She Loves Control | Lauren's POV

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Quella mattina la mia sveglia suonò a lungo, suonava, suonava e risuonava, ma io non riuscivo proprio ad alzarmi dal mio comodissimo e amatissimo letto.
La sera precedente, rimasi a fumare e bere con Ty e gli altri fino alle 2 di notte e, svegliarsi alle 7:30 di mattina, con solo 5 ore di sonno, i postumi e ancora il sapore aspro di tabacco ed erba in bocca,  non era proprio il massimo. Quando finalmente mi decisi ad alzarmi dal letto, notai che erano le 7:50 e che, dato che la scuola cominciava alle 8:10, ero dannatamente in ritardo.
Presi dei vestiti dall'armadio, senza spenderci troppo tempo, e dopo essermi lavata in modo veloce, l'indossai, per poi prendere le mie cose ed uscire di casa in fretta e furia. Arrivata in classe vidi che qualcun altro era in ritardo, oltre me, la professoressa.
Mi ero quasi slogata una caviglia, correndo fino a scuola quella mattina, per poi scoprire che potevo evitarmi gran parte di questa "corsa contro il tempo".
Mi sedetti al mio posto, accanto a Camila, che salutai, con un gesto della mano ed accennando un minuscolo sorriso, per poi iniziare ad aspettare l'arrivo della prof, cercando di non addormentarmi, anche se i miei occhi si stavano praticamente chiudendo.
Camila non era per nulla come mi aspettavo, era una ragazza in gamba, avevo giudicato male la sua persona, credendola una di quelle sapientone che si credono le più brave del mondo e ritenendola una vera e propria sfigata, ma avevo constatato che era una che sapeva il fatto suo.

