Da quel giorno in poi mi sentii sempre più vuota.
Ogni giorno che passava sentivo la sua mancanza.
Mi mancavano i suoi abbracci.
Mi mancava il suo viso perfetto.
Mi mancavano i suoi smeraldi.
Mi mancava tutto di lui pure la sua smisurata altezza.
Mi mancava la sua risata che gli avevo provocato.

Era più forte di me.
Poi la mia vita al di fuori di Michele faceva schifo.
E tanto.

Uscì quel giorno dalla mia casa per andare a scuola.

Mi sistemai meglio sul naso i miei occhiali tondi.
E cominciai a camminare.

Arrivai a scuola in poco tempo.
Le solite occhiate non mancarono.

Venivo definita la secchiona del liceo perché avevo voti molto alti e un comportamento impeccabile...

Ero sempre sola ovunque tutti mi evitavano per paura di essere giudicati...

Queste persone proprio non le capivo e era inutile sprecarci del tempo.

Anche se ci soffrivo e anche molto.

Andai verso gli armadietti e aprii il mio.
Ma non mi accorsi che un secchio d'acqua mi era stato rovesciato addosso finché non senti qualcosa di bagnato percorrermi tutto il corpo .
Mi girai e indovinate chi mi trovai davanti?
Erika..

La sua faccia da oca non mancava e le sue due amichette dietro starnazzavano.
Quelle stupide gonne blu che le arrivavano a malapena al ginocchio (solo se tirate molto verso il basso) non le sopportavo e il bello è che anche le sue care amichette Azzurra e Celeste ce le avevano.
Per non parlare delle magliette che arrivavano all'ombelico rosa! Quelle a casa mia si mettevano solo in estate (io non le mettevo mai nemmeno d'estate ma dettagli).

Ero bagnata fradicia.

<<Non ti è piaciuto il bagnetto? Sai che qualche volta devi fartelo>>.

Quanto la odiavo.
Però non potevo fare nulla.
Nessuno mi proteggeva mai.
Nessuno si preoccupava per me.
Allora venivo presa di mira dalle "bulle" alias oche.

<<Guarda che il tuo amoruccio Bravi non verrà mai a salvarti, inutile che ci speri.Lui è bello tu no.Lui è famoso tu una sfigata.Lui è divertente tu noiosa!>>mi attaccò ancora Erika.

Molte persone si fermavano in mezzo all'atrio e ci fissavano ridendo senza intervenire.
Che merda la vita.
Ma questo era solo un piccolo assaggio della mia vita.

Chiusi con un tonfo l'armadietto facendo sobbalzare Erika.
Una gioia!

Corsi verso il bagno senza fare vedere il viso mi ero già messa in ridicolo..

Mi diressi verso il lavandino e ci appoggiai le braccia cercando di calmarmi.
Era mai possibile che quelle arpie ce l'avessero sempre con me?
Mai con qualcun altro.
Non lo trovavo giusto.
Perché dovevano prendersela con me?

Ah, giusto.
Per un momento mi ero dimenticata del mio passato e delle mie sofferenze che tutt'ora subivo.

<<Ehi,tutto bene?>> mi picchiettò qualcuno alla spalla con un accento strano,tipo francese.
Guardai dallo specchio e vidi  una ragazza dai capelli neri e occhi color nocciola.
Aveva una meches blu e un'altra viola.
Aveva una felpa larga nera e dei jeans strappati blu e converse nere.
In quanto vestiti mi assomigliava molto anche io mi vestivo in quel modo.

Mi sorrise mostrando il suo apparecchio.
La rendeva ancora più adorabile.

<<No,per niente>> giurai che non l'avevo mai notata prima.

Strizzai sul lavandino i capelli e la maglietta.
Ero proprio inzuppata.
Sembrava fossi stata sotto un'acquazzone per un'ora.

Sicuramente mi sarei ammalata nel giro di pochi giorni.

<<Ti devi asciugare vero?>> chiese.
Annuii e lei corse via dal bagno.
Bene,stavo finalmente socializzando con qualcuno e lei se ne era andata.

Tornò poco dopo con in mano una felpa,una canotta,un reggiseno,delle slip,dei pantaloni e dei calzini, più due asciugamani e una busta.

Cosa?
Ma cosa diavolo aveva? Il cambio che si portava all'asilo per eventuali incidenti?

La guardai interrogativa.
<<Sono una ragazza molto sbadata e molte volte mi capita di sporcarmi o di bagnarmi  e mi pare che abbiamo la stessa taglia quindi..>>.

Presi tutto in mano e entrai in un bagno per cambiarmi.
Dopo poco tempo ebbi finito e uscii.
Lei mi aveva aspettato forse poteva diventare mia amica.
Ma cosa dicevo?
Io ero Giulia Damia la secchiona della scuola e con dei segreti che secondo molto erano inquietanti.

Mi passò un asciugamano e cominciai ad asciugarmi i capelli il più possibile.
La campanella suonò.
Mi allarmai subito.
Non ero mai arrivata in ritardo.

<<Stai tranquilla diciamo che mi sono sentita poco bene e tu mi hai aiutato okay?>> annui non sapendo cosa dire.

E così, andavamo pure in classe insieme?
Misi i vestiti bagnati nella busta e le sorrisi.
Uscimmo dal bagno e ci dirigemmo al mio armadietto.
Feci tutto in fretta e furia: presi i miei libri e dentro ci misi la busta.

Durante il tragitto lei ci fece notare una cosa un po' buffa.

<<In tutto questo non ci siamo nemmeno presentate anche se andiamo nella stessa classe>>.

Come facevo a non essermi mai accorta di lei?
<<Piacere Giulia Damia>>.

<<Marinette Jousseau>>.

Bene,ora si spiegava il suo accento alla francese, è francese.
<<Oh,sei nata in Francia o hai solo i genitori francesi?>>.

Non so da dove era venuta fuori questa domanda.
Ma ero stata sempre una ragazza molto curiosa.

<<Francese DOC>> unì l'indice con il pollice facendo un gesto molto divertente (👌).

Mi misi a ridere prima di fermarci davanti alla porta della classe di chimica.

<<Bussa tu>> mi ordinò sottovoce.

<<Cosa?No!Bussa tu!>> ribattei.
Continuammo per circa due minuti la nostra discussione prima che la porta davanti a noi si spalancasse.

S/A: come va?
Io ho avuto l'influenza da venerdì a martedì ma torno a scuola domani hihihi.
Votate e commentate ditemi se vi piace!
P.S. per chi non lo sapesse: se mi mandate un messaggio non dite che sono egoista e antipatica perché non rispondo ma ho dei problemi con l'e-mail e non posso rispondervi okay?

What We Are?||Michele Bravi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora