Capitolo 1. Nuova vita

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Io e mia madre eravamo in macchina, il traffico era regolare saremmo arrivate a momenti.
Ero seduta sul sedile davanti accanto a lei  ma non avevo parlato per tutto il viaggio quando inizió a parlare.
Anne: "Clarie ti ricordi quando da piccola in estate venivamo a trovare la nonna?
Non risposi
Anne: "Ti piaceva tanto viaggiare in macchina!"
Clarie: "Si mamma mi piaceva tanto, ma erano solo 3 settimane poi ce ne tornavamo a casa nostra alla nostra normale e comune vita! Adesso dobbiamo andarci a vivere! Devo cambiare tutto!"
Anne: "Vedrai amore, ti piacerà vivere lì! Sarà facile ambientarti ancora, ti rifarai degli amici e avrai una nuova scuola"
Clarie: "Bhe non voglio farmi nuovi amici i miei in florida andavano benissimo e anche la scuola era perfetta! Non volevo venire qui mi hai obbligata tu!"
In realtà non avevo nessun amico neanche in florida. Sono sempre stata una ragazza diversa delle altre, mi sono sempre sentita diversa.
Mentre le altre andavano alle feste, io me ne stavo in casa, in pigiama e del gelato a leggere un bel libro, ma a mia madre ho sempre detto il contrario. Lavorava in ospedale, ció significa turni serale, una gioia per me; potevo tranquillamente mentirle senza dover far finta di uscire tutta agghingata per poi dover faticare a rientrare di soppiatto dalla finestra.
Per non parlare della scuola. Non ero la prima della classe, spesso mi sedevo all'ultimo banco e ascoltavo musica oppure disegnavo sui libri.
Quindi non sarebbe stato molto diverso qui. Forse non ci abitava nemmeno nessun ragazzo della mia età e magari non c'era neanche la scuola, se così molto meglio non dovrò nemmeno sforzarmi troppo.
Anne: "Clarie, non voglio litigare! Smettila di fare così! Magari troverai qualche ragazzo carino lì!"
Clarie: "Quanti ragazzi carini ci possono essere in una cittadina così piccola? E comunque non mi serve un ragazzo, sto benissimo così!"
Anne: "Oddio come sei melodrammatica! Smettila! Vivrai a  Salem con me! Smettila adesso!"
Tornai a guardare fuori dal finestrino come per il resto del viaggio fino a che non mi addormentai.

Fui risvegliata più o meno un'ora dopo da mia madre
Anne: "Clarie, amore svegliati! Siamo arrivate! Dai aiutami con gli scatoloni!  Entra in casa e scegli la tua camera!"
Clarie: "Mamma ma quella è casa nostra!? È vecchia!! Ci cadrà il soffitto addosso!"
Anne: "Clarie! Smettila! Ho detto di aiutarmi con gli scatoloni e poi scegli la tua stanza!"
Clarie: "E va bene mamma!"
Presi il primo scatolone dal sedile posteriore della macchina e mi avviai verso quella che sarebbe stata casa nostra. Era davvero vecchia ma non brutta come avevo detto alla mamma, volevo fare un po' di scena. Era di legno pitturata di bianco e molto grande per due persone a vederla da fuori. Seguii il vialetto di sassolini bianchi contornato da un giardino completamente da risistemare, finito il vialetto mi ritrovai sotto un portico con un tavolino vecchio e delle sedie, un dondolo che sarebbe probabilmente caduto salendo. Era abbastanza grande e circondava su due lati la casa e di tanto in tanto aveva delle fioriere sull'esterno con dei fiori a cui non viene data acqua da secoli e delle erbe. La porta d'ingresso era di legno marrone, non molto pesante, un ladro sarebbe di sicuro entrato facilmente. Spinsi la porta che si aprì e mi affacciai all'interno. Posai lo scatolone e feci un giro per scegliere la mia stanza. Alla mia destra c'era un grande salotto con mobili antichi e molto polverosi, un divano logoro e una poltrona davanti ad un camino sul fondo della stanza. La cosa che mi entrò nell'occhio fu l'immensa quantità di libri nella libreria proprio davanti al divano, sicuramente erano così vecchi che non ne conoscevo neanche uno. Mi avvicinai e ne presi uno "Le proprietà curative delle piante", ecco infatti! La libreria era illuminata da una finestra che dava sul giardino anteriore della casa. Alle mie spalle c'era una grande cucina, composta da: un enorme fornello, un forno (spero funzionante), un vecchio frigo con ancora le foto di nonna, le ricette e anche un mio vecchio disegno attaccati e un lavello. Nel mezzo della cucina c'era un tavolino per mangiare in legno massello bellissimo con un piccola tovaglietta al centro e un vaso con probabilmente l'unica pianta della casa viva.
Provai ad aprire uno dei mobiletti proprio sopra il lavello e notai con mio stupore che almeno c'erano piatti e pentole. Il tutto era illuminato da due finestre che davano al nostro giardino laterale e sul viottolo della casa accanto; non proprio una bella vista.
Salii le scale e andai al piano di sopra dove c'erano 5 stanze tre da letto, un bagno e una stanza chiusa a chiave. Erano già tutte arredate sempre con mobili antichi. Dopo averle ispezionate a fondo presi quella con la finestra che dava sul cortile posteriore della casa, su un panorama bellissimo e dove la luce del sole illuminava il tutto, un letto a baldacchino, una scrivania molto spaziosa sulla quale potevo posizionare il mio portatile e fare i miei disegni, un cassettone color crema non tanto male e un armadio di legno scuro abbastanza grande per tutti i miei vestiti.
Anne: "Clarie!? O mamma! Ma dove si è cacciata! Clarie dovevi aiutarmi con gli scatoloni!"
Scesi di corsa le scale, che ad ogni passo cigolavano sotto di me, sperando di non cadere giù.
Clarie: "Eccomi, mi hai detto di scegliere la mia camera, così l'ho fatto, prima che la prendessi tu! Adesso ti aiuto!"
Le dissi con un sorisetto conpiaciuto e finto, come facevo spesso.
Anne: "Dai sbrighiamoci! Prima finiamo di portare gli scatoloni prima ceniamo! Ordiniamo la pizza stasera!"
Clarie: "Esiste la pizza in questo posto?"
Anne: "Clarie eddai su! Un po' di entusiasmo!"
Clarie: "Evviva la pizza!"
Finimmo di scaricare gli scatoloni e ordinammo la pizza che arrivò puntuale come un orologio svizzero. Dopo cena lasciai mia madre a finire di svuotare gli scatoloni.
Clarie: "Posso iniziare domani a sistemare le mie cose, sono stanca!"
Anne: " Va bene tesoro, va pure a dormire, tieni cambia le lenzuola dal letto prima di metterti dentro!"
Mi passó delle lenzuola pulite da uno scatolone e una volta prese mi voltai verso le scale e la salutai.
Clarie: "Va bene mamma! Notte, a domani!"
Anne: "Notte tesoro, ti voglio bene!"
Salii le scale e mi infilai in camera mia, preo dei vestiti dallo scatolone e li poggiai sulla cassettiera, misi il pigiama,  sistemai le lenzuola e mi sdraiai, addormentandomi poco dopo guardando fuori dalla finestra.

Innamorata di un vampiro||-Damon Salvatore   #WattpadContestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora