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Giulia's pov

Scivolai lentamente a terra fino a toccare il pavimento e a mettermi seduta.

Le lacrime rigavano le mie guance.

Come avevo potuto farlo?

Come avevo potuto baciare Michele, che tra l'altro consideravo fino a due giorni fa un idolo?

Gli avevo rovinato la vita ne ero sicura.

<<Giulia!>>mi chiamò Nicholas dalla sua camera.

Non avevo intenzione di alzarmi.
Non volevo più fare nulla.

Mi ero ferita da sola.

Perché non avevo voluto farlo andare e basta?
Perché avevo voluto baciarlo pur avendo capito le conseguenze?
Singhiozzai.

Nicholas si affacciò e mi vide.
Corse subito da me.

Si abbassò e fece una cosa che mi fece sorridere almeno un po'.

<<È stato quello lì? Giuro che se lo rivedo lo ammazzo.>>

stava per alzarsi ma io lo fermai afferrandogli il braccio.

<<Resta con me, ti prego.>> lo implorai.
Sapevo che sarebbe rimasto.

Eravamo fratelli nonostante genitori diversi.

Per certi aspetti ci somigliavamo, non di aspetto fisico (in quel senso eravamo uno l'opposto dell'altro), ma in quanto di comportamento.

Se c'era qualcosa che non andava lo dicevamo subito, ma io ormai avevo imparato a mentire e a fare finta di niente, ma forse Nicholas se ne era già accorto, ma non lo dava a vedere.

Io forse tra i due ero la più fragile.

Ma ero anche quella che costruiva un muro attorno a sé per evitare che le persone entrassero nei miei affari.

Il legame con il mio passato non era uno di migliori, non avevo chiuso ancora quel capitolo per iniziarne a scriverne un altro.

Ma io facevo finta di nulla, pensavo che si poteva andare avanti anche senza qualcuno che ti confortasse, che ti aiutasse.

Io e Nicholas da quando i nostri genitori stavano insieme, avevamo legato molto anche se qualche volta capitava di litigare e di non parlarci per giorni.

Ma ci volevamo bene lo stesso.

Nicholas si sedette vicino a me e avvolse un braccio attorno le mie spalle.

Appoggiai la testa contro la sua spalla e cominciò a cantarmi una canzone che non conoscevo, era inglese.

Aveva una bella voce dovevo ammetterlo ma non ne aveva sentito di fare il conservatorio.

Con l'altra mano mi prese la mia e le intrecciammo.
Sorrisi.

Piano piano le lacrime non scendevano più ma le palpebre cominciarono a chiudersi e io mi addormentai.

S\A: vi piace questo capitolo? Nel prossimo ci sarà una cosa ...

votate espargete la voce, vorrei far crescere questa storia..

What We Are?||Michele Bravi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora