Capitolo 11. Cosa sei tu?

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Non riuscivo a ritrovare sonno dopo aver avuto la visione, così aprii l'armadio dove avevo nascosto i libri, per evitare che mamma li trovasse e presi quello con la scritta "Vampiri", mi misi alla scrivania e inziai a leggere, tra cui alcune cose importanti che potevano aiutarmi a capire perché nella mia visione avevo visto quel libro.
"I vampiri escono principalmente di notte non potendo stare a contatto con la luce del giorno, a meno che non siano in possesso di amuleti, collane o anelli di protezione, creati appositamente per loro"
Rabbrividii al pensiero che potessero esserci vampiri in giro per il mondo.
"Se si nutrono di sangue sono molto più forti e veloci e i loro poteri sono molto più efficaci"
Ripensai al bosco, anche Damon è veloce. Ma non poteva essere vero i vampiri non esistono.
"Essi si nutrono principalmente di sangue, bevendo dal loro collo attraverso la giugulare uccidendo in molti casi la vittima. Spesso riescono a trattenersi ferendola senza finirla dovendo provvedere poi a fare dimenticare l'accaduto grazie al soggiogamento"
Scritto con l'inchiostro in alto al libro c'era un appunto.
"Non fu funziona con le streghe".
Era stato scritto con una calligrafia elegante, probabilmente di una donna.
Non ci volevo credere ma tante cose coincidevano. Non sarei mai andata da Damon a chiedere risposte. Mi faceva paura.
La mattina mi svegliai seduta alla scrivania, dovevo essermi addormentata senza accorgermene ieri notte.
Non volevo andare a scuola quella mattina, era iniziata da poco ma volevo cercare informazioni. Decisi, così, di andare in biblioteca a cercare libri sull'argomento.

Scesi le scale ancora in pigiama e andai in cucina, dove trovai un biglietto con scritto "Tesoro vado fuori città per 2 giorni, per faccende di nonna. Ti chiamo più tardi. Ti voglio bene. Mamma".
Dopo aver fatto colazione e sistemato la cucina, tornai in camera per vestirmi e prendere quello che mi serviva per andare in biblioteca. Presi dei fogli e una penna, per poter scrivere appunti nel caso avessi trovato qualcosa di nuovo poi presi la borsa scesi di sotto e uscii di casa. Mi avviai in centro. Era una bella giornata quella mattina. Il sole batteva forte come se fosse ancora piena estate. Mi piaceva osservare ciò che mi circondava.
Arrivata davanti alla biblioteca aprii il grande portone di legno ed entrai.
Signora Taite: "Buongiorno Clarie".
Clarie: "Buongiorno signora Taite"
La signora Taite mi accolse sorridente mentre sorseggiava un caffè.
Signora Taite: "Avevi bisogno di qualcosa tesoro?"
Non volevo dirle cosa cercavo di preciso e così inventai una bugia.
Clarie: "Mia mamma è partita per qualche giorno per sistemare delle cose di nonna e avevo bisogno di qualche libro di ricette per prepararmi da mangiare"
Ci misi un po' a pensare alla bugia da dire si sarebbe sicuramente accorta che mentivo.
Signora Taite: "Fammi pensare.... Si ci dovrebbe essere qualcosa nella sezione cucina. La trovi in fondo a questo corridoio sulla sinistra"
Clarie: "Grazie mille"
Lei riprese a sorseggiare il suo caffè e a scrivere non so quali cose sopra un foglio e mi diressi verso la sezione di cucina.
La biblioteca non era molto grande ma aveva libri ammassati ovunque.
Mi voltai quando sentii la signora Taite spostare la sedia.
Signora Taite: "Clarie, tesoro. Devo portare questi libri alla signora Miranda in erboristeria, non mi trattengo tanto"
Clarie: "Si signora Taite non si preoccupi!"
Sorrise, prese i libri e uscì.
Finalmente ero rimasta sola e potevo curiosare in giro.
Non sapevo di preciso in che sezione potesse essere il genere di informazioni che cercavo. Iniziai da "Miti e leggende". Ispezionai la sezione da cima a fondo ma non riuscii a trovare nulla. Eseguii lo stesso meccanismo per la sezione di "Storia" ottenendo lo stesso risultato. Non sapevo più dove andare a cercare così quando la Signora Taite tornò provai ad inventare un'altra bugia.
Clarie: "Mi sono appena ricordata che devo fare una ricerca per letteratura. Stiamo leggendo "Dracula" e il professore ci ha chiesto una ricerca sui vampiri. Volevo sapere se ci sono libri che trattano l'argomento?"
La signora Taite mi guardò.
Signora Taite: "Si certo. Seguimi"
La signora Taite prese un mazzo di chiavi da sotto la scrivania e iniziò a camminare.
Signora Taite: "Tengo quel genere di libri in una sezione a parte, non visibili a tutti"
Arrivammo davanti ad una porta con su scritto "Privato", infilò la chiave nella serratura e aprì la porta.
Signora Taite: "Ecco qua. Quando hai finito rimetti in ordine e chiudi la porta!"
Clarie: "Va bene, la ringrazio"
Mi chiesi perchè tenesse quei libri nascosti e chiusi a chiave.
Non mi fece nessuna domanda al riguardo, il che fu strano, era una gran chiacchierona e amava la letteratura.
Signora Taite: "Ah Clarie"
Mi voltai per sentire quale raccomandazione aveva da farmi.
Signora Taite: "So che non segui letteratura!"
Si voltò e se ne andò. Arrossii. Avevo preso i libri di scuola qua e avrei dovuto ricordarmi che a lei non sfugge mai nulla.
Comunque non sapeva del tutto cosa dovevo fare con quelle informazioni quindi entrai.
La stanza era piccola e la luce la illuminava interamente. Al centro c'era un tavolo di legno e qualche sedia. Ai lati della stanza c'erano due librerie piene di libri, alcuni di essi molto strani come: "Grimorio di una strega", "I miei incantesimi" e "Magia nera".
Osservai tutti i libri. Ognuno di esso aveva la copertina di colore diverso, ma si notava che erano molto antichi.
Alla fine trovai quello che cercavo e dopo averlo letto appurai che non diceva nulla di nuovo sull'argomento. Stavo per andarmene e alzandomi dal tavolo notai un cassetto ma non era chiuso a chiave.
Al suo interno c'era un piccolo quaderno con la copertina nera. Lo presi e sotto di esso trovai una foto in bianco e nero. Sulla foto vi erano un ragazzo più grande e uno un po' più piccolo. La girai e lessi la data aggiunta a mano, "Giugno 1859". Osservai meglio il ragazzo più grande e non potevo crederci: era Damon identico e giovane come adesso.
Come poteva essere possibile che Damon nel 1859 era uguale ad adesso?
Presi la foto e la misi nella borsa. Rimisi il quaderno nel cassetto e ne me andai. Chiusi la stanza a chiave come aveva detto la Signora Taite e le riportai le chiavi. La salutai, ringraziai e uscii dalla biblioteca. Ero sconvolta. Volevo delle risposte e l'unica persona che poteva darmele era Damon.
Dentro di me sapevo dove trovarlo, sapevo che l'avrei trovato nel bosco.
Anziché tornare a casa mi recai verso la chiesa. Passo dopo passo ero sempre più certa e sicura di trovarlo. Mi terrorizzava ma aveva detto che sapeva tante cose della città quindi poteva senz'altro aiutarmi.
Svoltai dietro la chiesa e arrivai davanti casa Salvatore e mi bloccai.
Nel vialetto della casa c'era parcheggiata una corvette blu.
Con il cuore che batteva forte, percorsi il vialetto e arrivai davanti alla porta. Dentro casa c'era qualcuno, sentivo la musica accesa da fuori. Bussai. Speravo che nessuno aprisse ma quando la porta si aprì, mi ritrovai davanti Damon con solo un asciugamano addosso.
Clarie: "O mio dio! Vestiti! Perché apri alla porta mezzo nudo!"
Gridai voltando la testa e coprendomi gli occhi. Lui rise.
Damon: "Non aspettavo ospiti! Vieni entra, sapevo che non avresti resistito un giorno senza vedermi"
Clarie: "Vivo molto bene anche senza di te. Sono qui per le risposte che mi avevi promesso!"
Mi fece entrare. Non mi era dispiaciuto affatto che mi avesse aperto il quel modo. Era molto bello e lui giocava su quel fatto.
Damon: "Certo. Avrai le tue risposte. Cosa vuoi sapere?"
E se ne stava lì, appoggiato alla soglia della porta, in asciugamano. Mi accorsi che lo stavo fissando come una cretina.
Clarie: "Puoi metterti qualcosa addosso per favore? Non ci parlo con un maniaco in asciugamano!"
Lui rise e mi disse di aspettarlo sul divano.
Mentre Damon si vestiva mi guardai attorno. La casa era molto più pulita e in ordine della mia prima visita. Devo ammettere che era veramente una gran bella casa così in ordine.
Andai in salotto e poco dopo Damon scese beccandomi a curiosare in giro.
Damon: "Allora... cosa vuoi sapere!?"
Mi spaventò.
Clarie: "Devi smetterla di apparire sempre così!"
Damon: "Scusa la prossima volta mi schiariró la voce! Sapevo che saresti tornata a cercarmi!"
Clarie: "Bhe pensavo di trovarti nel bosco. Passando ho visto la macchina e ho pensato di....."
Damon: "Bussare e interrompere il mio bagno!"
Clarie: "Non pensavo di trovare te, credevo non ci fosse nessuno!"
Damon: "Sei un pò troppo curiosa! E comunque no, il bosco era troppo freddo e buio e adesso che ho riavuto il mio anello ho deciso di tornare a casa mia e assaporarmi questa bella città"
Clarie: "Che cosa diavolo stai dicendo! Vuoi restare a vivere qui! Sei davvero strano!"
Damon: "Si voglio restare qua. Ho trovato qualcuno che attira la mia curiosità!"
Mi guardò sorridendo, poi andò verso un piccolo tavolino in un angolo della casa e si versò un bicchiere di rum.
Damon: "Allora Clarie cosa vuoi?"
Lo stavo fissando di nuovo, ma non potevo non farlo era davvero bellissimo.
Clarie: "Ehm si gusto.....volevo mostrarti una cosa"
Tirai fuori la foto dalla borsa e le misi sul tavolo.
Clarie: "Volevo spiegazioni su questa foto, c'è scritto 1859 ma non è possibile".
Damon si avvicinò, prese la foto e la guardò. Sorrise.
Damon: "Già 1859, mi ricordo questa foto io e mio fratello qua davanti prima di andare via. Bei tempi!"
Clarie: "Tuo fratello? Perché siete andati via?"
Damon: "Stavano succedendo cose strane qua e molti davano la colpa a noi, soprattutto a me. Ce ne siamo andati via aspettando che le cose si tornassero alla normalità per tutti!"
Clarie: "Cosa stava succedendo di tanto strano? E comunque non puoi essere tu quello, dovresti avere 159 anni!"
Lui si voltò, mi guardò ridendo.
Damon: "Sei molto intelligente Clarie. Mi piaci!"
Avevo i brividi non riuscivo a capire, avevo una domanda da fargli ma avevo paura della risposta. Come poteva avere 159 anni ed essere così giovane. Ripensai al libro, alla visione avuta con il suo anello. Non poteva essere vero. I vampiri non esistono erano solo storie per spaventare i bambini. Doveva esserci un'altra spiegazione.
Clarie: "Damon, che cosa sei?"
Damon: "La risposta la sai già. Ancora non ci sei arrivata?"
Pensai che mi stesse prendendo in giro, che fossero tutti trucchi per spaventarmi, che si stava divertendo con me.
Mi alzai di scatto dal divano e corsi verso la porta. Avevo paura adesso e volevo andarmene. Lui scattò ed arrivò prima di me. Teneva a porta chiusa, non potevo uscire, ero in trappola. Lo fissai, vidi di nuovo suoi occhi cambiare, ma non come nel bosco la sera prima, stavolta erano rossi.
Speravo che tutto fosse un sogno e che da li a poco mi sarei risvegliata nel mio letto.
Clarie: "Non farmi del male ti prego!"
Ero spaventata, lui mi guardava come se potesse sentire la mia paura e sembrava compiaciuto. Improvvisamente i suoi occhi tornarono normali.
Damon: "Siediti. Sei venuta per delle risposte, avrai delle risposte! Ti racconterò la mia storia e di come sono diventato quello che sono"
Mi sedetti sul divano e Damon sulla poltrona vicino al camino. Ero ancora spaventata ma volevo sapere tutto di lui.
Lui iniziò a raccontare.

Innamorata di un vampiro||-Damon Salvatore   #WattpadContestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora