Capitolo 41

173 12 2
                                    

Jace's Pov.

Studiare. Studiare. Studiare.

So che dovrei concentrami sul libro di italiano che ho tra le mani, ma propio non ce la faccio. Ogni volta che la mia testa viaggia si ferma ad un'unica stazione: Anna.

Se i miei pensieri erano rivolti a lei anche quando sembrava che non ci potevamo vedere, adesso la situazione è di gran lunga peggiorata.

Se aggiungete al tutto il fatto che alla nostra storia si è aggiunto un altro elemento, la passione, possiamo dire di essere proprio passati dalla padella alla brace!

Non che prima io, o meglio altre parti di me, fossero immuni al suo fascino, anzi. Aspettavo solo il momento giusto per renderlo indimenticabile. Per fare in modo che ad Anna non sfiori neppure l'idea di qualcun altro. Il solo pensiero mi fa accapponare la pelle.

No, Jace, frena la tua dannata gelosia.

Quanto vorrei avere una bacchetta magica ma, indovinate un po'? Sono sprovvisto anche di quella.

L'ennesimo sorriso si fa strada sul mio viso da ieri sera. Non ho idea di quante volte abbia già sfoggiata quest'aria da sognatore che, lo so, ho anche in questo momento. So solo che sono tante, o forse non ho mai smesso di averla da quando sono diventato un tutt'uno con l'amore della mia vita.

"Jace, mi ascolti?" Mi richiama Roberto. Stiamo entrambi cercando di studiare in camera sua, ma chi per un motivo e chi per un altro siamo ancora alla prima pagina.

"Ma che te lo chiedo a fare?" Domanda a se stesso ignorandomi.

"Ti sento sai." O almeno credo.

"Sul serio? Io penso di no." Risponde leggermente irritato.

Improvvisamente chiude il libro di scatto e mi rivolge un sorrisetto maligno.

"Forza, Jace. La seduta è iniziata. Sfogati pure." Inizio a pensare seriamente che questo ragazzo soffra di qualche grave disturbo.

"Ti senti bene Roberto?" Mi assicuro.

"Forse dovrei farla io questa domanda a te." Io sto alla grande, non lo do a vedere?

"Sei completamente assente ma felice. Quindi?" Ma che impiccione!

"Che ti devo dire? La vita mi sta sorridendo." E ho una dannata paura di perdere tutto.

"A volte penso di essere pazzo." Gli confido qualche secondo dopo.

"Io ne sono sicuro." Gli rivolgo un'occhiataccia facendogli alzare le mani in aria in segno di scuse.

"Lei è sempre qui." Gli indico la mia testa. "E qui." Indico il mio petto.

"Inizio ad aver paura del bisogno che provo quando lei non c'è." È normale avere tutte queste paranoie?

"Cazzo, parlo proprio come una femminuccia!" Sto diventando davvero una lagna.

Se ci fosse anche Toby mi sentirei molto più a mio agio. Non ho paura che Roberto mi giudichi, so che non lo farebbe mai, ma era Tobia la colla che legava le mie incertezze come solo un bravo fratello sapeva fare.

"Come sta?" Domando incerto ma sicuro che abbia capito di chi stia parlando.

"Dice bene ma non gli crede nessuno." Soffro al pensiero di lui triste.

"Io ci provo a tirarlo su ma non è abbastanza." Anche la situazione in cui abbiamo messo Roberto non è tra le migliori. Deve stare sempre attento a non toccare un nervo scoperto né con uno né con l'altro. Stare in mezzo è sempre uno schifo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

È solo questione di cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora