Capitolo sessantotto ~ Un pugno dritto allo stomaco

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Con il colonnello avevo risolto tutto gli avevo detto che avevo bisogno di staccare la spina per un po' e lui senza contraddire la mia decisione e chiedermi delle motivazioni mi aveva dato una licenza di quattro mesi per farmi schiarire le idee e finito il tempo avrei dovuto decidere il trasferimento per Manhattan, tornare qui a Baltimora oppure licenziarmi definitivamente.
Con le mie amiche fui invece molto più codarda non avevo avuto il coraggio di raccontare niente sulla mia decisione di partire quindi decisi di lasciare solo un biglietto ad ognuna di loro scrivendo che avevo bisogno di andare via per un po' e di non cercarmi, ma mi sarei fatta viva io quando avrei ritrovato la mia tranquillità. Steve aveva scoperto tutto, ma Colin invece per mia fortuna non sapeva niente.
Quando salii su quell'aereo fu il giorno più brutto della mia vita perché appena feci l'ultimo scalino per entrare dentro l'aereo non so perché ma mi girai e in quel momento vidi tutta la scena. Steve e Colin erano lì incollati alla vetrata dell'aeroporto e mi guardavano, fu un pugno dritto allo stomaco perché era la scena più brutta e non avrei mai pensato che mi avrebbe fatto così male vederli insieme, pensavo di odiarli, ma invece per entrambi provavo due amore diversi e lo sentivo così tanto forte che una lacrima scese sopra il mio viso. Appena lo sportellone dell'aereo si chiuse ed io mi sedei vidi una scena ancor peggiore per i miei occhi, Colin si appoggio sopra la spalla di Steve con la testa ed iniziò a singhiozzare. Ero distante da loro, troppo lontana, ma potevo vedere benissimo il suo corpo come tremava e la mano di Steve sopra la sua testa che lo accarezzava così dolcemente per far calmare il suo pianto. Un sorriso mozzò le mie labbra forse era la scena più crudele che poteva essere, ma allo stesso tempo un amicizia vera era nata davvero e il mio cuore si rasserenò, con la mano mandai giù la tendina e l'aereo decollò.

<<Chanel dai ti sbrighi che facciamo tardi!>> sento la voce di mia sorella mentre mi ero soffermata a guardare un abito in vetrina.
<<Si ecco Jacklyn!>> le dico scocciata.

"Ma perché deciso sempre le cose sbagliate?! Io odio fare queste cose e puntualmente ci sono sempre io con lei."

Tra una settimana era il battesimo di Diamonique e dovevamo scegliere le bomboniere ed io ero qui con lei in questo emporio.

<<Cosa ne pensi di questa?>> mi dice mentre tiene in mano una cornice rosa.
Alzo gli occhi al cielo, era davvero brutta che per non farla rimanere male giro gli occhi alla ricerca di qualcosa di più bello, un cavallo pieno di pietruzze rosa e diamanti attira la mia attenzione, la sua luce era così scintillante che il viso di mia nipote si disegnò perfettamente sopra di esso. Mi avvicinai e la presi, lei appena la vide spalancò gli occhi e scoppiò a ridere <<Lo vedi che scelgo sempre la migliore per organizzare i miei eventi!>>
Scuoto la testa e scoppio a ridere  <<Si, si io invece mi sento sempre fuori luogo!>> le dico sogghignando.
Lei mi abbraccia <<Sei meravigliosa!>> e mi stringe ancor di più tra le sue braccia.
Per tutto questo tempo lei mi era stata vicino come non mai, mi coccolava, mi stringeva e non mi lasciava un secondo da sola. Non mi aveva mai chiesto niente, ma lei mi conosceva così tanto bene che aveva capito tutto e non mi aveva fatto un secondo sentire sbagliata o costringermi a parlare. Forse se non avrei avuto lei vicino non so se sarei riuscita a tornare così in fretta nella mia quiete.

Tu Sei La Mia Promessa! *REVISIONE* #Wattys2018  #SAGA DI CHE STUPIDA PROMESSA! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora