Camila guardò la ragazza, che si trovava seduta sul letto e ci osservava con confusione, io osservavo la mora e dentro di me sentivo sentimenti strani, contrastanti.
-D-Dinah?- Camila chiese con gli occhi spalancati, senza distogliere il suo sguardo dalla bionda.
-Mila...ugh- rispose lei, per poi emettere un piccolo gemito di dolore ed iniziare a massaggiarsi le tempie con le dita.
Tossii appena, per far si che le due ragazze notassero la mia presenza
-credo che dovremmo andar via di qui...- disse Camila abbassando lo sguardo, visibilmente imbarazzata.
-già, dovremmo andare...- confermò Dinah, annuendo ed alzandosi dal mio letto.
-okay- dissi fredda -ci si vede...a scuola?- chiesi loro con confusione
-uhm, si- mi risposero all'unisono per poi iniziare ad incamminarsi verso il corridoio, prendere i loro giubbotti ed andare davanti alla porta d'ingresso
-ciao Lauren- dissero prima di uscire di casa e lasciarmi da sola all'interno della mia abitazione.
Indossavo ancora gli indumenti della festa, così andai in camera mia dove presi qualcosa di più comodo, per poi dirigermi al bagno, dove mi struccai, eliminando il poco trucco che avevo sul viso.
Ritornata nella mia stanza, mi stesi sul letto, cercando di non ripensare a quel che avevo visto qualche decina di minuti prima, ma fu impossibile.
L'immagine di Dinah e Camila continuava a farsi strada nella mia testa e, il solo pensiero che se non fossi arrivata io, avrebbero potuto fare cose poco caste sul mio letto, mi faceva rabbrividire.
Pensavo che Camila fosse etero, ne ero convinta, ma vederla baciare Dinah, un'altra ragazza, mi faceva star male e dubitare che lo fosse o almeno, che lo fosse completamente.
Fu quello il momento in cui finalmente riuscii ad ammetterlo a me stessa.
Provavo qualcosa per Camila.
Non so perché avessi provato a reprimere questa cosa. Forse perché ho sempre fermamente creduto alla sua eterosessualità.
Forse perché so che a lei piace un altro.
Forse perché non volevo rovinare l'amicizia che si stava creando tra noi due.
Ma quel giorno, arrivai alla conclusione che provavo qualcosa per lei.
Ecco perché provavo quella specie di antipatia per chiunque le ronzasse attorno, era gelosia.
Ecco perché con lei non avevo avuto alcun attacco di rabbia.
Ecco perché avevo un legame così speciale con questa ragazza, perché lei mi piaceva e, mi piaceva davvero.
Tra un pensiero e l'altro, tra un dubbio ed un altro, mi addormentai ancor più tardi di quanto già non fosse stato quando le ragazze erano andate via di qui.
Era domenica, fortunatamente, quindi niente scuola.
Mi svegliai alle 15:30, feci colazione con quel che avevo in casa ed uscii per una passeggiata. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di ripulire la mia mente da tutti i pensieri che avevo avuto negli ultimi due giorni.
Il mio ragazzo mi portò un po' d'erba, mi ci voleva proprio.
Dopo averlo salutato, ritornai a casa, erano circa 17:20, minuto più minuto meno. Il pomeriggio passò così: io, sdraiata sul letto a testa in giù, con i piedi appoggiati al muro, a fumare ed affogare nei miei pensieri.
Arrivò la sera e dopo aver cenato, decisi di dormire e, decisi anche che non sarei andata a scuola il giorno dopo.
Le notifiche nel mio cellulare aumentavano, Camila mi aveva scritto alcuni messaggi dal giorno della festa
"Camila, domani non vengo a scuola, sto male, ho la febbre"
le scrissi prima di posare il cellulare e finalmente addormentarmi.
Anche il giorno dopo ancora, decisi di non andare a scuola, alla fine ero riuscita davvero a sentirmi male e mi era salita la febbre.
Martedì però, dovetti andare a scuola. Mi vestii come al solito: jeans neri attillati, una t-shirt larga, il mio abituale giubbotto di pelle e ai piedi, delle vans nere che ero solita indossare molto spesso.
Camminai fino a scuola e non appena entrai in classe, Dinah e Camila mi vennero incontro. C'era un velo di imbarazzo tra noi tre e i nostri sguardi lo dimostrarono appieno.
-Lauren- dissero loro nel vedermi
-ragazze- dissi io, con un tono di voce un po' confuso, ancora un po' scossa da quel bacio.
Dinah tornò al suo posto.
-Lolo ti prego, non parlare di...quello- disse Camila deglutendo
Alzai un sopracciglio e la guardai dritta negli occhi -Camila...-
-Lauren davvero, non voglio che- da qui iniziò a sussurrare -Shawn lo sappia, è stata una cosa innocente, una cosa da ubriaca...- mi fece il labbruccio e gli occhi dolci, non potè resisterle.
-va bene, non glielo avrei detto comunque, non sarebbe spettato a me farlo- dissi facendo spallucce e mostrandole un piccolo sorriso che ricambiò. Camila mi abbracciò appena, sorrisi ampiamente e la strinsi forte a me.
Non importava se lei lo avesse tradito o meno, Shawn Mendes era un ragazzo davvero fortunato ad avere una persona come lei al suo fianco. Anzi, alla fine quel bacio è stato una sciocchezza, uno sbaglio, non dovrebbe nemmeno essere considerato un vero e proprio tradimento.
Sbaglio o meno, devo ringraziare Dinah, è solo grazie a lei e a quel bacio che...sono riuscita a comprendere finalmente il perché di determinate azioni e comportamenti che avevo avuto negli ultimi mesi.
-Lolo, comunque è arrivata la ragazza della tua vecchia scuola, due giorni fa...L'ho conosciuta ed è molto simpatica- disse Camila guardandomi, mentre io le facevo dei piccoli grattini sul braccio destro.
-mh va bene, quando verrà, vedrò se la conoscevo già o meno, adesso sinceramente non mi importa- dissi ridendo e alzando appena le spalle.
Non appena terminai di pronunciare quella frase, la porta della classe si aprì e una ragazza si fece spazio all'interno dell'aula.
-oh, guarda...è lei- disse Camila attirando la mia attenzione. Alzai lo sguardo verso la cattedra.
-Scusi professore, il mio autobus ha fatto ritardo- disse la ragazza di colore
Oddio.
Non lei.
Tutti ma non lei.
Riconoscerei quella voce fastidiosa tra mille.
'oh, alla ragazza pazza non piace essere chiamata ragazza pazza...peccato che lei sia solo questo...una ragazza del tutto pazza'
quelle frasi avevano continuato a rimbombare nella mia mente in tutti i giorni a venire dalla mia espulsione dalla vecchia scuola.
Adesso lei era li', nella scuola in cui finalmente non mi sentivo del tutto fuori luogo.
Era li' e Camila la trovava simpatica.
Era li' davanti alla cattedra a parlare con il prof che le sorrideva amichevolmente.
Si mise a sedere sul banco davanti a quello di Camila, quindi di conseguenza, anche davanti al mio.
-buongiorno Cami-Lauren Jauregui, oddio, da quanto tempo non ci vediamo- disse lei con un ampio sorriso.
Ha davvero il coraggio di sorridere dopo tutto quel che è successo?
-Normani Kordei...non sai quanto- dissi fredda e Camila mi lanciò un'occhiataccia.
-ti trovo bene- sorrise dolcemente -ne sono felice-
-si, si- dissi seccata.
Smisi di ascoltarla, fingendo di scrivere sul mio quaderno.
Le prime due ore furono un inferno. Normani si girava spessissimo verso Camila e me, non prometteva nulla di buono. Si comportava in maniera così gentile...Ero fermamente convinta che ci fosse qualcosa sotto.
La goccia che fece traboccare il vaso arrivò durante la ricreazione.
Eravamo per i corridoi, Camila, Dinah e Ally erano andate a comprare qualcosa da mangiare nei distributori automatici, io girovagavo per i corridoi.
-ciao Jauregui- Normani mi si posizionò davanti -o dovrei dire...Ragazza pazza?-
Presi un bel respiro, evitando di risponderle
-che succede Lauren, il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese con fare arrogante
-non ho voglia di sprecare il mio tempo parlando con qualcuno come te, Kordei-
-oh quindi la ragazza pazza non vuole nemmeno sforzarsi di parlare con me?- fece il labbruccio, per poi fare una risatina davvero irritante.
-potresti lasciare libero il passaggio? Devo tornare in classe- sentivo la rabbia iniziare a nascere dentro di me.
-oh la ricreazione è ancora lunga e io ho tanta voglia di parlare...Sai è da molto che non ci vediamo da quando tu mi hai-
-io non ho voglia di parlare con te però- la interruppi
-andiamo Jauregui, non vorrai mica portarmi rancore a vita...-
-semplicemente non ho voglia di parlarti- la rabbia cominciava a ad aumentare sempre più -puoi solo lasciarmi in pace?- strinsi appena il pugno
-oh, ma abbiamo appena cominciato- disse abbassando lo sguardo e notando la mia mano -ohw, la ragazza pazza quindi ha ancora i suoi piccoli problemini di rabbia, come mi dispiace.- disse ridendo.
La sua risata isterica, quel soprannome.
Non riuscii più a trattenermi e le stampai uno schiaffo in viso, dritto sulla sua guancia destra.
La spintonai e cominciai a tirarle dei pugni sul volto.
Una voce però mi urlava di smetterla e solo al sentire quella voce dolce, che al momento era stracolma di preoccupazione, riuscii a calmarmi di colpo.
-LAUREN, CHE STAI FACENDO- Camila urlò posizionando le mani sulle mie spalle e cercando di tirarmi via -SMETTILA COSÌ LE FARAI MALE SUL SERIO-
Mi allontanai dalla ragazza, col fiatone e mi appoggiai al muro per riprendere un attimo fiato.
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Reps - Lolo and Camz | Camren
FanfictionKarla Camila Cabello è una ragazza che frequenta l'ultimo anno della scuola superiore, i suoi voti sono davvero ottimi, ma la sua vita sociale lo è un po' meno. Nella scuola non è per nulla popolare, alcuni la prendono in giro, altri cercano soltan...