Lain e Bob siedono sul divano.
Lei ride di gusto, lui prova in tutti i modi a non farla smettere con le sue battute e la sua incredibile timidezza.
«Ti senti un po' meglio?» domanda Vincent mentre mi aiuta ad asciugare le tazzine di prima, ed i piatti che sono qui ormai da settimane.
È davvero gentile.
Mi sbagliavo sul suo conto.
«Sí».
Alla fine, si è dimostrato essere una persona comprensiva e disponibile.
Era normale fosse così diffidente i primi giorni.
Chi non lo sarebbe se una completa estranea venisse a dirti che può vedere la tua ragazza morta del liceo?
Se penso che lui mi ha creduto e Josh invece...
No. Mi rendo conto che non è tra loro due la differenza.
È in me.
Ho insistito tanto con Vincent, mentre a Josh non ho nemmeno dato prova di ciò che dicevo.
Avrei potuto chiedere a Wanda di alzare un oggetto di fronte a lui e dimostrare la mia verità.
Forse anche facendolo scappare a gambe levate, ma con la consapevolezza di avergli provato tutto quel che potevo.
Perché non l'ho fatto?
Perché non ci ho pensato prima?
«Ehi? Sei sicura? Hai una faccia sconvolta» continua poggiando per la seconda volta, la sua mano calda nella mia schiena.
Sento i brividi pervadermi.
«Sí, sto bene. Piuttosto... Come avete fatto a sapere dove abito?» domando cercando di allontanare ogni altro pensiero, ma sono davvero curiosa di saperlo.
Toglie la presa dalla mia schiena, ed il freddo torna nel punto in cui poco prima mi toccava.
La infila in tasca e vi estrae un pezzo di carta piuttosto stropicciato.
«A quei due ho detto che mi avevi accennato dovevi vivevi durante una delle solite serate» sussura, indicando con gli occhi i due ragazzi nel divano. Che sta dicendo?
Questo suo mistero mi invita a curiosare dentro il foglio.
Non gli ho mai detto dove sto.
Lo trovavo fin troppo inquietante per fargli anche solo un accenno della zona in cui abito.
Afferro il pezzo di carta con delicatezza, e lo apro con altrettanta.
All'interno trovo delle grandi lettere tremanti, che sembrano essere state scritte da un bambino dell'asilo.
«Ma è il mio indirizzo!» esclamo bisbigliando per non attirare l'attenzione di Bob e Lain.
«Stavo lavorando, quando mi sono visto arrivare addosso questo foglio tutto arrotolato».
Alle spalle di Vincent vedo apparire Wanda con un leggero sorriso sulle labbra marmoree.
È stata lei?
Non oso immaginare quanta fatica le sarà costata anche solo scrivere due lettere.
Ricordo bene quando mi diceva "richiede un enorme sforzo".
Ora mi spiego anche il rumore di penne e matite, di stamani allo studio.
Era questo che stava facendo?
«Grazie Wanda» dico impercettibilmente, scandendo bene il labiale.
Arrossisce, o almeno credo.
Poi, dopo avermi strizzato un occhio, la vedo sparire dietro la parete.
È davvero strano.
Forse inconsciamente mi aspettavo di vederla avvicinarsi a me.
«È qui vicino?»
«No. Cioè, non piu».
Lo vedo abbassare gli occhi.
Certo, mi è chiaro.
Lui non è qui per me.
La sua gentilezze non è rivolta a me.
Sta solo sperando che tu possa tornare a fare da intermediaria, Shiva.
Apri gli occhi!
Sono proprio una stupida!
Come ho fatto a pensare anche solo un attimo che ci tenesse a me?
«Qui abbiamo finito. Vado a vedere che combinano di qua» annuncio cercando di non far trapelare nulla.
Sorrido, ma vorrei solo urlare.
Perché mi sento così... Presa in giro?

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Shiver
Paranormalne[DISPONIBILE CARTACEO ED EBOOK] Shiva è una ragazza di ventiquattro anni normalissima. Ha un ragazzo che la ama e che ama, una deliziosa casetta tutta sua, un lavoro che la soddisfa e una vita perfetta, o almeno è quello che vuole far credere. Ma...