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*suono interrotto della sveglia*
Le mani di Gianluigi cercano vicino a lui la donna che ieri notte ha portato nel suo letto che però è già andata via lasciandogli un biglietto con su scritto "3245678910 sono dovuta scappare ma ti ho lasciato il mio numero" alzandosi dal letto nota il suo ritardo a lavoro corre così a prepararsi.
A casa Riley non è suonata la sveglia di conseguenza anche Mia è in pieno ritardo per la scuola ,una volta svegliata dai brutti sogni ha solo il tempo di vedere che ore sono per poi correre in doccia ,una volta finita la doccia da un occhiata all'orario per capire cosa dovrà indossare oggi

"Educazione fisica
Filosofia
Storia "

Mette un jeans attillato insieme ad una maglietta di colore nero con i bordi bianchi ,prende il suo zaino ed esce da casa.questa mattina i riley non hanno modo di accompagnarla ,angelica è dovuta uscire prima a causa di un udienza ,Paolo invece essendo un poliziotto ha lavorato tutta la notte e deve ancora staccare da lavoro

Quella mattina Gianluigi fa strada da solo essendo che Alex ha un orario diverso da lui ,per farsi compagnia accende lo stereo della macchina intanto pensa a cosa dovrà far fare alla sua classe quel giorno

*suona il cellulare*
"Ma chi sarà mai ?" Pensa inserendo le cuffie nel suo cellulare
<<pronto? >>
<<buongiorno ,mi dispiace essere scappata dal tuo letto ma dovevo andare a lavoro >> riconosce la voce fresca e frizzantina della bionda ma non ricorda neppure il suo nome
<eh ? No ma figurati dai ti capisco ,anzi scusa se non ti ho richiamato io ,e che stamane anche io dovevo andare a lavoro >>
Intanto che i due fanno conversazione si dirige verso il portone oramai chiuso per il ritardo ,stessa cosa fa Mia però correndo come non mai sperando di trovarlo aperto ,ma nulla ,ci trova però Gianluigi che sta suonando il citofono per farsi aprire , i due si scambiano un gesto di saluto ma nessuno dei due parla , Gianluigi è troppo impegnato ad ascoltare la donna al cellulare che gli sta proponendo di vedersi quella stessa sera ,Mia invece è troppo timida per spiccicare una parola
<<okay , allora ci sentiamo ,ciao e buona giornata >> riattacca al cellulare quando il portone gli viene aperto e con un gesto di cortesia fa passare Mia dicendole <<vai prima tu >> ,vorrebbe ringraziarlo ma si limita a passare e correre verso l'entrata dove ci sono due collaboratori scolastici
<<buongiorno professore Gianluigi , la sua classe la sta aspettando >>

<<grazie Donato >> gli dice facendogli un mezzo sorriso,intanto il signor Donato si avvicina a Mia dicendogli <<tu invece dove credi di andare eh ? Sei arrivata in ritardo non te la passerai liscia , adesso non si può più entrare >>
Sta per dire qualcosa ma Gianluigi avvicinandosi dice <<in realtà è stata colpa mia Donato , lei non c'entra nulla >> Mia lo guarda sbigottita mentre Donato cambiando espressione dice <<oh Bhe .... resta comunque il fatto che i suoi compagni sono già in palestra e bisogna chiedere al professore se può farla comunque entrare in classe visto l'orario >>

<<me ne occupo io ,su vieni Mia >>

Il professore le fa strada mentre Mia rimane zitta e cercando di capire perché il professore più irritante di tutta la scuola voleva dargli una mano , insomma irritante irritante no ,ma era molto esigente l'anno prima ,e poi , ogni volta che qualcuno lo guardava negli occhi doveva per forza abbassare lo sguardo perché lui non lo avrebbe mai abbassato per primo inoltre i suoi voti erano molto tirati e il suo carattere troppo autoritario.arrivano in palestra <<ciao Alessio >> lo saluta Gianluigi
<<Hey Gigi , qual buon vento ti porta qui ?>
<<ti ho portato un'alunna un po' ritardataria ,l'accoglierai lo stesso alla lezione no ?>>
<<certo , ma non in jeans , Mia perché non vai a cambiarti ?>>
Intanto Gianluigi salutando Alessio corre in classe per fare lezione
<<Mia ? Hai la tuta oppure no ?>> fa cenno di no <<okay , dovrai restare seduta , ma la prossima volta portala o ti farò lavorare anche in jeans >> il professore Alessio era molto esigente , ma Mia odiava le tute ,era fuori discussione che lei né mettesse una.

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