Capitolo 10

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Dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, iniziai ad incamminarmi verso casa di Lauren, ammetto che forse non mi ero del tutto ripresa dalla sera precedente, difatti avevo ancora un leggero mal di testa, ma nulla di troppo insopportabile. Continuai a camminare per le stradine di Cuba che portavano all'abitazione di Lolo, quel pomeriggio erano come spoglie, vuote, desolate. Mi guardai attorno, osservando la strada, i vari palazzi, alzai lo sguardo osservando il cielo, ricco di nuvole quel giorno e, quasi senza che io me ne accorgessi, arrivai davanti alla porta d'ingresso di casa Jauregui, così bussai.
-Camzz- disse Lauren nel vedermi, dopo aver aperto la porta, con un sorriso sulle labbra.
Era stranamente felice di vedermi.
-Lolo- risposi io, sorridendole allo stesso modo.
Mi fece entrare in casa, come al solito lasciai la mia giacca sull'appendiabiti che si trovava davanti alla porta d'ingresso, per poi recarmi assieme a lei nella sua camera.
-pronta per studiare matematica?- le chiesi guardandola, trattenendo un sorriso -domani abbiamo il compito- aggiunsi poi con tono serio.
La ragazza sospiro leggermente, per poi sbuffare appena -cazzo, l'avevo scordato- mormorò, mentre cominciava a prendere i suoi libri e posizionarli sopra la scrivania.
Iniziai a scegliere qualche esercizio da farle fare per esercitarsi, ovviamente anche io mi misi a fare gli stessi esercizi. Osservandola con la coda dell'occhio, notai che la ragazza aveva uno sguardo strano, era come nervosa, preoccupata.
-Tutto okay?- le chiesi voltandomi verso di lei
-io, uhm...- disse lei, girando leggermente il volto in modo da guardarmi
-Lolo, che succede?- le chiesi accennando un piccolo sorriso, per farle capire che poteva dirmi tutto.
-Non so nulla, non ci capisco nulla, il compito andrà male, non riuscirò a recuperare niente, di matematica non ci capisco un cazzo e, e non ce la farò, Camila, non ce la farò mai.- straparlò, dicendo tutto d'un fiato.
Lauren era davvero preoccupata, ma io sapevo che lei poteva riuscirci, non era stupida, se solo si fosse impegnata un po' di più gli altri anni.
-Lauren- dissi io, prendendole la mano -non devi preoccuparti- strinsi appena la mano della ragazza, come per cercare di darle forza -io so che se ti impegni, ce la puoi fare e, sono qui per aiutarti- curvai le labbra in un dolce sorriso, poi la guardai, ritornando seria -sei per caso stupida, Jauregui?- le chiesi con tono autoritario.
Lei non rispose, scosse appena il capo, abbassando appena lo sguardo, così con un movimento veloce, misi due dita sotto il suo mento, alzando il suo volto, in modo da far incontrare i nostri sguardi
-te lo chiedo un'altra volta e, rispondimi quando ti chiedo qualcosa. Sei per caso stupida, Jauregui?-
-no...- sussurrò la mora
-non ti sento così- le dissi con tono seccato
-no- disse lei alzando di poco il tono
-continuo a non sentirti- dissi cercando di provocare una reazione in lei
-NO, NON SONO STUPIDA, CABELLO- disse lei, urlando quasi
-era questo che volevo, Jauregui, adesso dimmi, ce la farai a superare il compito di matematica domani, Lauren?- chiesi guardandola
-Si, ce la farò- disse lei, facendo si che sul mio volto si creasse un sorriso compiaciuto
-perfetto e, non farti più queste paranoie, Lolo, perché lo sai anche tu, che puoi riuscire a farcela, sempre, se ci metti un po' di impegno-
-grazie davvero, Camz- il modo in cui disse il mio nome, con quel dolce sorriso sulle labbra, il suo sorriso, ero stata io, a provocare quel sorriso, mi faceva stare bene vederla felice.
Continuammo a studiare, spiegai a Lauren alcune cose di matematica che non aveva capito bene e, ci esercitammo facendo tanti, tanti esercizi, finché non arrivammo, aggiungerei completamente sfinite, alla sera.
Dopo aver riposto le mie cose all'interno dello zaino, iniziai ad andare, seguendo la mora, alla porta d'ingresso.
-grazie ancora, davvero, Camila- disse Lauren, sorridendomi.
Non mi ero mai soffermata sul suo sorriso, prima di quella serata e, devo ammettere che era splendido, lei, era splendida.
-e di che?- le chiesi retoricamente, ridacchiando appena -no, davvero, non devi neanche ringraziarmi, non ho fatto nulla-
-e invece si, senza il tuo aiuto e il tuo "discorso motivazionale" probabilmente avrei deciso di mollare e non ci avrei nemmeno provato, come faccio sempre.- disse mordicchiandosi il labbro nervosamente
-beh, non importa se è grazie a me, o cosa, se ce la farai, e si, ce la farai- le dissi facendole un piccolo occhiolino -il merito sarà soltanto tuo-
La mora scosse appena il capo, per poi sorridermi ancora una volta ed avvicinarsi a me, facendo qualche passo
-in ogni caso, ti devo un favore- mi disse poi alzando appena le spalle
-okay, Jauregui- dissi scuotendo la testa, ridacchiando appena -allora, a domani- aggiunsi poi, facendo un cenno con il capo
-a domani, Camz- disse lei, per poi chiudere la porta alle mie spalle.
Iniziai ad incamminarmi verso casa e, molti pensieri si fecero spazio nella mia testa, uno in particolare mi stava facendo riflettere.
Quel che era successo qualche ora prima con Lauren, mi aveva fatto comprendere che non era così forte, così dura, come voleva dimostrare a tutti, era una ragazza molto fragile, anche se cercava di nasconderlo, ma quel giorno, era come se avessi visto la vera Lauren Jauregui.
Mi ero soffermata sul suo viso, quel pomeriggio, il suo sorriso era davvero spettacolare e, i suoi occhi, Cristo, come avevo fatto a non notarli prima di allora? Era come se al posto delle pupille avesse due smeraldi, erano davvero magnifici, verdi, ma con delle sfumature azzurro mare, erano praticamente verde acqua.
Ritornai in me, quando vidi che mi trovavo davanti a casa, così presi le mie chiavi ed entrai, per poi posare lo zaino e andare a tavola, per cenare insieme a Sofi e ai miei genitori.
Ritornata in camera però, mi accorsi di un messaggio, 'Hey', mi era stato inviato da un certo "Shawn".
Non ricordavo chi fosse, ci misi un po' a collegarlo al ragazzo della festa, ma, quando lo feci, decisi di rispondergli dato che, per quel poco che ricordavo, era abbastanza simpatico. 'Ehi', gli scrissi a mia volta, per poi posare il cellulare sul letto.

Reps - Lolo and Camz | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora