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-che ore sono?- chiedo a Simone.            -mezzanotte e un quarto- risponde lui. Affondo la mia testa sul suo petto e comincio a piangere. Biondo non dice nulla, si limita ad accarezzarmi la testa e a lasciare teneri baci tra i miei capelli.

-non ti chiederó di parlarne, se non vuoi- dice lui.
Cerco di asciugarmi le lacrime e tra un singhiozzo e l'altro comincio a raccontare:
-quattordici anni fa è morto mio padre per un incidente stradale. Allora io avevo solo quattro anni. Lui lavorava molto per permettere a me e a mia madre di farci vivere senza problemi , era un importante imprenditore finanziario. Fu lui a trasmettermi l'amore per la danza perchè quand'era piccolo amava ballare, ma i suoi genitori lo fecero smettere perchè dicevano che nella vita era altro che contava. Quel giorno c'era il mio primo spettacolo di danza e io il giorno prima avevo insistito tanto affinché mio padre potesse essere presente. Lui mi rispose che avrebbe fatto tutto il possibile. Cercó di arrivare in tempo, ma si distrasse e sbandó con l'auto andando a sbattere contro un camion. Da quel giorno ballare è la mia unica salvezza e mia madre mi addossava sempre la colpa di tutto, cosí con lei ho chiuso ogni rapporto è adesso vivo da sola ma mi sento sempre in colpa per aver ucciso mio padre-.

Finisco il racconto e Biondo rimane in silenzio stringendomi tra le sue braccia. L'unica cosa che dice è "non è colpa tua". Chiudo gli occhi pensando a quanto io invece mi sentissi in colpa.

Sento il mio telefono vibrare e mi accorgo che è un messaggio di Einar che dice:
Hey,tutto bene? Se vuoi possiamo parlare...
Gli rispondo subito dicendo:
Arrivo ma non ho voglia di parlare, ho solo bisogno di un tuo abbraccio.

Simone mi guarda e mi dice: -è meglio andare ora.-
Dopo 10 minuti stiamo in hotel e all'entrata vedo Einar che mi aspetta. Simone mi dà la buonanotte con un bacio sulla guancia e poi va in camera sua. Io mi fiondo tra le braccia di Einar e ricomincio a piangere.

-shh, va tutto bene- dice il mio migliore amico. Rimaniamo così per un bel po' fin quando io non apro bocca;
-ora è meglio che vada, ho bisogno di una doccia calda e alle 10:00 ho lezione.-
-si,vengo anche io-

Ci salutiamo ed entriamo nelle nostre stanze. Cerco di fare meno rumore possibile siccome le mie compagne stanno già dormendo. Vado verso il bagno e apro la doccia, poi mi spoglio e mi ci butto dentro.

Dopo mi metto il pigiama e entro dentro il mio amato letto. Stranamente peró non penso a mio padre, ma a me e a Simone su quel terrazzo che ci abbracciamo...
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Hey, scusate se aggiorno a quest'ora ma non ho affatto sonno!
Comunque mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate per ora della storia...
Rebs❤️

Quel Biondino Accattivante •BIONDO•❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora