Capitolo 4

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La mora mi scrutò con aria particolarmente confusa, il suo sguardo su di me, mi trasmetteva ansia, ero ancora piuttosto timorosa nei suoi confronti.
Ad un certo punto però, quell'aria confusa si trasformò in un una risata divertita e poi, in una sottospecie di sorriso. In quel momento, toccò a me, avere un'aria confusa. Stava ridendo di me? Le sembrava che scherzassi o cosa?
-Sai, Cabello, non credevo avessi anche solo un briciolo di coraggio, sono davvero colpita, non me l'aspettavo proprio- disse Lauren, sorridendo, quasi in maniera compiaciuta, così appoggiò il suo cellulare sulla scrivania, dopo averlo bloccato, e mi guardò negli occhi -beh, allora?- chiese continuando a guardarmi -qualcuno qui non deve aiutarmi con un tema? Una certa Cabello...- chiese ironicamente per poi accennare un piccolo sorriso.
Deglutii appena per poi risponderle -Certo, cominciamo dal principio...- andai avanti, spiegandole un po' di tutto, vidi che non era come pensavo, era una ragazza davvero intelligente e sveglia, eppure non dava quest'idea...perché trascurare il suo potenziale?
In breve tempo terminammo quel compito, e anche gli altri esercizi che ci avevano assegnato per casa e, in men che non si dica, arrivò l'ora di andar via per me.
-sono le 21 passate, ormai, dovrei andar via, i miei mi aspettano per cena- dissi alla ragazza, curvando appena le labbra in un piccolo sorriso.
-tra un po' verranno dei miei amici, assieme al mio ragazzo, staremo qui, mangeremo della pizza, accompagnata da qualche bottiglia di birra e...ci fumeremo qualcosa- disse alzando leggermente le spalle- se vuoi puoi unirti a noi- affermò la ragazza, mantenendo un tono amichevole
Birra? Fumare? Non ero proprio la persona adatta per queste cose, difatti seppi da subito, che avrei dovuto declinare la sua proposta, anche se mi sarebbe piaciuto conoscere meglio quella ragazza, adesso che sapevo che non era tanto idiota quando sembra.
-Uhm, per quanto possa sembrare una cosa allettante, credo che per questa volta passerò- risposi alzando leggermente le spalle, deglutendo appena, mentre mi recavo davanti alla porta d'ingresso, indossando ancora una volta il giubbotto che prima avevo riposto sul divano che era situato in soggiorno -Beh, allora, ciao- le dissi, facendo un cenno con la mano destra, mentre mettevo lo zaino in spalla, pronta per aprire la porta ed andare via da casa sua, per recarmi alla mia abitazione.
-Ciao, Karla...giusto?- rispose la mora, inarcando appena un sopracciglio con aria leggermente
-No ti prego, odio essere chiamata Karla, solo in casa mi chiamano così, preferisco di gran lunga Camila, il mio secondo nome- scossi appena la testa ed accennai una risata divertita, portandomi una mano sul volto -chiamami Camila, oppure Mila, che è il soprannome che utilizzano tutti...scegli tu, come preferisci- dissi cercando di utilizzare un tono amichevole
-Mila? mh, non mi convince... Tutti ti chiamano Mila, okay, ma io ti chiamerò Camz, suona proprio bene- affermò con tono altrettanto amichevole, guardandomi negli occhi.
-Camz- iniziai a dire, fingendo di pensarci -mi piace- annuì appena, facendo un sorrisetto soddisfatto, per poi aprire la porta- Allora ciao...- cominciai a dire, cercando di trovare un soprannome con cui chiamarla -Lolo- ripresi a parlare facendole poi un sorriso.
-Lolo- iniziò a dire la ragazza -mi piace- disse dopo qualche attimo di silenzio, imitando quel che avevo fatto qualche istante prima, accennando una risata divertita, per poi fare un lieve cenno con la mano, in segno di saluto -ciao ciao, Camz- disse infine, per poi voltarsi e chiudersi la porta di casa dietro le spalle.
Dopo aver salutato Lauren ed essere uscita da casa sua, iniziai ad incamminarmi verso la mia abitazione e, in poco più di una decina di minuti, come per l'andata, mi ritrovai in casa mia.
Arrivata in casa, riposi in camera il giubbotto e lo zaino, per poi andare in cucina e sedermi a tavola per cenare assieme ai miei genitori e alla mia sorellina. Mia madre mi chiese un po' com'era andata con Lauren e, date le mie accurate descrizioni di lei, o meglio, le accurate descrizioni delle voci che giravano su di lei, rimase molto sorpresa dal fatto che non fosse stato terribile come mi aspettavo, o meglio, che non fosse stato affatto terribile.
Dopo cena andai in camera mia, preparai lo zaino per il giorno seguente e, dopo aver indossato il pigiama, mi sdraiai sul letto per poi prendere in mano il mio cellulare; controllai i vari social, anche se non avevo molte notifiche e, risposi a Dinah, che mi aveva chiesto, come era andato il pomeriggio con Lauren e, anche lei ne rimase molto sorpresa. La più sorpresa però, ero io. Avevo pregiudicato quella ragazza che, alla fine, non era per nulla come pensavo, anzi, a parte l'inizio un po' burrascoso tra noi due, mi ero trovata davvero bene, sia a spiegarle le varie cose, che a parlare di altro, divagando completamente. E si, sapevo che non era vista da nessuno come una "brava ragazza" e che probabilmente mi trattava bene soltanto perché dovevo aiutarla a non essere bocciata e ad arrivare agli esami, però, stavo cominciando seriamente a rivalutarla e credere che potesse nascere un'amicizia tra noi due.
In seguito mi arrivò una chiamata da parte della mia amica Dinah, quindi le risposi, raccontandole dettagliatamente della mia giornata e finendo a divagare completamente. Parlammo al telefono fino a tarda notte, come facevamo spesso, per poi decidere di chiudere la chiamata, dato che entrambe eravamo stanche morte.

Reps - Lolo and Camz | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora