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Non so esattamente quante ore siano passate, ma so che sono abbastanza sufficienti per farmi annoiare.

Prendo il telefono e stoppo la canzone che stavo ascoltando per la decima volta penso.

Devo farmi una nuova playlist, ma alla fine credo che ascolterei comunque sempre le stesse canzoni fino alla nausea.

Una volta tolte le cuffie, guardo il paesaggio che si estende ai miei occhi fuori dal finestrino.

Siamo in una strada costeggiata da alberi molto folti e il cielo è di un azzurro spento, tendente più al grigio.

Dopo circa dieci minuti sorpassiamo un cartello con scritto Thunder Bay.
Praticamente siamo dalla parte opposta dell'Ontario, bello.

Dopo altri quindici minuti ci fermiamo di fronte a dei cancelli molto maestosi di un colore tendente al grigiastro.

Superiamo il cancello, e Dogori posteggia vicino all'entrata, dove ad aspettarci c'è una donna un po' pienotta, vestita di tutto punto e con un sorriso che va' da un orecchi a l'altro.

È inquietante.

Scendiamo tutti e stavolta come se Digiro avesse avuto un'illuminazione si appresta a scaricare la mia roba sul pianerottolo.

Non vedono proprio l'ora di lasciarmi qui.

« Salve signori Lam è un piacere incontrarvi. Prego accomodatevi all'interno del nostro prestigioso collegio» ci saluta cordialmente la donna. Anche troppo cordialmente.

«Oh salve e lei la signora Wilson? Se non erro abbiamo parlato con la sua segretaria per far entrare Alma a fare parte di questo istituto» risponde troppo educatamente mia madre.

Ha un sorriso così finto in volto che è più credibile che il vero colore della pelle di Tramp sia arancione.

Nel frattempo ci accomodiamo all'interno, anche perché fuori fa un freddo cane!
Non mi sorprenderei se mentre vado a passeggio trovo dei pinguini giocare allegramente con dei sassi.

Osservo attentamente l'interno.
I colori alle pareti sono di un verde tendente al blu che si intonano con dei divanetti posti all'entrata.
Tutto sommato non sembra un brutto posto, ma abbastanza accogliente.

In fondo si intravedono delle scale che penso portino nelle camerate o alle stanze dove si svolgeranno le lezioni.

Grrrrr.

Il mio stomaco mi ricorda che è ora di pranzo. Guardo l'ora su un orologio appeso al muro di fronte a me e noto che sole le tredici e mezza passate.

Questo sarà anche uno dei motivi per il quale non c'è anima viva in giro. Saranno tutti a soddisfare i loro appetiti con il pranzo, ciò che vorrei fare anch'io.

Vengo scossa per il braccio e ritornando alla realtà noto che è Dogori.. no aspetta... Digori, ecco proprio lui, che mi riscuote dai miei pensieri.

«Alma ti do il ben venuto al collegio George Nought. Spero che tu possa trovarti al meglio e sentirti come a casa tua, se non meglio.

Oh credimi decisamente meglio.

«Grazie» rispondo educatamente.

« Vi lascio un po' di tempo per salutarvi e poi ti accompagnerò nella tua camera per posare le tue borse» detto questo la dirigente va via.

«Noi andiamo. Ciao Alma, mi raccomando fai la brava.» dice mia madre.

Oh ti prego basta affetto se no piango.

«Ciao» saluta invece Digoro.

E vanno via.

Wow mi hanno salutato. Allora un cuore, anche se un po' creparto ce l'hanno.

Chiamo la signora Wilson per poi recarmi nella mia nuova camera.

Che la nuova vita abbia inizio!

A.A.

Ciao a tutti❤
In questo giorni aggiornerò quasi ogni giorno, se non ogni giorno.

Un saluto a tutti🌹  e vi invito a lasciare una stellina se la storia vi sta piacendo.

@raggi_di_sole

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