Capitolo 13

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Quel giorno, dopo scuola, io, Dinah, Lauren e Shawn decidemmo di passare un po' di tempo assieme, così, nel pomeriggio, ci ritrovammo in un bar dove eravamo soliti andare.
Indossavo un vestitino rosso, lungo fino alle ginocchia, aderente soltanto al busto, ai piedi portavo degli stivaletti neri e tra i capelli portavo un fiocco di un colore molto simile a quello del vestito.
Ci dividemmo in due tavolini, gli unici rimasti liberi; io e Lauren ci posizionammo in uno dei due, mentre all'altro si sedettero Dinah e Shawn. Dopo aver ordinato alla cassa, aspettammo i nostri ordini, mentre parlavamo tranquillamente assieme. Io facevo battute, pessime, oserei dire, eppure Lauren rideva per cio' che dicevo e, vedere che le sue labbra si curvassero in un sorriso a causa mia, non so, mi trasmetteva una bella sensazione. La cameriera portò cio' che avevamo ordinato ai nostri tavoli, sia io che Lauren, avevamo chiesto dei cornetti al cioccolato, con della polvere di cacao sparsa su di essi e, due cappuccini con sopra un po' di panna, entrambi erano davvero deliziosi. Dopo qualche minuto, Lauren si alzò e si recò al bagno, mentre aspettavo la ragazza, fui sorpresa da cio' che successe.
Shawn si avvicinò a me, mi parlò dolcemente e, con mia grande sorpresa, si dichiarò.
In quelle ultime settimane, Shawn ed io ci eravamo molto avvicinati, ma non credevo provasse qualcosa per me. Eravamo soliti scherzare assieme, giocare, parlare, ma non avevo mai preso in considerazione l'idea di averlo come ragazzo, certo si, alla festa di Lauren ci eravamo dati un bacio, ma eravamo entrambi ubriachi.
Presi del tempo, per qualche secondo pensai a quel che mi aveva detto e alla risposta che avrei dovuto dirgli. Shawn era un bel ragazzo, simpatico, divertente, gentile, ma...era davvero con lui che volevo stare? Non sapevo darmi una risposta, così presi una decisione in modo istantaneo e veloce. Dovevo dargli una possibilità, in fondo era il ragazzo dei sogni, chiunque l'avrebbe voluto, mio padre sicuramente l'avrebbe adorato, anche mia madre e la piccola Sofi, quindi decisi di dirgli di si.
Non ci mise molto, dopo che quella sillaba uscì timidamente dalla mia bocca, a ridurre la distanza tra di noi, poggiando dolcemente le sue labbra sulle mie. Le sue labbra erano calde, morbide, si mossero sulle mie, sentii la sua lingua sul mio labbro inferiore, chiedeva accesso, un accesso che all'inizio rifiutai di farle avere, ma che alla fine, le feci avere, schiudendo di poco le mie labbra, facendo così entrare a contatto le nostre lingue, che si muovevano in simbiosi.
Quello era stato il mio vero primo bacio
Devo ammettere che non fu male, anzi.
Non appena Shawn si alzò da quella sedia, lasciando il posto libero, sentii le mie guance ardere. Quasi sicuramente, i miei zigomi divennero rossi, facendo trasparire l'imbarazzo che era dentro di me.
Lauren ritornò al suo posto.
ci avrà visti? pensai
cosa avrà pensato?
I miei pensieri furono interrotti quando incontrai quegli occhi smeraldo che guardavano fissi le mie pupille.
Silenzio totale.
Lei non disse nulla e neanch'io seppi bene cosa dire in un primo momento. Fortunatamente però, ruppi il silenzio, chiedendole cosa ne pensasse di Shawn. Rimasi quasi spiazzata quando poco dopo, mi porse una domanda:
"Camz, solo per curiosità...ti piacerebbe avere qualcosa di serio, con lui?"
Pensai alla risposta, dopo qualche secondo le dissi di si, ma ne ero davvero certa?
Shawn era un ragazzo ottimo e di certo avrei provato ad avere una relazione con lui. Qualcuno che mi amasse, che mi trattasse con rispetto, con gentilezza, con amore, era cio' che volevo in quel momento e Shawn, lo avrebbe fatto, lo sapevo. Quindi semplicemente risposi in quel modo, forse per cercare di convincere anche un po' me stessa, che avrei potuto provare qualcosa di più ampio per lui, col passare del tempo.
Il pomeriggio terminò in fretta e mi ritrovai assieme a Dinah sulla strada di casa. Non avevamo avuto modo di parlare in privato di cio' che era successo tra me e Shawn e sapevo che mi avrebbe fatto un milione di domande, e a tal proposito, così fu.
-allora, Chancho- iniziò a dire Dinah -devi dirmi qualcosa per caso?- mi chiese ridendo, incrociando le braccia al petto -da quando tu e Shawn...?- chiese con un sorriso malizioso sulle labbra
Alzai le braccia verso il cielo, in segno di arresa -beh, da oggi- le risposi ridendo di rimando -mi ha detto cio' che prova per me e...io gli ho detto di si e...m-mi ha baciata- dopo aver detto quelle parole in modo veloce, sentii ancora una volta le mie guance ardere, mentre divenivano rosse.
-CHANCHOOO- urlò, non curandosi del fatto che fossero le undici di sera -È STATO IL TUO PRIMO BACIOOOOOO- continuò ad urlare, ancora più forte.
Poggiai la mia mano destra sulla fronte -si, DJ, ma non volevo lo sapesse tutto il vicinato- scoppiai a ridere, seguita dalla mia amica, che fece lo stesso
-beh, potevi dirmelo prima, Walz- alzò le spalle guardandomi attentamente.
Scossi la testa e non aggiunsi altro, facendo un leggero sospiro -cosa ne pensi di lui, DJ?- le chiesi osservando la strada
Avevo notato che a Dinah, Shawn non faceva impazzire, infatti cercavo di farle fare amicizia con lui, in modo da non dover ritrovare a scegliere tra loro due e, così facendo, perdere l'amicizia di Shawn, dato che nutrivo una elevata simpatia nei suoi confronti, quindi speravo di sbagliarmi, speravo mi rispondesse in maniera positiva.
-beh...- iniziò a dire lei -non lo conosco poi così bene, siamo usciti tutti insieme soltanto qualche volta- gesticolò con le mani, cercando il mio sguardo, che subito incontrò il suo -però mi sembra un bravo ragazzo e...se ti rende felice, direi che lo approverò sempre- le sue labbra lentamente si curvarono in un sorriso amichevole
Non poté far altro che avvicinarmi a lei e stringerla in un abbraccio, per quanto mi risultasse difficile data la nostra differenza d'altezza non poco evidente. Lei ricambiò in modo immediato e mi tenne a sé strettamente per una manciata di secondi, finché non ci separammo -sei la migliore amica migliore del mondo...- sussurrai quasi, riprendendo a guardarla negli occhi
-lo so Chancho, non te ne meravigliare- sorrise, per poi ammiccare, facendo sorridere divertita anche me, finché non ci accorgemmo di essere arrivati davanti a casa sua, che si trovava a qualche isolato dalla mia.
-notte DJ- le dissi, sorridendole dolcemente
-notte Chancho- mi rispose lei, sorridendo altrettanto
Chiuse la porta alle sue spalle, per poi entrare in casa e lasciarmi in balia dei miei pensieri, che mi fecero compagnia fino al mio arrivo davanti alla mia abitazione. Un susseguirsi di pensieri diversi si fecero strada nella mia testa, mentre camminavo per le stradine di Cuba, mille domande, ma non altrettante risposte. Un'enorme confusione nel mio cervello, pensieri sovrapposti, che quasi non riuscivo a comprendere, che non riuscivo a controllare.
Finirono quando infilai le chiavi di casa nella serratura e mi incamminai verso la mia camera, all'interno di essa. Mi cambiai in modo rapido, mettendomi poi dentro il mio letto, con le coperte quasi fino al volto. Chiusi gli occhi, qualche altro pensiero si intrufolò nella mia testa, finché finalmente non mi addormentai, iniziando a vagare nel mondo dei sogni.

Reps - Lolo and Camz | CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora