Dopo aver messaggiato con Camila, andai in bagno, dove feci riempire la vasca con l'acqua calda quasi fino all'orlo, per poi immergermi all'interno di essa, trovando finalmente un po' di relax. In quei giorni ero davvero molto stressata e non ne sapevo il perché, o meglio, lo sapevo, ma cercavo di evitare di pensarci, per quanto mi risultasse difficile.
Dopo essermi lavata, andai in camera mia e dall'armadio presi una semplice felpa grigia larga e dei jeans neri con degli strappi, subito indossai entrambi. Asciugai i miei folti capelli biondi, con una ricrescita evidente del mio colore naturale, pensai che prima o poi avrei dovuto coprirla, mentre continuavo a spazzolare i miei capelli per cercare di renderli decenti.
Finì di prepararmi e ammetto che ci misi davvero molto tempo, ma, ci mettevo sempre molto tempo, quindi non era una novità.
Ero in camera mia, seduta sul mio letto, quando iniziai a sentire delle voci provenire dal piano di sotto, cio' significava che Camila era arrivata e mia madre la stava accogliendo come era solita fare, parlandole molto. Feci finta di nulla quando la ragazza bussò alla mia porta ed entro dopo qualche istante, facendomi un ampio sorriso.
-Cheechee- mi disse, sorridendomi amichevolmente
Ero ancora arrabbiata con lei, mi aveva a quella stupida festa, di quella stupida ragazza e poi mi aveva completamente abbandonata per fumare e bere con quella, non mi andava bene.
-Walz- le risposi, cercando di accennare un sorriso, mentre osservandola le feci cenno di sedersi sul letto accanto a me.
-Sei arrabbiata, giusto?- mi chiese lei, poggiando una mano sulla mia spalla
-beh, dovrei essere felice del fatto che tu mi abbia invitato a quella festa e poi ti sia completamente dimenticata di me?- dissi quelle parole tutte d'un fiato, fu come liberatorio, anche se mi dispiaceva aver utilizzato un tono così freddo con Camila.
-Dinah io...mi spiace...pensavo ti saresti divertita in ogni caso, tu sei la regina delle feste!- disse lei cercando di giustificarsi in qualche modo, mentre giocherellava con le sue dita, mordicchiandosi poco il labbro inferiore, entrambe cose che era solita fare quando era nervosa.
-mi sarei divertita di più se mi fosti rimasta accanto, Camila- iniziai a dirle con aria furiosa.
Ma perché me la prendevo tanto? Infondo non era qualcosa di così terribile, eppure non riuscivo a spiegarmi perché mi importasse così tanto di quella stupida festa. -non conoscevo quasi nessuno, è stato così imbarazzante...- dissi ripensando all'imbarazzo che si faceva strada dentro di me la sera precedente, non appena rimasi sola e tutti gli occhi indesiderati degli altri ragazzi e ragazze in sala si posizionarono su di me.
-D-Dinah...- cominciò a dire, con l'aria timida che ormai era come se la caratterizzasse, la rendeva inconfondibile. -mi dispiace davvero tanto, ti prometto che non succederà più- disse con aria triste ed abbassando appena lo sguardo verso i suoi piedi, che si trovavano a penzoloni sul letto, data la sua altezza non molto elevata.
Come avrei potuto resistere a quel visino dolce che mi diceva di perdonarla? Alla fine non aveva fatto nulla di che, forse me la stavo prendendo troppo.
-va bene, sei perdonata, Chancho- le dissi, arrendendomi ed accennando una risata divertita per via del soprannome con cui l'avevo appena chiamata.
Lei si limitò a sorridermi ampiamente ed avvicinarsi velocemente a me, per poi stringermi in un forte abbraccio, senza quasi che me ne rendessi conto. Quella ragazza era così dolce, così solare, come faceva ad esserlo sempre?
Capivo quanto fosse piccola, ogni qualvolta in cui si trovava tra le mia braccia, avevo quasi paura di romperla, per quanto mi sembrasse fragile. Dopo esserci staccate da quell'abbraccio, iniziammo a parlare del più e del meno, come eravamo solite fare; mi parlò della festa, di cio' che aveva fatto assieme a Lauren e i suoi amici, mi parlò anche di un ragazzo, un certo Shawn, mi disse che l'aveva baciato, ma non ne era molto sicura, non aveva dei ricordi chiari su cio' che era successo, sapeva soltanto che, nel peggiore dei casi, almeno aveva il suo numero.
Il tempo passò così in fretta, erano già le quattro, Camila doveva scappare, doveva andare a fare ripetizioni con Lauren.
Quella ragazza, non lo so, non me la contava giusta, anche se essenzialmente non ne sapevo il perché, forse nemmeno ce n'era uno.
Fatto sta che Camila mi salutò e, dopo avermi dato un bacio sulla guancia, riprese lo zaino che aveva lasciato sulla soglia della porta di camera mia appena entrata, per poi uscire dalla mia camera e dopo qualche minuto, uscire anche dalla mia abitazione.
Ripensai a cio' che io e Camila ci eravamo dette poco prima, alla festa, a quel ragazzo, ai drink, ai bong, a Lauren.
Quella ragazza continuava a non essere nelle mie grazie, non riuscivo a fidarmi di lei, anche se ci provavo con impegno.
Forse ero soltanto gelosa, gelosa dell'amicizia che stava costruendo con Camila, o forse, non lo so, forse c'era anche dell'altro...
Smisi di pensare, mi sdraiai sul letto ed affondai la chioma bionda sul grande cuscino bianco che so trovava su di esso, per poi posizionarmi in maniera più comoda, coprendomi appena con una delle coperte, mentre chiudevo gli occhi, cercando di pensare ad altro. Man mano i pensieri non fecero che diminuire, fin quando, non andarono del tutto via, permettendomi di dormire, cosa che feci subito dopo.
Si, erano le quattro del pomeriggio ed io stavo "riposando", ma non avevo alcuna voglia né di fare qualcos'altro, né tantomeno di studiare, così decisi che la cosa migliore da fare in quel momento, era dormire.
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Reps - Lolo and Camz | Camren
FanfictionKarla Camila Cabello è una ragazza che frequenta l'ultimo anno della scuola superiore, i suoi voti sono davvero ottimi, ma la sua vita sociale lo è un po' meno. Nella scuola non è per nulla popolare, alcuni la prendono in giro, altri cercano soltan...