Capitolo 3

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Arrivò la prof e, l'ultima ora passò abbastanza in fretta, così dopo aver riposto le mie cose all'interno del mio zaino, misi il giubbotto, le cuffiette nelle orecchie ed uscì dall'edificio scolastico, camminando fino a casa mia. Dall'una alle tre e mezza non successe nulla di particolarmente importante o interessante, la mia giornata si stava svolgendo in maniera piuttosto monotona, uguale alle altre.
Iniziai a preparami per andare da Lauren, indossai un paio di jeans semplici ed una t shirt, accompagnata da una felpa con la zip ed il cappuccio, ai piedi, invece, avevo delle comunissime vans total black. Preparai anche lo zaino, mettendoci dentro i libri che ci servivano per la mattinata seguente ed uscì di casa, arrivando in poco più di una decina di minuti dalla ragazza. Così dopo aver osservato attentamente il luogo, essendoci andata per la prima volta, suonai il campanello, iniziando ad attendere la ragazza.
Dopo una manciata di secondi, la mora aprì la porta, e mi salutò con un lieve cenno del capo, accompagnato da un semplice -Hey- per poi addentrarsi all'interno della sua abitazione, facendomi capire che dovevo seguirla.
-Ciao- risposi io, facendo un piccolo cenno con la mano, mentre facevo qualche passo all'interno di quella casa, guardandomi un po' attorno, osservando il posto, in cui, come avevo già accennato, non ero mai stata. La ragazza mi fece strada fino alla sua camera da letto, all'interno di essa, c'era uno strano odore che non riuscivo a riconoscere, probabilmente era erba, o qualcosa del genere, ma cercai di non soffermarmi su questi dettagli parecchio futili e mi sedetti davanti alla scrivania, accanto alla ragazza.
-Allora, da cosa vuoi iniziare? Abbiamo da fare chimica, matematica ed inglese- dissi cercando di utilizzare un tono che sembrasse abbastanza amichevole, ma cercando comunque di non prendere immediatamente troppa confidenza.
-In realtà, l'insegnante di spagnolo mi ha dato da fare un compito extra, perché mi sono assentata durante il compito in classe di qualche settimana fa- afferma, roteando gli occhi e sbuffando leggermente-e dato che io non ci capisco nulla...-
-Okay, fammi vedere la traccia di questo compito- dissi accennando un piccolo sorriso, mentre con la mano destra, sistemavo una ciocca di capelli che mi era ricaduta davanti agli occhi qualche istante prima, coprendomi il viso ed impedendomi così di vedere bene la ragazza, pur trovandosi di fronte a me.
-Ecco a te- rispose la mora, porgendomi un foglio protocollo, con su scritta, con una penna nera ed una scrittura davvero impeccabile, la traccia di un tema. Non feci in tempo a finire di leggere la traccia, che la mora tirò fuori il suo cellulare dalla tasca destra dei suoi blue jeans ed iniziò ad utilizzarlo.
-La-Lauren, non distrarti, devo spiegarti cosa fare per questo compito...- le dissi, per poi deglutire appena
La ragazza alzò leggermente gli occhi, per osservarmi, trattenendo una lieve risatina -Oh, si, certo- affermò lei continuando a guardarmi con aria divertita -tu inizia pure a farlo, magari alla fine ci aggiungerò qualcosa anch'io- rispose accennando una risata divertita e scuotendo appena il capo.
Entrai nel panico, voleva approfittarsi di me e questo lo avevo compreso, ma...dovevo davvero farlo?
Iniziai a pensare a cosa fare, in situazioni come queste chiedevo aiuto alla mia migliore amica, Dinah, ma in quel momento non era li' con me e non poteva aiutarmi in alcun modo. Iniziai a pensare "cosa mi consiglierebbe di fare Dinah?"
pensavo e ripensavo, volevo davvero rischiare di fare arrabbiare questa ragazza?
Questa Lauren, non aveva una bellissima reputazione, era stata cacciata da scuola per risse con i suoi compagni di classe, alcuni dicono che abbia addirittura picchiato uno dei suoi vecchi insegnati, quindi avrebbe potuto farmi del male, se lo avesse voluto. Poi il suo ragazzo, "Ty", era uno spacciatore e, questo era risaputo in tutta la città, o almeno, le voci dicevano questo.
Se magari fosse stata sotto effetto di droghe, in quel momento e non avesse il contro delle sue azioni? Mi avrebbe di certo fatto del male...
Decisi di smetterla di pensare al peggio, ripetevo a me stessa, che la mia migliore amica mi avrebbe detto di farmi rispettare, di farle capire fin da subito che non poteva sfruttarmi o prendersi gioco di me, così presi un bel respiro
-N-non sono tenuta a fare i tuoi compiti, io devo solo aiutarti, se vuoi essere aiutata, ben venga, lo farò, ma se non vuoi essere aiutata, dimmelo subito, così evito di star qui a perdere tempo e me ne torno a casa mia.- dissi, tutto d'un fiato, cercando di guardare in qualsiasi punto dell'intera stanza, pur di non incontrare in alcun modo il suo sguardo.

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