Capitolo diciasette ~ Ritorno nella base

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Arriviamo e oltrepassiamo la soglia del cancello, il mio cuore freme. Mi sento una bambina piccola che entra dentro un negozio di giocattoli dove non sa dove guardare per tutte le cose belle che sono esposte. Una bambina che non sa quale gioco toccare per primo, osservarlo e giocarsi.
Mi avvicino a Colin e con le mani sudate che mi tremano lo prendo per mano e oltrepassiamo il cancello insieme. Tutti gli occhi sono puntati verso di noi, tutti mi guardano increduli della mia presenza che non si sarebbero mai aspetti di trovarmi qui adesso.
La mia squadra mi vede in lontananza e corre verso di me, i miei ragazzi che ho visto crescere professionalmente e che siamo cresciuti insieme corrono verso di me. Insieme abbiamo stretto i denti per superare le nostre difficoltà, per raggiungere i nostri obbiettivi. Il sudore degli allenamenti, le pagine da studiare, gli esami, li guardo uno ad uno sono tutti intorno a me che mi guardano increduli e felici. Si avvicina subito John con gli occhi lucidi, la sua mano si posa sopra la mia spalla e mi stringe facendomi avvicinare al suo corpo, appoggia la mia testa sopra il suo petto ed inzia a piangere. Ogni lacrima che esce dai suoi occhi le sue mani mi stringono sempre di più verso il suo corpo abbracciandomi.
<<Sei tornata da noi, sono troppo felice>> mi dice farfugliando.
Alzo lo sguardo e gli accarezzo la guancia con la mano, con l'altra mano lo stringo forte e con voce tremolante  <<Amico sono anch'io felice di essere tornata da voi!>>

Mi giro e in lontananza vedo una chioma color argento che si avvicina verso di me, mi stacco da John e lo guardo fisso, ci sono dei scambi di sguardi tra di noi e i suoi occhi si allargano in un sorriso. Si avvicina ed io gli porgo la mano, lui ricambia e mi stringe la mano per poi tirarmi verso di lui, mi stringe in un abbraccio paterno e con voce strozzata  <<Chanel! Sei tornata, non mi aspettavo di vederti oggi.>>
Lo stringo forte tra le mie braccia <<Colonnello, mi è mancato anche lei!>>
Ci stacchiamo e scoppiamo a ridere, ma lui mi riprende per le spalle e mi stringe ancor di più in un abbraccio ed emozionato <<Figlia mia!>>
Mentre sento quella frase le mie mani stringono ancor di più la sua schiena.

Gli allenamenti sono cominciati già da un po', la mia squadra si è ingrandita ed oltre io e Colin come istruttori adesso si è unito a noi anche John.
Sono davvero felice per lui, si merita davvero tanto questo incarico e per arrivare fino ed essere all'altezza si è allenato molto ed ha studiato davvero tanto quindi lo merita.

Sono qui e mentre John e Colin assegnano i vari esercizi, li guardo incantata. Hanno una bella sintonia, una stima reciproca. Per Colin è stato il suo primo amico appena ha messo piede qui in caserma, una spalla, una persona che lo ha sempre sostenuto e diciamo è stato il primo a credere nella nostra storia.

I ragazzi sono andavi tutti verso la base, Colin sta camminando verso di me e John lo precede correndo verso di me.
<<Allora?! Com'è andato il tuo primo giorno di ritorno?>> mi chiede euforico.
Mentre apro la bocca per rispondergli, la mia attenzione si sofferma nel cielo, il forte rumore dei caccia lasciano i miei occhi fissi su di loro, li guardo quasi stregata.
Colin si avvicina e guardiamo nella stessa direzione, John invece mi da una pacca sulla spalla <<Andiamo!>>
Corrugo la fronte senza capire, Colin mi prende per mano, si gira verso John e gli fa l'occhietto e mi trascina correndo.
Arriviamo vicino i nostri aerei, rimango li impalata, immobile.
Colin mi tocca accarezzandomi la spalla, come se mi volesse quasi incoraggiare. Mi giro verso di lui e poi mi avvicino al mio aereo. La mia mano si avvicina tremolante al veicolo, lo tocco per poi ritirare la mano. Lo guardo e qualcosa nello stomaco come una voragine mi fa avvicinare ancor di più. Accarezzo il mio aereo come se fosse una persona, cammino intorno a lui per poi ritrovarmi di nuovo al punto di partenza, davanti allo sportellone. Lo apro e faccio un grande respiro, mi giro e trovo Colin li  accanto a me, mi fa cenno di salire e senza pensare due volte salgo sopra. Lui si mette dietro e chiude il portellone. John accende il suo aereo e anch'io faccio lo stesso copiandolo, mi metto le cuffie e sento subito la voce di Colin in sottofondo  <<Pronta piccola?>>
Scoppio a ridere ed alzo il pollice, senza rendermi conto di niente sono già tra le nuvole bianche a volare.

Tu Sei La Mia Promessa! *REVISIONE* #Wattys2018  #SAGA DI CHE STUPIDA PROMESSA! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora