«Piccola mia, mi sei mancata così tanto!»
In questo momento mi chiedo come faccia Zoe a respirare. Davvero quell'abbraccio è micidiale.
«Anche tu» rispose con voce ovattata, essendo stretta nell'abbraccio.
Si sciolsero in seguito, guardandosi poi negli occhi.
«Oh ma guarda la mia bambina come diventa sempre più bella»
Che teneri!
"Trattieni le lacrime Alma, ricorda che, anche se poca, hai ancora un po' di dignità"
Giusto, giusto.
«Papà! Ormai non sono più piccola. Comunque vorrei presentarti la mia compagna di stanza» disse indicandomi con la mano «Lei è Alma» continuò.
«Piacere» gli porsi la mano presentandomi.
«Il piacere è mio, mia cara.»
Il padre di Zoe è davvero tenero. Sembra un uomo dell'animo buono, pronto a fare qualunque cosa per sua figlia.
«Dov'è la mamma?»
Zoe iniziò a sbirciare fuori dalla porta, come a cercare di scorgerla.«Mi spiace tanto tesoro, ma la mamma in questo momento è a Shanghai. Non le hanno dato il giorno libero purtroppo» l'uomo sembrava molto dispiaciuto per Zoe, ma lo sguardo di Zoe era molto peggio.
«Vuol dire che più tardi le telefonerò, per il momento voglio godermi il mio papà»gli rispose dandogli un altro abbraccio.
Questa è una delle cose che adoro di Zoe : riuscire a godersi l'attimo. Nonostante sua madre non sia presente lei è comunque felice come una Pasqua.
«Allora tesoro stavo pensando di andare a fare una passeggiata, e magari pranzare fuori. Ti va?»
Zoe girò lo sguardo verso di me, come a chiedermi il permesso, ma ovviamente che amica sarei stata se gli avessi negato la sua felicità?
Annuii convinta.
«Sei sicura Alma?»
«Certo! Vai è divertiti» dissi spingendola verso la porta.
«Grazie Alma. Ci vediamo» si chiuse la porta dietro e andò.
Ed ora cosa farò?
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Dopo venti minuti passata a girarmi i pollici, decisi di scendere al piano inferiore, nella speranza di trovare qualcuno solo come me.
I corridoio erano deserti, non una mosca volava.
«Signorina cosa fa qui tutta sola» mi domandò un'insegnante cogliendomi di sorpresa.
«Io veramente...cioè Io...»
Ed ora che scusa invento?«Forza mi segua, la conduco dagli altri suoi compagni»
Dopo neanche tre minuti entrammo in una stanza, che fin'ora non avevo mai visto. Erano presenti dei divani, uno scaffale pieno di giochi da tavolo, ed un bigliardino.
«Ora la lascio, si diverti signorina»
«Arrivederci e grazie»
Mi andai a sedere in uno dei divanetti liberi. Non c'erano molti ragazzi giusto una decina, sicuramente i loro genitori avranno avuto degli imprevisti che li avranno impossibilitati a venire qui.
«Oh a quanto pare passerò questa gionata con la mia spiona preferita.»
Ed io che pensavo di poter passare la giornata in santa pace...
«Ciao anche a te Isak»lo salutai con indifferenza.
«Come mai i tuoi non sono venuti a trovarti» mi domandò sedendosi accanto a me, troppo vicino per i miei gusti.
«Esiste una cosa chiamata " farsi gli affari proprio", sai dovresti provarla»
«Uh acidina la ragazza»
«Già quindi pregherei un po' di pace grazie.»
Lui in risposta sbuffa lasciandosi andare sul divano in modo poco delicato. Poi pone il suo sguardo su di me...insistentemente...oserei dire antisgamo.
«Okay, cosa vuoi» chiedo scocciata.
"Eh quando mai non lo sei" mi ricorda la mia vocina.
«Ti va di andare a guardare un film? Sai per far passare il tempo...» Mi chiede un po' in... imbarazzo?
Isak imbarazzato?
Datemi un calendario, devo segnare questo giorno subito!«Oppure tu andrai a guardare un film, ed io resterò qui ad oziare» proposi sottolineando i pronomi personali.
«E...se sceglieresti tu il film»
È un ottima proposta in fin dei conti...
«Okay ci sto.»
«Grande!...cioè vol-volevo dire okay»
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«Allora hai deciso il film!»
Siamo in camera sua da più o meno quindici minuti, ed io devo ancora scegliere il film. Ovviamente non posso sceglierne uno che a lui piaccia, altrimenti dove sta il divertimento.
«Ce l'ho!»
«Oh grazie a Dio!» dice facendo il melodrammatico mettendosi in ginocchio e con le mani congiunte come in senso di preghiera « Eh quale sarebbe?» continua.
«Twilight» rispondo soddisfatta.
«Era meglio restare in quella stanza a sto punto» detto questo si butta nel suo letto, facendo finta di morire.
«Sai dovresti entrare in qualche compagnia teatrale»
«Ah-ah davvero divertente»
«adesso metti il film»
Lui sbuffando si alza e prende il suo portatile buttandosi dal letto.
«Alzati da quella sedia e mettiti sul letto, altrimenti non vedrai niente»
Di mala voglia faccio ciò che mi dice , ma solo per il film, sia chiaro.
"E ci crediamo, certo"
Ah, sta zitta.
«Ehy! Ma perché tu hai una stanza singola?»
«Em...sta iniziando il film. Spengo la luce.»
Ma si può deviare una delle mie domande? Mah.
Spenta la luce, Isak ritorna sul letto mettendosi troppo vicino a me. Provo a spostarmi ma lo spazio a quanto pare è limitato. Amica sfiga, mi sei proprio mancata.
A circa un metà del film, iniziò ad avere sete. Giustamente deve capitare proprio durante la mia scena preferita: quando bella ed Edward salgono un albero fino ad arrivarci in cima, ed insieme si godono il panorama.
Mentre guardò attentamente questa scena, Isak poggia la sua testa sulla mia spalla.
«È davvero fortunato Edward» dice alzando la testa e guardandomi negli occhi.
«È perché? Solo perché ha Bella?»
«No, non per questo, ma perché nonostante la sua diversità, è accettato, almeno da Bella lo è.» ora il suo sguardo è rivolto più giù dei miei occhi, sulle mie labbra.
«Emm...Isak»
«Shh...voglio solo provare a fare una cosa...»
A.A.
Ciao a tutti❤, sono tornata!
Cosa ve ne pare del capitolo, e secondo voi cosa accadrà nel prossimo?
Come sempre vi invito a lasciare una stellina ed a commentare se vi va.
Un bacio❤
Raggi_di_sole
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Basta smettere di pensare
Teen FictionAlma è una ragazza di 16 anni che viene spedita in un collegio. Ci si può sentire liberi pur essendo circondati da mura? Per lei la libertà è tutt'altro da ciò che una ha in mente, è riuscire a sentirsi felici pur stando in un piccolo spazio, ma sop...