La prof arrivò, dopo qualche minuto, ed io mi alzai, per poi porgerle il compito. Ne rimase sorpresa, come biasimarla? Di solito non svolgevo mai i compiti per casa, o qualsiasi altro esercizio, ma questa era la mia ultima chance, quest'anno dovevo riuscire a non essere espulsa e, a superare l'anno, ad arrivare agli esami senza insufficienze. Con gli occhi stracolmi di gioia nel vedermi finalmente fare qualcosa che non fosse alzare la mano per chiederle di andare al bagno per fumare, la professoressa si mise subito a correggere il compito ed io iniziai ad avere un po' d'ansia, così Camila, nel vedermi nervosa, cercò di calmarmi:
-Lolo, su', non essere nervosa, il compito è andato benone, io lo so- disse la mora, annuendo leggermente con il capo, cercando di tranquillizzarmi e ci riuscì senza problemi.
-Già, hai ragione!- risposi io, riprendendo coscienza di me stessa, per poi curvare le labbra in un sorriso convinto.
Guardai l'insegnante, cercando di analizzare le sue espressioni e, capire cosa stesse pensando, ma non ci riuscivo, era così fottutamente monoespressiva ed apatica che non riuscivo a cogliere alcun segnale dal suo volto.
Dopo venti minuti buoni, neanche fossero state 10 pagine, finalmente finì di correggere il tema, che mi riportò, con un sorriso stampato sul suo volto, gli errori erano corretti con una penna di colore rosso e non erano molti, il voto era scritto con lo stesso colore, un sorriso sincero si creò sul mio volto, quando vidi quel voto. Cercai anche di ringraziare Camz, ma non ci riuscì, non ero abituata a questo genere di cose e anche tentando, lo trovavo piuttosto "complicato" e strano. Mi limitai a sorridere ampiamente posizionando il mio sguardo su di lei, speravo notasse la mia gratitudine.
Nessuna di noi due disse qualsiasi cosa, finché, dopo due lunghe ore di lezione, non arrivò il cambio dell'ora, così ne approfittò per parlarmi
-Lolo- disse, quasi sussurrando, per farmi voltare verso di lei
-Dimmi pure- aggiunsi semplicemente io
-Per...per studiare, ci vediamo oggi pomeriggio oppure domenica?- mi chiese, dato che quel giorno era venerdì e il sabato avevamo una sorta di "giorno di pausa" dalla scuola, fortunatamente.
-Mh..domenica, assolutamente- affermai convinta, posizionando il mio sguardo su di lei -sabato hai degli impegni?- chiesi dopo qualche manciata di secondi, guardandola negli occhi con aria amichevole.
-Uhm, no...perché?- rispose, accennando un piccolo sorriso
-Do' una festa a casa mia e boh, se avevi voglia di venirci...-
Non mi rispose prima di qualche secondo, mi sembrava nervosa
-Ehm, non so...vedrò sabato e...ti farò sapere- iniziò a dire, per poi aggiungere dopo poco -oh aspetta, no sabato ho un impegno che non posso proprio rimandare, sarà per la prossima volta, Lolo...- mentiva, lo capii subito.
-avevi detto di non aver nessun impegno- dissi inarcando appena un sopracciglio -non vuoi venirci?- dissi utilizzando un tono di voce nettamente più basso, in modo da farle notare il mio rammarico
-Oh...no...- iniziò a dire con voce flebile.
Ce l'avevo in pugno, non poteva trovare delle altre scuse per evitare di venire alla mia festa.
-Verrò alla festa- disse accennando un piccolo sorriso forzato, io le sorrisi sinceramente, contenta di sapere che sarebbe stata presente alla mia festa.
Avevo giocato un po' sporco con lei, cercando di farla sentire in colpa e così di farla venire, ma, ero fatta così, adoravo il controllo.
Cercavo di avere la meglio su chiunque, in merito a qualsiasi cosa, di avere sempre il controllo di qualunque situazione, non importa chi fosse l'altra persona o in quale ambito o luogo ci trovassimo.
Arrivò la prof dell'ora successiva, che passò molto in fretta, fortunatamente, ed altrettanto fecero le altre due, quella mattinata volò, letteralmente. Mentre rimettevo tutte le mie cose nello zaino, mi voltai leggermente verso Camz e le iniziai a dire
-Mi raccomando allora, ci vediamo sabato, da me, verso le...- mi fermai un attimo, per pensarci -23:30- dissi infine, facendo un semisorriso
-Okay, a sabato allora- mi rispose lei, sorridendomi dolcemente. Indossai la mia giacca di pelle nera e misi lo zaino sulle spalle, per poi andare fuori dalla scuola e vedere in lontananza Ty che mi aspettava con altri due ragazzi del nostro gruppo di amici.
-Hey- dissi io, facendo un minuscolo cenno con il capo
-Lau- disse Tay, per poi avvicinarsi a me e darmi un piccolo bacio sulle labbra, senza neanche darmi il tempo di ricambiare.
-Hai portato qualcosa?- chiesi con un sorrisetto, avvicinandomi al ragazzo
-Certo, io porto sempre qualcosa- rispose alzando appena le spalle e sorridendomi in modo soddisfatto
-perfetto, dammene un po' allora- gli dissi con tono convinto, per poi fargli gli occhi dolci, sapendo che l'effetto che gli facevano.
-ecco a te, Lau- disse porgendomi una bustina come se niente fosse
Odiavo essere chiamata Lau, ma lasciavo che Ty lo facesse, non so il perché... Per amore? non credo proprio, si, ci stavo assieme da quasi un anno, ormai, ma non credo di averlo mai amato. Per convenienza? Beh, forse...in fin dei conti, non mi dispiaceva avere la "roba" gratis...Per quanto possa sembrare una brutta cosa da dire.
In effetti non credo che lui mi abbia mai amata, in fondo, quando eravamo assieme, passavamo il tempo a nostra disposizione a divertirci, senza mai andare oltre con la nostra relazione o "definire il rapporto"
Beh, in ogni caso, dopo quell'incontro con Ty, andammo a casa mia, per mangiare qualcosa e fumare un po', poi, andammo in centro, ed è li che rimanemmo tutto il pomeriggio e, gran parte della serata. In quel pomeriggio non successe nulla di importante, o meglio dire, nulla che io riesca a ricordare, dato che Ty oltre all'erba, questa volta aveva portato anche delle bottiglie di vodka e io, ci avevo un po' dato dentro, come facevo sempre.

Reps - Lolo and Camz | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora