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Ho sempre amato il luna park, sia da piccola che adesso. Molti dicono che sia una cosa da piccoli.....e allora? Qualche volta il mondo di noi "grandi" fa così schifo che se per una volta torniamo a essere bambini non è la fine del mondo,no?

mi guardo intorno con un sorriso stampato sul volto: quanto amo il luna park! I colori, le persone, l'allegria, il profumo di.......
-Zucchero filato!- urlo io indicando il chiosco gigantesco davanti a me che prepara zucchero filato.

Gli altri cominciano a ridacchiare.
-non cambi mai, eh?- mi dice Einar con un tono divertito. Io gli rispondo con una linguaccia e poi con una grande risata.

-Dai sole mij, ti compro lo zucchero filato solo se dopo me ne dai un pezzo- mi dice Vittorio.
-ovvio, in fondo sei sempre il mio chiàttò, no?- dico io ridendo.
Sento qualcuno farmi il verso e ovviamente so già chi è stato, senza bisogno che mi giri.

10 minuti dopo mi sento una bambina felice. In mano ho un enorme porzione di zucchero filato rosa, che ho dovuto condividere con Vittorio.
-"o sol mij" cosa vuol dire questa cosa? Ora state anche insieme?- Biondo si avvicina e mi dice queste cose con una punta di gelosia.
-No, é solo un nomignolo che ci siamo dati, perchè? Sei geloso?- dico io parecchio divertita dal suo comportamento alzando un sopracciglio.

-macchè.... figurati....comunque...ti va di venire con me sul veliero?- chiede lui indicandomi la grande giostra dietro di me. Mi giro e all'inizio sono un po' sconcertata, ma poi un pizzico di adrenalina mi attraversa le vene.

-si, facciamolo-gli rispondo io.
-al massimo se hai paura, puoi aggrapparti a me- dice Biondo con un sorriso malizioso.
-speraci- gli dico io facendogli la linguaccia.

Prendiamo il biglietto e ci sediamo agli ultimi posti. La giostra inizia a partire e comincia ad andare avanti e indietro, prima molto piano, poi sempre più veloce, tanto che sono costretta a chiudere gli occhi dalla paura. Senza pensarci due volte, mi fiondo subito tra le braccia di Biondo, che prima mi guarda stupito e subito dopo ridacchia, poi mi stringe a se.

Giuro che in questo momento non desidero stare da nessun altra parte se non tra le sue braccia. Inspiro profondamente, lasciando che il suo dolce profumo mi attraversi le narici e mi arrivi dritto al cuore. La sua stretta è potente, ma non mi fa male, anzi, mi fa sentire bene.

Alla fine del giro lui si gira verso di me e dice: -wow, e chi lo avrebbe mai detto che la mia stella avesse paura delle giostre?-
Il modo in cui mi ha chiamato mi fa perdere un battito, lo adoro!
-la mia stella?- gli chiedo leggermente divertita.
- si, avevo pensato che se Vittorio puó darti un nomignolo lo voglio fare anche io, e siccome per me le stelle sono qualcosa di importante, mi è venuto spontaneo chiamarti così...-

Ok, lo ammetto, questa non me l'aspettavo, sopratutto da lui. Piano piano mi sto accorgendo che sotto quella corazza da duro ci sia in realtà una persona dolce e sensibile, che ha il bisogno di essere amato. Deve essere successo sicuramente qualcosa in passato che lo abbia fatto diventare così stronzo, qualcosa che abbia ferito il suo orgoglio e la sua autostima. Qualcosa che lo abbia spinto a crearsi questa immagine da duro a cui non importa di niente e di nessuno.
Ripenso al tweet di ieri di Biondo e allora lì comincio a capire qualcosa, quello che lui voleva intendere. Lui ha bisogno di essere visto e non guardato.

I miei pensieri vengono interrotti da lui che con aria preoccupata mi dice: -ho sbagliato a chiamarti così? Ti da fastidio?-
-stai scherzando? Mi piace un botto questo nomignolo, mi fa sentire speciale...- gli rispondo.

-allora a cosa stavi pensando?- chiede lui, sedendosi su una panchina. Io faccio la stessa cosa è mi siedo accanto a lui, guardandolo negli occhi.

-Sinceramente? Stavo pensando a te. A questo tuo essere stronzo e dolce allo stesso tempo, al tuo carattere, al tweet di ieri sera. Stavo pensando a come fare per vederti. Stavo pensando al tuo comportamento, alla corazza che sei riuscito a costruirti, a quello che hai dentro. Stavo pensando al perché ti mostri duro, quando in realtà hai il cuore più fragile del mondo. Ecco a cosa stavo pensando.-

Smetto per riprendere fiato. Biondo non perde il contatto visivo con i miei occhi, tanto che per l'imbarazzo sono costretta ad abbassare lo sguardo, ma lui mi prende il polso con due dita e delicatamente mi alza la testa, facendo incastrare perfettamente il mio sguardo con il suo.

-cosa mi stai facendo, Rebecca?- domanda lui, quasi sussurrando, tanto che all'inizio penso di essermelo sognato. Ma poi succede.

Simone si avvicina sempre di più, tanto che se mi sporgessi di qualche millimetro le mie labbra toccherebbero le sue.
È come se fossi finita in una specie di trance. Biondo guarda prima me poi le mie labbra, in modo alternato.

Anche io faccio così, notando le sue belle labbra carnose e piene a pochi millimetri dalle mie.

All'improvviso la voce di qualcuno mi riporta alla realtà.
-Ragazzi, volevamo andare sulle montagne russe più alte, voi venite?- dice Mose.

Biondo si allontana da me sbuffando.
-Si, ora arriviamo- gli risponde lui in tono parecchio seccato. Ci alziamo dalla panchina e andiamo verso gli altri che ci stanno aspettando.

Mi avvicino ad Einar che sta parlando con Yaser e Nicole, ma non riesco a concentrarmi su quello che stanno dicendo, perchè la mia testa sta pensando ad altro.

Alle sue labbra vicino alle mie, ai suoi occhi incastrati nei miei. Sto pensando a lui e non riesco a capire il perché. Qualcosa dentro di me mi dice che mi pentirò di quello che ho fatto, l'altra parte invece non vede l'ora di baciare Biondo e sinceramente, non so a quale delle due parti dare ascolto.

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Ciao ragazzi!
Nonostante quello che sabato è successo in puntata, io voglio continuare a scrivere i prossimi capitoli come se Biondo non fosse stato espulso. Io credo in lui, come tutte voi e spero che passi l'esame.
A parte questo vi consiglio la storia di Tizia-Zia "How deep is your love"
E nulla, vi saluto.

A presto,
Rebs

Quel Biondino Accattivante •BIONDO•❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora