Drinnn!
Cerco con la mano il mio telefono per spegnere la sveglia.
Ma non trovandola devo per forza alzare la testa dal cuscino.
Spenta la sveglia, cerco di alzarmi dal letto mettendo tutta la buona volontà che ho.
Una volta che i miei piedi toccano il pavimento freddo, un brivido mi percorre il corpo.
Brrr.
Uno sbadiglio mi fa girare in direzione della mia compagna di stanza.
«Buongiorno» dice con voce impastata dal sonno e con ancora gli occhi chiusi.
«Buongiorno Zoe» ricambio il saluto.
Ma quanto brutta può essere la mia voce al mattino. Sembro una vecchietta.
Quando Zoe si alza dal suo letto si stiracchia per bene facendo anche dei grugniti.
«Allora Alma, da ora» guarda l'ora sul telefono « abbiamo esattamente quaranta minuti per prepararci prima di andare a fare colazione».
«D'accordo»
Apro il cassetto per scegliere cosa indossare oggi.
Mentre frugo nella mia roba Zoe inizia a guardarmi in modo strano.
«Cosa cerchi?» mi chiede a quel punto.
«Dovrò pur vestirmi oggi, o devo scendere in pigiama» rispondo in modo ironico continuando la ricerca.
Ad un tratto qualcosa mi viene lanciato addosso.
Ma sono stupida! Avevo completamente dimenticato la divisa.
Ah che bello, da oggi posso finalmente smettere di perdere dieci minuti solo a decidere cosa mettere.
«Grazie» rispondo a Zoe che nel frattempo ridacchia.
Inizio a togliere la felpa e la tuta mentre Zoe va al bagno.
Eh voilà divisa indossata.
Devo ammettere che sto molto bene con questo addosso. Non mi accentua le curve, ma neanche le nasconde.Zoe esce dal bagno tutta pettinata e vestita.
"Vai a farti i capelli prima che qualche uccellino ci si annidi sopra"
No ma buongiorno anche a te.
Quando sono di fronte allo specchio cerco di sistemare i miei capelli (che credo abbiano vita propria), in qualche modo.
Sono un intruglio di riccioli incastrati.
Esco dal bagno una volta terminata la mia battaglia.
"Neanche se avessi combattuto con chi sá chi"
Senti prova tu a domarli.
"No grazie, mi basti tu"
Pff.
Metto le scarpe e seguo Zoe che nel frattempo era già uscita fuori dalla camera.
Grazie davvero di avermi aspettato.
Scendiamo le scale seguite da altri ragazzi mentre la campanella che segna l'inizio della colazione suona.
«Buongiorno» mi salutano i ragazzi nel frattempo che mi accomodo al tavolo.
«Ciao» ricambio il saluto.
È incredibile in quanto poco tempo sia riuscita a farmi degli amici.. o per lo meno dei conoscenti.
«Ei Zoe hai fatto storia?» chiede Chloe mentre si sistema un ciuffo dietro all'orecchio.
«Perché cosa c'era?» risponde lei con un'altra domanda.
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Basta smettere di pensare
Teen FictionAlma è una ragazza di 16 anni che viene spedita in un collegio. Ci si può sentire liberi pur essendo circondati da mura? Per lei la libertà è tutt'altro da ciò che una ha in mente, è riuscire a sentirsi felici pur stando in un piccolo spazio, ma sop...