APERITIVI INNOCENTI

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«Eccola qui» annuncio estraendo il foglio dalla cartella di lavoro, cercando di non scaraventare all'aria una marea di documenti e orribili fascicoletti ricchi  di cifre e  parole.
Ammetto che ultimamente, con tutta questa storia di Wanda, Vincent e perfino Lain, fatico ad organizzarmi, e peggio ancora, fatico a vedere Josh.
Più tardi ci siamo dati appuntamento.
Dice di volermi vedere, di volermi parlare, e onestamente spero non sia nulla di grave.
Non vedo l'ora di finire presto con loro due, così da rimanere finalmente sola e tranquilla come un tempo.
Poggio sul tavolo l'immagine di grafite della ragazza.
Due occhi cristallini, dei capelli lucenti e setosi, una pellile candida e ricca di piccole lentiggini.
Eh, sì. Non sono poi così arrugginita.
Afferra tra le mani il volto disegnato, con mano tremante.
«Non sei cambiata di un virgola» sussurra con un sorriso dolcissimo in volto.
Sfiora con le dita ogni singola ciocca, ogni piccola piega della pelle, ogni lentiggine sul suo viso.
«Sei bella come ricordavo» prosegue.
Lui non lo sa, ma Wanda ora è al suo fianco che ammira compiaciuta la sua figura riflessa per la prima volta dopo tanti anni.
«Effettivamente sono piuttosto figa» commenta facendomi sfuggire una risata.
«Che c'è? Che ha detto?» domanda incuriosito.
«Che si vede gnocca-» «Ehi! Penserà che sono un'egocentrica!»
«È quello che sei. Da quando ti conosco non fai che elogiarti ed offendermi dicendo che ho il cul-...» ferma Shiva, vuoi davvero dichiarare di fronte a tutti che questa ragazzina trova il tuo sedere e il tuo seno ringrinzito e flaccido?!
«Che il tuo culo cosa?» interviene divertito.
«Nulla! Assolutamente nulla!».
Merda, che imbarazzo!
«Posso tenerlo?».
Indica il foglio tra le sue dita.
Annuisco, mentre sorseggio un altro po' di Hugo.
Devo dire però, che i bar del centro, non hanno nulla a che vedere con il piccolo ma colorato Juicy di periferia, e poi... Andiamo, il cocktail qui fa davvero schifo.
È sempre stato così?
Di solito prendo caffè e cappuccino al mattino primo di recarmi in ufficio, eppure questo bar inizia ad attrarmi sempre meno.
Porc-!
Rischio di sputargli tutto addosso appena la sua mano afferra la mia libera.
«Scusami per come ti ho trattata finora, ma spero tu capisca che era davvero assurdo da credere. Ma soprattutto, grazie per non aver rinunciato... Grazie davvero» continua stringendo sempre di più la presa, e per un attimo sento i brividi in corpo, esattamente come quando Wanda mi trapassa per dispetto.
«Si, Shiva. Anche io ti devo di ringraziamenti. Sei stata straordinaria, non sarei mai riuscita senza di te».
Ad unirsi a lui, è l'amica, che appoggia con cautela un la mano sopra la mia e quella di Vincent.
Altra scossa, altro brivido che proviamo entrambi.
«Shiva!?».
Lo sguardo di tutti e tre volge in direzione della voce, ma potrei benissimo distinguere quel tono tra mille.
«Josh!» rispondo d'istinto, mentre levo la mano dal tavolo.
Non ci voleva.
Riesco benissimo a capire che cosa sta elaborando la sua mente.

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