Mi conduce di fronte ad una delle due squallide porte che speravo di non dover mai visitare.
Afferra la maniglia, e nel ruotarla sembra metterci millenni.
Oddio, l'ansia mi sta divorando!
«Prego, dopo di te»
«No grazie, io seguo e basta, non precedo».
Ridacchia divertito.
Se voleva farmi paura c'è riuscito, e ora se la sta godendo tutta.
«Benvenuta al privè del Juicy. Qui non ci disturberà nessuno. Posso assicurartelo» fa un cenno al tizio grande e grosso che se ne esce appena entriamo.
Anche lui è un buttafuori, ma non ha nulla a che vedere con Bob.
Se Bob sembra un bambinone, questo sembra un gorilla pronto ad uccidere.
La stanza è piccola, saranno non più di tre metri quadrati, completamente soffocati da tende colorate e cuscini di ogni tipo e forma.
Sembra quasi un tentativo mal riuscito di ricreare un harem.
Si sdraia comodamente, battendo con mano accanto a sé per invitarmi a sedere.
Che intenzioni ha?
«Beh? Non volevi parlare? Almeno siediti».
Faccio come dice, ma con estrema cautela e a debita distanza da lui.
«Come stavo dicendo... Sono qui per una persona e non vengo pagata.
È una specie di ...» effettivamente cos'è? Un aiuto? Un piacere?
Non saprei nemmeno io.
«... Diciamo che le devo un favore, ecco».
Il suo zigomo si irrigidisce, mentre i suoi occhi tornano glaciali.
«Per quanto ancora pensi di andare avanti con questa farsa?».
Sospira.
«Dico sul serio, Wanda vorrebb-!» «CAZZO FINISCILA!».
Si alza rigido dai cuscini, avvicinando pericolosamente il suo volto incazzato al mio.
Shiva, non fartela sotto.
«Quanto pensi di andare avanti, eh?! Ora i miei hanno pure dato il suo nome per farmi cedere? È questo il loro stratagemma!? E smettila di parlare come se la conoscessi! Come se lei fosse ancora qui!».
Per una attimo mi sembra di scorgere una lacrima accumularsi nell'occhio sinistro.
«Wanda... Wanda è morta» continua abbassando ad un sussurro il tono di voce.
«Io... Lo so, ma lei-» «Ti prego, smettila».
Torna composto.
«Che gusto ci trovi nel dirmi tutte queste stronzate? Lasciatemi in pace. Voglio solo starmene per i fatti miei.
Dí pure ai miei vecchi che stanno perdendo tempo e denaro».
Ancora con questa storia!?
È anche vero però, che sbattergli in faccia la realtà su Wanda è stata una mossa azzardata.
Che mi aspettavo? Gli sto dicendo che mi ha mandato lei, nonostante sia morta. È normale reagisca così pesantemente.
Merda! Ho sbagliato, ma non sono mica una sciamana! Non ho idea di come muovermi.
«Se abbiamo finito... Devo tornare a lavoro».
Si alza così d'improvviso da obbligarmi ad afferrargli la maglia per farlo rimanere.
«Aspetta. Io, ehm...».
Io cosa? Che gli dico ora?
Ho il cervello in pappa. Non so che dire per poterlo portare a credermi.
«Sei davvero ostinata lo sai? È ammirevole, ma non ti porterà nulla di buono.
Ti avevo avvertita».
In un istante mi ritrovo supina sul materasso di cuscini.
A bloccarmi ogni via di fuga è la sua presenza sopra di me.
«Sarai anche donna. Ma in un modo o nell'altro posso comunque farti allontanare».
Che cosa!? Ma per chi mi ha presa?!
China la testa verso la mia.
Sento il suo alito alcolico sempre più vicino, tanto da soffocarmi.
«Lo sapevo. Nemmeno tu mi resisti. Sei solo una delle tante puttane».
Gli tiro uno schiaffo che non mi aspettavo io stessa di poter tirare, vista la scomoda posizione.
Porta una mano alla guancia rosea.
È sconcertato, lo vedo.
Ne approfitto per allontanarmi al meglio.
«Prima di tutto, eri tu a impedirmi di muovermi».
Mi alzo, sistemando alla meglio tutte le pieghe sulla maglia, e i capelli.
«Secondo, sono felicemente fidanzata».
Non posso credere di aver fatto mezz'ora di strada solo per vedere questo cafone!
«E terzo, sei solo uno stronzo presuntuoso. Con permesso, me ne vado!».
Spalanco la porta dove ad attendermi trovo l'energumeno in vesti nere.
Mi guarda con sfida, ma l'adrenalina che ho in corpo non mi permette di temerlo.
«Lasciala andare. Qui abbiamo finito» ridacchia l'idiota alle mie spalle.
È riuscito a mandarmi via alla fine.
Ma bene... Ora il signorino si sente invincibile.
Ormai è a tutti gli effetti una questione personale.
Se pensa di potermi umiliare così gratuitamente sbaglia! Riuscirò a fargli rimangiare ogni singola parola fino a quando non mi crederà, e poi vedremo chi sarà a ridere.
«Non pensare che sia finita qui. E vedila pure come una minaccia!» borbotto senza però degnarlo di uno sguardo.
Non voglio nemmeno voltarmi. Avrà sicuramente una faccia da... Argh!
Meglio andarmene o rischierei di finire nei giornali per aver staccato le palle a calci ad un barista di periferia.
Attraverso la folla di ballerini ubriachi, fino a raggiungere la porta d'ingresso.
Percorro l'umida scala in cemento grezzo, e finalmente scorgo la figura di Bob.
Mai stata più contenta di vedere un completo estraneo.

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Shiver
Paranormale[DISPONIBILE CARTACEO ED EBOOK] Shiva è una ragazza di ventiquattro anni normalissima. Ha un ragazzo che la ama e che ama, una deliziosa casetta tutta sua, un lavoro che la soddisfa e una vita perfetta, o almeno è quello che vuole far credere. Ma...