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Alla fine io e le ragazze siamo andate a dormire presto, siccome oggi abbiamo la puntata.
Gli ho parlato del mio bacio con Biondo e loro erano contentissime, solo che mi hanno avvisata di stare attenta e di tenere gli occhi aperti, perché con Biondo è tutto così imprevedibile.

E vi giuro che in questo momento non posso che dargli ragione, siccome davanti a me c'è Biondo che si sta baciando con una moretta.

Volevo andare da Einar a chiedergli se aveva visto il mio anello, quello che mio padre mi aveva regalato da piccola, e da allora è diventato una sorta di portafortuna,ma quando ho aperto la porta della sua camera ( che è anche quella di Biondo) mi sono ritrovata davanti questa scena, e vi giuro che non posso essere più schifata di così.

Biondo si stacca subito dalla tipa e mi guarda con sguardo implorante e l'unica cosa che io riesco a fare in questo momento è avvicinarmi a lui e tirargli un forte schiaffo sulla guancia destra.
La tipa mi guarda come se fossi pazza.

-Rebecca...io non..- balbetta Biondo
-sei solo uno stronzo e ti giuro che non sono mai stata più schifata in vita mia di adesso- lo interrompo.

Non gli lascio tempo di spiegare e me ne vado, sbattendo la porta.

Mi fa proprio schifo.
È solo uno stronzo, un montato, un falso, un cretino.... potrei continuare all'infinito, se solo mi andasse di pensare a lui.

A passi svelti vado verso la hall, ignorando tutti che in questo momento mi stanno guardando con sguardo interrogativo, sopratutto Einar, che fa per avvicinarsi, ma io gli faccio di no con la testa ed esco dall'hotel.

Comincio a camminare verso una meta non precisata, è come se non avessi più controllo delle mie gambe.

Nella mia mente si ripetono i momenti passati con Biondo, che per ora sono pochi, ma per me molto intensi.
Quando ci siamo conosciuti, quando siamo andati insieme a quel locale, al tetto dell'hotel, al luna park, alla passeggiata, al "quasi bacio" e anche a quello vero. Poi c'è anche quella casa abbandonata dove mi aveva portato Biondo, dove ho pianto tra le sue braccia.

Ed è proprio questo il posto in cui mi trovo in questo momento, senza volerlo, sono capitata proprio qui. Vado verso il balcone e comincio a fare dei profondi respiri per calmarmi. Ma ad un certo punto mi sento scoppiare. Ho troppi pensieri in testa, troppe cose lasciate in sospeso, troppe domande, troppi dubbi e poche certezze, se non nessuna.

Così scoppio a piangere, senza un motivo preciso. Forse piango per Biondo, forse per mio padre, forse per la mia vita in generale. Fatto sta che ho proprio bisogno di piangere.

È come se mi sfogassi, mi liberassi da qualcosa. Molte volte le persone tendono a nascondersi dietro a delle maschere. Maschere che, a mio parere, sono visibili solo a chi le indossa. A volte ci fingiamo forti, quando in realtà siamo deboli. E penso proprio che questo sia un mio momento di debolezza.

-Perchè? Perchè deve essere sempre tutto così difficile? Perchè mi fai questo? Cosa ho fatto di così male per meritarmi questo? E io che pensavo di provare qualcosa per te... che stupida che sono, adesso parlo anche da sola- dico tra un singhiozzo e l'altro.

Dietro di me sento un rumore, così mi giro ma non vedo nessuno. Mi alzo da terra, Perchè mi ero seduta mentre piangevo ed esco dalla casa. Non so neanche come ma riesco ad arrivare all'albergo.

Entro in bagno e mi butto dentro la doccia fredda. Mi lavo, mi asciugo i capelli, mi vesto e mi trucco. Poi mi butto sul letto con la musica a tutto volume.

Qualche minuto dopo sento la porta aprirsi e qualcuno sedersi sul mio letto. Tolgo le cuffie e mi siedo accanto ad Einar. Lui mi stringe tra le sue braccia ma non dice nulla, evidentemente si aspetta che io gli racconti quello che è successo e così
faccio, senza tralasciare nulla, nemmeno il bacio mio e di Biondo.

Alla fine del discorso Einar dice:
-Sai Rebecca, spesse volte non decidiamo noi di cui innamorarci, lo si fa e basta. Lo so, puó sembrare un discorso stupido, ma sappi che fin quando non accetterai questo, non sarai mai completamente felice Perchè è vero, Biondo è stato veramente uno stronzo, ma qual cosa provi nei suoi confronti, altrimenti non avresti avuto questa reazione... ed ora forza, alzati, che dobbiamo andare agli studi-

Una volta arrivati agli studi comincio a parlare con Sebastian di quello che è successo
- ti giuro che a quel pezzo di merda gli stacco la testa- commenta lui.

Poi dopo Marcello ci annuncia l'inizio della puntata, così ognuno di noi si siede al proprio banco.

Con la mia esibizione di "Unsteady" riesco a portare un punto in più alla squadra, tanto che la prima manche la vinciamo noi.

Ora è il turno di Biondo ad esibirsi ed io cerco di tenere gli occhi bassi. Deve cantare con il suo amico Vaimo la canzone scritta da loro: "alta quota"

Prende il microfono e comincia a cantare, poi, ad un punto preciso della canzone si gira verso di me e mi guarda, continuando a cantare...

"Siamo gli stessi di quel vieni via con me, scappiamo da quest'inferno,lontani dal resto,
Tu sei la stella più bella di San Lorenzo, l'ultima stella del carro e allo stesso tempo la prima stella a cavallo del firmamento"

Poi si rigira verso la giuria e intanto il pubblico è scoppiato in un applauso fortissimo e noto Rudy fare il segno del cuore a me e a Biondo.
Ad un certo punto Biondo si rigira e canta:

"Dammi la mano, sono qui mi vedi?
Su un aereoplano sopra i mille metri, sopra i mille metri, distanti dal mondo, dimmi se rivedi i nostri istanti in un secondo"

Poi si rigira e termina la sua esibizione. Non so se essere felice o arrabbiata in questo momento. Ma non ho il tempo di pensarci adesso perché Mose mi schiera contro Biondo, nel pezzo che devo fare insieme a Vittorio.

La canzone parte, e io eseguo tutti i passi nel migliore dei modi, facendo finta che al posto di Vittorio ci sia Biondo. Sento il suo sguardo su di me.

Alla fine dell'esibizione sono così frastornata che non mi accorgo che Vittorio si avvicina sempre di più a me, finquando non sento le sue labbra sulle mie.
E giuro, non capisco cosa succede dopo.

Quel Biondino Accattivante •BIONDO•❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora