VIAGGI ANNULLATI

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«Che c'è, non ti piacciono i bambini?» le chiedo una volta sole.
«Non proprio. È solo che mi ricordano mio cugino Phil, era un vero piagnucolone. Non lo sopportavo»
«Non è che tu sia tanto meglio» ridacchio, e una smorfia le si forma in viso.
Forse è solo una mia impressione, ma noto che il suo alone è sempre più tenue.
Che stia per scomparire?
«Wanda, hai sentito? Finalmente il tuo desiderio si è realizzato. Puoi parlargli, circa, e in più si sta comportando da bravo ragazzo... Più o meno».
Mi fissa con aria interrogativa.
«E anche io sto bene» concludo.
Finalmente concretizza.
«No, non stai bene, o sarei già andata.
Sarò anche una ragazzina, ma mi rendo conto di quel che accade intorno a me. E tu hai ancora molte questioni irrisolte. Ora tocca a me aiutarmi».
Non riesco bene a capire a quel che si riferisce, ma se accenna a Josh...
Beh, sì, sto bene. Ormai è finita e me ne sono fatta una ragione.
«Sei con Wanda. Di che parlate?» interviene di nuovo alle mie spalle Vincent.
«Merda! Potresti smetterla di farlo?»
«Fare cosa?»
«Di venirmi alle spalle di soppiatto e spaventarmi!» sbotto furiosa.
Da quand'è che ho così poco controllo di me stessa e della mia rabbia?
«Scusa, ma non lo faccio mica apposta. E vedi di calmarti. Che t'ho fatto?».
Che mi hai fatto!? Hai una bella faccia tosta a chiederlo!
Ma la realtà è che non lo so nemmeno io.
«Al diavolo!» impreco prima di scottarmi con il bollitore dell'acqua e fuggire in bagno, seguita da Wanda.
«E tu vorresti farmi credere di star bene?»
«Vattene Wanda, non ho proprio voglia di discutere» la caccio in un sussurro, cercando di non far colare delle lacrime, che non capisco nemmeno io perché esserci.
Fa come dico, ed esce oltrepassando la porta.
Giro la valvola del lavello e ne lascio uscire l'acqua gelida con la quale sciacquo velocemente il volto.
Devo davvero calmarmi.
Non riesco più a essere me stessa ormai.
«Shiva, tutto okay? Ti ho vista correre in bagno poco fa. Vin ha detto che ti sei scottata»
«Scosciada?» ripete la tenue e melodica voce di Malcom.
Probabilmente lo tiene ancora tra le braccia.
«Non preoccuparti, è solo una piccola bruciatura. Adesso esco».
Getto qualche ultimo spruzzo di acqua in viso, prima di fare un respiro profondo, asciugarmi ed uscire.
«Eccomi. Allora questo thè? Spero di non averlo fatto per nulla» domando cercando di creare una sana e normale atmosfera, cosa che ultimamente non mi riesce molto bene.
Lain poggia a terra Malcom, che subito afferra le macchine, mentre io mi dirigo ai fornelli per prendere la caraffa.
«Ho fatto qualcosa?» sussura cercando di non farsi sentire dalla ragazza a tavola.
Passo oltre, senza badarlo.
Non vorrei farlo, eppure mi sto comportando come una vera stronza.
«Capito. Ne parleremo meglio domani da soli» prosegue ad un soffio dalle mie orecchie.
«Vi saluto qui, il thè sarà per un'altra volta. Oggi inizio prima il turno al Juicy. Ci vediamo».
Non lasciando nemmeno il tempo di rispondere, si dirige alla porta.
«Ma che gli è preso? A volte è proprio lunatico» borbotta incredula.
Già... Lui lunatico.
E io allora?

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