più avvolta dalla depressione.
Finalmente arrivo alla porta, ancora in preda ai continui scampanellii del maledetto essere che ci sta dietro!
«Ma che problemi ha-!?».
Mi blocco nello stesso istante in cui intravedo i suoi occhi vitrei fissarmi dalla piccola fessura laterale.
«Vincent?» mormoro appena.
«E non solo lui!» gioisce la bella ragazza che a stento riconosco così... Normalmente vestita.
Spalanca la porta e mi salta tra le braccia.
«Lain!? Bob!?»
«S-Salve Shiva. Scusaci per l'intrusione» dice quest'ultimo con estrema formalità, grattando la capoccia pelata e sempre più lucida.
«Voi... Che ci fate qui?»
«Idea di Vin! Voleva che venissimo tutti a trovarti visto che non ti fai più vedere al Juicy. Mi sei mancata!» continua Lain euforica senza staccare il volto dal mio petto.
Mi sento scaldare il cuore.
Essere circondata da loro, mi fa ricordare che non sono più sola.
Per la prima volta ho degli amici.
Degli amici veri, che non mi giudicano, che non mi costringono a cambiare casa, scuola, vita... Famiglia.
È vero, solo Vincent sa la verità, ma sono sicura, sì, me lo sento... Sento che anche Bob e Lain non mi abbandonerebbero.
«Grazie» sussuro tra i capelli, al sottile aroma di mirtilli, della dolce ragazza che ora stringo sempre più forte.
«Ti voglio un sacco di bene anche io, ma, penso che dovresti farti una bella doccia. Puzzi di... brodo di pollo?».
Giusto.
Scordavo le condizioni pietose in cui mi trovo.
Una maglia con in mezzo l'enorme chiazza di brodo che Wanda ha provato a farmi ingurgitare con la forza ieri sera.
Esatto, è da ieri sera che vago per la casa con questo eau de toilette addosso.
Non voglio nemmeno pensare a che strano groviglio dev'esserci sopra la mia testa al posto dei capelli.
E la faccia... Oddio, la mia faccia sarà sicuramente un miscuglio tra saliva, briciole di crackers masticati di tanto in tanto e... Probabilmente avrò pure delle crosticine sotto gli occhi.
E i pantaloni?
Già scordavo di dire che pure quelli sono rimasti vittime della minestra di Wanda, e hanno subito la peggio, tanto da costringermi a toglierli.
Sono in mutande, di fronte a tutti, e l'ultima ceretta l'ho fatta circa...
Quando l'ho fatta?
Il solo pensiero che i miei ospiti mi vedano così mi fa ribrezzo.
Che spettacolo orribile dev'essere per loro?
Ma più che disgusto, provo un forte imbarazzo per gli occhi di uno di loro in particolare che mi scruta da cima a fondo da quando ha messo piede in casa.
Merda!
«Lain, vieni?» supplico trascinandola nel bagno di sopra.
«Ah, e fate come se foste a casa vostra! La TV è disponibile!» grido prima di rinchiuderci entrambe in bagno.
«Pensi di potermi aiutare per queste occhiaie? E ti lascio il mio intero armadio a disposizione, io intanto mi lavo!».
Sono agitata.
Troppo per i miei gusti. Ma che mi prende?
Sogghigna leggermente, e non capisco perché lo faccia.
«Che c'è?!» chiedo quasi isterica.
«Nulla. Dai, fai questa doccia. Io vado a prendere qualcosina di decente da metterti addosso» ridacchia mentre esce quasi saltellando dalla stanza.
Che le frulla in testa ora?
Non la capirò mai.

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Shiver
Paranormal[DISPONIBILE CARTACEO ED EBOOK] Shiva è una ragazza di ventiquattro anni normalissima. Ha un ragazzo che la ama e che ama, una deliziosa casetta tutta sua, un lavoro che la soddisfa e una vita perfetta, o almeno è quello che vuole far credere. Ma...